Nonostante il focus di oggi sia proiettato sul discorso di Draghi al Parlamento UE, gli esperti di Deutsche Bank ritengono che solo la Fed può calmare i mercati. Ecco perché.
Quest’oggi le Borse europee proseguono il rialzo iniziato Venerdì, causato principalmente dal forte rimbalzo dei prezzi del petrolio generato a sua volta dalle aperture mostrate dall’Opec per un taglio alla produzione. In due sedute gli indici europei sono riusciti a recuperare una buona fetta di quanto perduto in precedenza, anche se comunque le perdite rimangono ancora pesanti.
Tuttavia, il prolungato sell-off sugli assets rischiosi, verificatosi anche oltre i confini europei, si potrà arrestare soltanto se la Federal Reserve inizierà ad allentare le misure di politica monetaria. Infatti, secondo gli analisti di Deutsche Bank, la Fed è la banca centrale che deciderà delle sorti dei mercati azionari globali.
Borse: respiro di sollievo grazie al petrolio. Attesa per Draghi
Anche nella seduta odierna si è potuto assistere ad un nuovo forte rimbalzo degli indici europei, iniziato Venerdì dopo che l’Opec ha reso noto di essere pronta a cooperare per un taglio della produzione di greggio e dando così modo alle quotazioni dell’oro nero di allontanarsi dai pericolosi minimi raggiunti proprio Venerdì.
Tra poco avrà inizio la discussione del presidente della BCE, Mario Draghi, di fronte il Parlamento europeo che ricalca un pò quanto fatto dalla collega Janet Yellen la scorsa settimana davanti al Congresso USA.
Nonostante il tono di Draghi sarà probabilmente da colomba, secondo gli esperti di Deutsche Bank sarà solo la Fed a determinare la fine del sell-off sugli stock a livello globale.
Borse: solo la Fed può fermare il sell-off - Deutsche Bank
In una nota pubblicata dalla banca tedesca (dal nome inquietante: “l’odore del default"), gli analisti dell’istituto di credito teutonico spiegano che in un mondo caratterizzato dalle paure sulla crescita cinese, dallo stress del sistema energetico americano e dai fragili bilanci del settore finanziario europeo solo la Fed, attraverso un allentamento di politica monetaria, potrà riportare l’ordine.
“Senza un intervento di politica economica, c’è il rischio di un ulteriore ribasso per il mercato azionario”, questo è il pensiero degli analisti di DB.
Deutsche Bank: spread bond società investment grade e rischiose USA ai massimi
Gli analisti di Deutsche hanno messo sotto la lente il rendimento dei bond di aziende più rischiose. Questi rendimenti sono saliti e ciò è visto come un segnale della fine del ciclo del “credito facile” iniziato 7 anni con la politica monetaria espansiva della Fed.
Se si confronta il rendimento di questi bond con quelli delle società “investment grade” ci si accorge che lo spread è salito oltre il picco massimo del 2011, avvertendo così la presenza di un potenziale ciclo di default.
Lo stress del debito in particolare riguarda le compagnie petrolifere colpite dal crollo dei prezzi del petrolio. Tuttavia, questo stress è sconfinato anche in altri settori dell’economia statunitense, sottolineano gli esperti di DB.
Deutsche Bank: Fed deve allentare la politica monetaria
Secondo DB, per evitare un ulteriore aumento dei default negli USA, è necessario che la Federal Reserve rallenti la politica monetaria in modo da incoraggiare un ribasso del Dollaro ed un aumento dei prezzi del petrolio, riducendo così lo stress dei bilanci delle compagnie energetiche nazionali.
Il problema per gli investitori è che la Fed non sembra orientata a cambiare le politiche di stretta sull’economia statunitense (se non giusto nella gradualità del rialzo dei tassi).
Il livello di occupazione negli USA, in continuo miglioramento secondo le ultime proiezioni del Bureau of Labor Statistics, starebbero convincendo la banca centrale statunitense a rimanere sui suoi passi.
La nota positiva è che la Yellen si è dimostrata piuttosto cauta nella testimonianza al Congresso USA, segnalando potenziali rischi che mettono a repentaglio la moderata crescita dell’economia statunitense.
Deutsche Bank: rischio downside del 20% su azionario europeo
Secondo una stima degli analisti di Deutsche, un ciclo di default “pieno” negli Stati Uniti darebbe il via ad un ulteriore downside del 20% sulle azioni europee e aumenterebbe significativamente il ritorno in recessione degli Stati Uniti.
Un aumento del costo del debito societario ridurrebbe infatti la spesa in investimenti e assunzioni mentre la caduta dell’azionario spingerebbe le persone a risparmiare e quindi a consumare meno erodendo così la crescita dei consumi e quindi del PIL americano.
L’economia americana ancora ovviamente non è sull’orlo del baratro ma è necessario che la Fed si muova con la dovuta cautela altrimenti, come analizzato dagli esperti di Deutsche Bank, si corre veramente un grosso rischio sia per l’economia USA che per l’economia globale.
Fonte: Cnbc.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA