Codice delle Startup è il primo libro che raccoglie tutte le norme giuridiche aggiornate al Decreto Rilancio 2020 e dedicato a questo ecosistema imprenditoriale così fondamentale per l’economia. Scopriamo perché.
E’ un dato di fatto oramai: anche dopo un anno tragico come quello appena vissuto l’universo delle startup in Italia cresce e non si arresta. Stando, infatti, al nuovo report trimestrale aggiornato al 1° gennaio 2021 redatto dal MISE, Unioncamere e InfoCamere e finalizzato al monitoraggio delle startup innovative, siamo arrivati a contarne 11.899 ed equivalgono al 3,2% di tutte le società di capitali recentemente costituite con un’elevata presenza di founder al di sotto dei 35 anni di età.
Una realtà imprenditoriale, quindi, che non si arresta e che necessita sempre più di attenzione specie in un momento storico come quello che stiamo vivendo e che dovrebbe essere molto attento al rilancio economico, lavorativo e sociale del Paese. Ma come si avvia un’impresa innovativa? Cosa è necessario sapere e fare? Quali competenze sono assolutamente necessarie? A chi bisogna rivolgersi per ottenere i finanziamenti? Tutte domande lecite e imprescindibili se si vuole dare vita a un progetto e che trovano risposta nel Codice delle Startup, edito da Editoriale Scientifica e a firma dell’avvocatessa Cristina Crupi, da anni esperta di startup, PMi e innovazione.
Il manuale, unico nel suo genere, raccoglie tutta la normativa e le circolari che sono state emanate dal 2012 (Decreto Legge 179/2012) a oggi ed è aggiornato all’ultimo Decreto Rilancio nel quale il Governo ha trovato ancora spazio nei confronti delle startup. L’obiettivo dell’autrice è stato quello di fornire uno strumento utile attraverso il quale orientarsi e facilitare tutte le varie fasi che portino alla costituzione societaria. Il testo, infatti, è rivolto non solo ai professionisti di volta in volta coinvolti dagli aspiranti imprenditori come avvocati, commercialisti e fiscalisti ma anche e soprattutto agli startupper stessi, grazie a un’appendice costituita da schede pratiche e assolutamente fruibili da chiunque.
Oltre a questo c’è di più: ossia la necessità da parte degli addetti ai lavori di svecchiare e innovare le modalità con le quali sono erogati i servizi legali alle startup che il più delle volte, diventano un fattore deterrente più che un volano per accelerare e generare valore. Il tema dell’innovazione e la preoccupazione per le sorti economiche dei nostri giovani, infatti, è tra le priorità dell’avvocato Crupi da anni impegnata su tale fronte.
E’ indubbio che sempre più avremo bisogno di una nuova classe imprenditoriale che sappia rispondere alle diverse esigenze delle persone, della società e dell’ambiente, specie in un momento di crisi. Paradossalmente in una situazione del genere le startup reagiscono meglio di tante aziende consolidate dal momento che sono agili e abituate a operare nell’incertezza oltre a vivere l’errore come un’opportunità per migliorarsi e riconfigurarsi. Soprattutto, però le startup rappresentano una buona fetta delle aziende di domani nate e cresciute all’insegna dell’innovazione e della specializzazione che tradotto significa:
- nuovi posti di lavoro qualificati;
- nuova economia;
- nuovo modo di vivere e concepire il lavoro;
- nuovo reddito creato.
Mai come in questo momento abbiamo bisogno di pensare a un futuro sostenibile e redditizio per tutti noi.
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