In Calabria il commissario straordinario Guido Longo ha disposto la vaccinazione di alcuni dipendenti del suo dipartimento, salvo poi promettere di “vaccinare tutti” dopo le proteste degli altri lavoratori della Regione nonostante si tratti di personale amministrativo.
Guido Longo in Calabria è l’uomo che a fine novembre ha posto fine alla grottesca situazione della struttura commissariale della Sanità regionale, rimasta per settimane senza un capo dopo l’addio forzato da parte dell’ex commissario Saverio Cotticelli.
Un “super-poliziotto” con una lunga carriera anche da questore e prefetto oltre che come funzionario del Ministero dell’Interno. Una figura senza dubbio di spessore arrivato in un momento più che complicato: gestire la Sanità in Calabria nel pieno della seconda ondata del Covid e con la campagna vaccinale alle porte.
Fino a questo momento per quanto riguarda i vaccini della Calabria si è parlato soprattutto per i ritardi, visto che stando all’ultimo report di Gimbe la Regione è in fondo alla “classifica” con solo l’8% dei cittadini che finora ha ricevuto una sola dose contro l’11,3% della media nazionale.
Adesso però c’è un’altra vicenda che sta suscitando polemiche: lunedì 19 aprile alcuni dipendenti della Regione hanno protestato, con tanto di cartelli, nei confronti del commissario Longo reo di aver disposto la vaccinazione solo ad alcuni suoi collaboratori di stanza presso il dipartimento salute.
Durante il confronto tra Guido Longo e i “contestatori”, il commissario si è difeso spiegando che “il nostro è un dipartimento a rischio”, salvo poi promettere viste le insistenze “ mandatemi gli elenchi ed entro dieci giorni tutti i dipendenti regionali saranno vaccinati ”.
Un elenco in “base alle presenze” con chi è in smart working escluso, ma trattandosi di personale amministrativo e quindi non a rischio così facendo si andrebbe contro le direttive del commissario straordinario Figliuolo, tanto che il consigliere regionale della Lega Pietro Molinaro si è spinto fino a chiedere un passo indietro da parte di Guido Longo.
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