L’allarme inflazione si riaccende nel Regno Unito: l’indice dei prezzi al consumo è salito ancora nei dati di ottobre, toccando un massimo da 10 anni. Cosa significa questo balzo per la ripresa?
Anche il Regno Unito trema per l’inflazione galoppante. I dati di ottobre hanno evidenziato la corsa oltre le attese dei prezzi al consumo.
Tutti i Paesi alle prese con il rilancio post-pandemia stanno affrontando costi energetici alle stelle, con catene di approvvigionamento stressate e materie prime carenti.
Le banche centrali stanno valutando quanto, effettivamente, l’avanzata dei prezzi possa dirsi transitoria.
Dopo il balzo registrato in Italia, con l’inflazione annuale al 3%, anche nel Regno Unito aumenta la preoccupazione per il carovita: i dati di ottobre hanno visto raddoppiare l’indice dei prezzi al consumo rispetto al target di BoE.
Inflazione Regno Unito al 4,2%: record in 10 anni
Il costo della vita nel Regno Unito è salito a ottobre al massimo da 10 anni, con una cifra che ora è più del doppio dell’obiettivo fissato dalla Banca d’Inghilterra.
L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 4,2% nei 12 mesi fino a ottobre 2021, rispetto al 3,1% di settembre. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un +3,9% per ottobre.
Il balzo è stato in gran parte guidato da fattori temporanei legati al rilancio della domanda globale. L’inflazione di ottobre è stata trainata dai prezzi del gas naturale e dell’elettricità dopo che il regolatore Ofgem ha consentito ai fornitori di aumentare le tariffe fino al 12% per compensare l’incremento dei costi all’ingrosso.
A spingere il rialzo sono stati anche i prezzi praticati per carburanti, auto usate, ristoranti e alberghi. Da evidenziare, che le interruzioni della catena di approvvigionamento hanno accelerato la corsa dei prezzi per un’ampia varietà di beni e servizi. L’inflazione di fondo, che esclude energia, cibo, alcol e tabacco, è balzata al 3,4% dal 2,9%.
Le famiglie devono affrontare la prospettiva di un altro forte aumento ad aprile, insieme a un incremento delle imposte sui salari. Ciò potrebbe minare la ripresa lasciando alle persone meno soldi da spendere in altri beni e servizi.
Bank of England prevede che l’inflazione aumenterà ulteriormente con il picco del 5% nella primavera del 2022 prima di tornare all’obiettivo del 2% entro la fine del 2023, quando l’impatto dell’aumento dei prezzi del petrolio e del gas dovrebbe svanire e la domanda di beni moderarsi.
Nel frattempo, la banca centrale potrebbe valutare un rialzo dei tassi, pressata proprio da un’inflazione più insidiosa e persistente del previsto.
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