Caffè verso i massimi di 10 anni. Cosa aspettarsi?

Gabriele Stentella

02/12/2021

Le quotazioni del caffè non sono mai state così alte negli ultimi 10 anni e gli esperti si aspettano successivi rialzi. Quali sono le ragioni dell’impennata?

Caffè verso i massimi di 10 anni. Cosa aspettarsi?

I prezzi del caffè proseguono il loro trend rialzista e sfiorano i $3 per libbra, soglia che rappresenta il valore massimo raggiunto dalla materia prima dal 2011 a oggi.

Gli analisti sostengono che una correzione dei prezzi del caffè potrebbe non verificarsi prima del 2023, dato che al momento sono presenti diversi elementi che ne favoriscono il rialzo: conflitti armati, eventi meteorologici avversi e problemi logistici dovuti all’aumento dei contagi da Covid-19. Gli esperti hanno poi nuovamente sottolineato il problema derivante dalla concentrazione delle forniture in un ristretto numero di Paesi.

Caffè: prezzo e previsioni per i prossimi mesi

La scorsa settimana i futures del caffè negoziati nella borsa di New York hanno superato il prezzo di $2,45, mentre quello preso come riferimento dall’International Coffee Organization ha sfiorato i $2,1, livello al quale equivale un aumento dell’85% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Gli analisti pensano che ci vorranno almeno due anni prima che le quotazioni del caffè ritornino ai livelli del 2019, poiché la produzione delle miscele Arabica e Robusta si mantiene ancora troppo bassa per poter assorbire l’aumento della domanda da parte del mercato. Diversi trader hanno successivamente fatto notare che alcuni Paesi stanno chiedendo agli agricoltori d’incrementare la coltivazione dei chicchi e stanno offrendo sul mercato anche le scorte all’origine.

Sul prossimo traguardo che il prezzo del caffè potrebbe raggiungere nei primi mesi del 2022 i pareri degli esperti non sono concordi, ma è verosimile aspettarsi il raggiungimento dei $3 per libbra.

Cosa spinge in alto i prezzi del caffè?

Gli esperti individuano tre principali cause dietro l’aumento di prezzo che sta interessando la materia prima: le condizioni climatiche rigide che hanno stanno colpendo ampie zone del Brasile, gli scontri armati in Etiopia - nazione ormai sull’orlo di una nuova sanguinosa guerra civile - e il rallentamento della produzione in Vietnam a causa del peggioramento della situazione epidemiologica.

Nella nazione sudamericana il gelo e la siccità stanno ricreando lo scenario che nel 2011 portò il caffè a toccare il suo massimo storico, mentre in Etiopia gli scontri armati tra l’esercito governativo e le milizie ribelli determinano l’abbandono e il danneggiamento delle piantagioni. Si ricorda che il Paese africano è uno dei più grandi produttori ed esportatori di miscela Arabica, la quale costituisce quasi il 60% dei chicchi presenti sul mercato. Infine troviamo i problemi logistici delle fabbriche vietnamite, che si occupano della produzione e lavorazione di miscela Robusta.

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