Vaccino e Borse in primo piano: è davvero conveniente investire nel settore e puntare sulle grandi aziende che stanno sviluppando il trattamento Covid? Marcotti offre una sua riflessione sui mercati finanziari in tempo di pandemia.
Borsa e vaccini: un connubio importante, considerando soprattutto l’ultimo episodio legato all’annuncio di Pfizer sull’efficacia del suo trattamento anti-Covid.
Investire nelle Big Pharma è davvero conveniente e sinonimo di guadagni? Il mercato finanziario in tempo di pandemia sta mostrando, in realtà, una certa volatilità.
Listini in rialzo, altri in ribasso, società tech ora in corsa e poi in frenata, multinazionali farmaceutiche oscillanti tra rally e ribassi: cosa puntare, quindi, in Borsa?
Giancarlo Marcotti, esperto in economia e finanza, ha espresso la sua valutazione nel consueto appuntamento con Money.it.
Vaccini e Borse: l’altalena dei titoli secondo Marcotti
Per un titolo che spicca il volo, un altro affonda: questa la prima riflessione concreta di Marcotti alla domanda su come osservare il mercato alla luce delle novità sui vaccini.
L’interrogativo che ha appassionato gli investitori nella scorsa settimana è stato proprio: Borse, è giusto investire nel settore vaccini?
Lo spunto è arrivato dall’annuncio di Pfizer che ha di fatto sconvolto i listini, con rally degni di nota di aziende a discapito di altre.
Marcotti ha così inquadrato quanto successo:
“Nel giorno dell’annuncio dei vaccini, per esempio, Biogen ha perso quasi il 30% perché era tra le aziende che poteva arrivare ad un vaccino in tempi brevi, ma essendo stata superata..ha subito contraccolpo.”
L’indice Dow Jones, per esempio, è aumentato, ma a diminuire è stato il Nasdaq: “per uno che ha garanzia di successo...altri perdono”. Per avere un quadro chiaro su come le Borse reagiscono alle notizie sul vaccino, bisogna osservare i vari andamenti in modo più approfondito secondo Marcotti.
L’esperto, infatti, ha ricordato che, per esempio, i titoli FANG (Facebook, Amazon, Netflix e Google +Apple) hanno interrotto i loro grandi guadagni generati nel periodo di lockdown alla notizia del vaccino.
In più, da osservare, secondo Marcotti, anche listini che hanno avuto quasi sempre un segno positivo in una annata difficile come questa, come per esempio quello cinese.
E anche per il Dax tedesco, che si è tenuto sulla parità senza subire grossi scossoni in un anno anomalo come questo della pandemia.
In sintesi, per Marcotti, è evidente che per un titolo che avanza, anche legato al vaccino, ce ne sono altri in discesa. Il mercato, quindi, resta volatile anche sulla possibilità di un repentino trattamento anti-Covid.
© RIPRODUZIONE RISERVATA