Caduta sul ghiaccio in condominio: quando e chi deve risarcire i danni

Isabella Policarpio

19 Febbraio 2020 - 12:13

Il condominio è responsabile della caduta sul ghiaccio se non sono state prese le misure necessarie ad evitare la formazione delle lastre. Niente risarcimento se il danno poteva essere evitato con l’ordinaria diligenza.

Caduta sul ghiaccio in condominio: quando e chi deve risarcire i danni

In inverno può accadere che l’ingresso del condominio, il cortile condominiale o altri spazi aperti preposti al passaggio delle persone si gelino; cosa succede se una persona scivola su una lastra di ghiaccio e subisce un danno fisico? Chi è responsabile del fatto?

Prima di rispondere a questi interrogativi dobbiamo precisare due cose: la prima è che il condominio (nella persona dell’amministratore) è responsabile della custodia e della manutenzione delle parti comuni; la seconda è che ogni condomino è tenuto a fare attenzione ed evitare i pericoli, quando sono evidenti e prevedibili.

Detto ciò, vediamo come bisogna comportarsi in caso di caduta sul ghiaccio e quando il condominio è tenuto al risarcimento dei danni.

Caduta sul ghiaccio in condominio, spetta il risarcimento danni?

Una caduta sul ghiaccio può costare molto caro, anche una spiacevole frattura. Se il danno avviene nelle parti comuni del condominio di chi è la responsabilità del fatto?
In linea generale, il condominio è responsabile per danni da cosa in custodia, regolato dall’articolo 2051 del Codice civile, che recita:

“Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia , salvo che provi il caso fortuito.”

Quindi se si sono formate delle lastre di ghiaccio davanti il portone d’ingresso o nel parcheggio riservato, il condominio è tenuto ad eliminarle e a prevenirne la formazione; se i condomini o terzi scivolano sul ghiaccio avranno diritto al risarcimento del danni, a meno che l’amministratore di condominio non provi che il fatto non era prevedibile e che il danno non poteva essere evitato in alcun modo.

Caduta sul ghiaccio, come dimostrare il danno

Quindi, posto che il condominio ha la responsabilità di custodire le parti comuni e di prendere le misure necessarie a mettere in sicurezza il passaggio dei condomini e di terzi, in caso di temperature particolarmente basse, spetta all’amministratore di condominio ordinare di gettare il sale nelle zone che esposte al rischio di gelate. Ma se un condominio cade e si fa male, come deve fare a dimostrare la responsabilità del condomino e il danno?

Legge e giurisprudenza sono concordi nello stabilire che il danneggiato deve provare diversi elementi:

  • il danno, quindi allegare certificati medici e referti;
  • la non prevedibilità del fatto (quindi che la lastra di ghiaccio non era chiaramente visibile e che non poteva essere evitata), ad esempio con testimonianze o fotografie dei luoghi;
  • il nesso causale, cioè che il danno è stato causato dalla scivolata sul ghiaccio e che questa è stata causata alla noncuranza del condominio che non ha provveduto a gettare il sale.

Se ricorrono questi tre elementi, il condominio è tenuto a risarcire i danni subiti, fisici e morali, e quindi a restituire gli importi pagati per le visite mediche ed eventuali farmaci.

Il risarcimento è escluso se l’amministratore di condominio dimostra che la gelata non poteva essere prevista perché si è trattato di un evento atmosferico di portata eccezionale oppure che la lastra di ghiaccio era ben visibile e che il condomino avrebbe potuto facilmente evitarla se avesse prestato la dovuta attenzione.

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