Protagonista indiscussa di questa mattinata è l’operazione che ha coinvolto Unicredit e l’ormai ex controllata Finecobank. Fra oggi e domani attesa la riapertura del collocamento del Btp 50 anni
Piazza Affari parte al ribasso ma mostra maggior resilienza rispetto alle altre borse europee.
L’indice FTSE Mib rimane agganciato alla soglia psicologica dei 22mila punti nonostante sui listini prevalga il segno meno. Le contrattazioni di oggi sono animate da diverse storie che coinvolgono sia il comparto finanziario che quello industriale.
Protagonista indiscussa di questa mattinata è l’operazione che ha coinvolto Unicredit e l’ormai ex controllata Finecobank: la banca guidata da Jean Pierre Mustier ieri ha venduto tutta la sua quota nella banca multicanale, pari al 18,3% del capitale, attraverso un’operazione di accelerated book building.
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Le azioni sono passate di mano a 9,85 euro, con uno sconto del 4,4% sui prezzi di chiusura. Unicredit ha comunicato che l’introito di 1,1 miliardi di euro, genera un effetto positivo a livello di Common Equity Tier 1 del terzo trimestre, di 30 punti base.
Scambiano in territorio negativo anche le azioni del comparto Industrial dopo il profit warning sugli utili lanciato dalla tedesca Basf. Il colosso della chimica ha riscontrato un peggioramento del mercato dei prodotti per l’automotive e per l’agricoltura, eventi che hanno portato la società a ridurre le previsioni sull’utile operativo 2019.
Titoli di Stato: il Tesoro riapre il collocamento del Btp 50 anni
Sul fronte titoli di Stato fra oggi e domani il Tesoro ha annunciato che vi sarà la riapertura via sindacato di un collocamento (attraverso un pool di banche) del Btp 50 anni con cedola al 2,80% e scadenza 1 marzo 2067.
Sul secondario il Btp prezza un rendimento pari all’1,77%, sui livelli precedenti l’insediamento del governo Salvini Di Maio.
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