Buona Scuola: le proposte dei sindacati per modificarla

Chiara Ridolfi

23 Settembre 2016 - 12:01

La Buona Scuola non piace come riforma e i sindacati si sono mossi per preparare un documento che cambi o abolisca le maggiori criticità. Di seguito le proposte per la modifica e i punti da abolire.

Buona Scuola: le proposte dei sindacati per modificarla

La Buona Scuola non ha sortito l’effetto desiderato e i professori non hanno accolto di buon grado i cambiamenti che sono avvenuti. Fin da subito in molti si sono mossi per proporre un referendum abrogativo della Buona Scuola e cambiare i punti che creano maggiori perplessità e problemi all’interno degli istituti italiani.

Ad essere nel mirino dei sindacati ci sono soprattutto la chiamata diretta e la titolarità su ambito, che fin da subito hanno destato non pochi problemi. I maggiori inconvenienti vengono infatti dal potere decisionale che viene lasciato al Dirigente scolastico e alle numerose carenze che si sono riscontrate nel corso delle prime assunzioni mediante questo metodo.
Alcuni punti del programma Buona Scuola sono stati accolti con favore, come ad esempio il Bonus cultura per i diciottenni, e infatti non vengono menzionati dal documento dei sindacati.

I sindacati operanti nel settore scuola propongono adesso delle modifiche solo per quanto riguarda i punti che non sembrano trovare una soluzione accettabile. Vediamo cosa prevede il documento che è stato emanato e quali sono le proposte avanzate per riformare la Buona Scuola.

Buona Scuola: i sindacati propongono la modifica

Lo Snal di Caserta ha pubblicato un documento, sottoscritto e firmato da tutti i principali sindacati, nel quale si mettono in luce le principali carenze del settore scuola. Un documento che prevede non solo di mettere in chiaro le criticità maggiori, ma che propone anche delle soluzioni per i maggiori scogli della legge.

Da abolire sarebbe la chiamata diretta e la titolarità su ambito, che non risolvono i problemi in ambito scolastico e anzi ne creano di nuovi per quanto riguarda le assunzioni. Queste due proposte fin da subito sono state accolte con riluttanza dai sindacati e dai professori, che non hanno trovato un vero e proprio cambiamento in meglio per gli istituti scolastici.
Nel frattempo però si attende la decisione della Corte costituzionale in merito a questo punto della Buona Scuola.

Tra le richieste del documento c’è anche la proposta di estendere il bonus di merito, che dovrà essere dato anche a chi al momento non ne beneficia. La valorizzazione del merito dei professori non deve infatti essere un programma per pochi eletti, ma deve riguardare tutto il personale che lavora nel settore.

Anche le operazioni di mobilità del personale docente devono essere cambiate e soprattutto si devono rivedere i trasferimenti effettuati per l’anno scolastico appena iniziato. Il sistema ha comportato spostamenti di docenti da Nord a Sud e da Sud a Nord, portando a cambiamenti per i professori inammissibili.
Il sistema in questo caso dovrà essere ripreso in esame e si dovranno analizzare i punti che non hanno funzionato in modo da modificarli nel prossimo anno.

Tra le richieste che si possono leggere nel documento si può vedere anche la proposta di riformare l’organico di autonomia. Questo ambito non dovrà essere utilizzato solo per le supplenze, ma poter essere impiegato anche per l’organico di potenziamento.
Non si ritiene infatti idoneo precludere la possibilità di utilizzare questi professori anche per progetti interni alla scuola.

Buona scuola: cosa propongono i sindacati per il personale ATA?

Nel documento proposto dai sindacati non si trovano solamente delle proposte per la riforma del settore docente, ma anche per il personale ATA. I problemi in questo campo sono infatti tutt’altro che risolti e si deve quindi lavorare per ottenere dei cambiamenti duraturi.

Nelle proposte del documento dei sindacati si trovano le seguenti idee:

  • superamento del blocco supplenze previsto dalla Legge di Stabilità 2015;
  • reintroduzione dei 2000 tagli effettuati con la finanziaria del 2015;
  • tutela dei 9000 posti in organico di fatto;
  • introduzione dell’organico potenziato anche per il personale ATA;
  • inclusione del personale ATA nei programmi attuati per la scuola digitale e per la didattica laboratoriale.

Un programma quindi che prevede di mettere fine ai problemi della scuola e di provare a trovare una soluzione definitiva alle disfunzioni del settore. Un programma che, da come si può vedere, tiene conto di tutti gli aspetti che creano instabilità nel settore scuola e portano a continui cambiamenti e programma di riforma, per lo più fallimentari.

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