In Italia sono tanti i club di calcio a rischio iscrizione complice anche il coronavirus: in Serie C alcuni club hanno già alzato bandiera bianca, mentre in Serie B il quadro sarà più chiaro quando terminerà il campionato in corso.
Con il mondo del calcio che alla fine in Italia sta riuscendo a portare a termine i campionati in corso nonostante lo stop e i dettami imposti dall’emergenza coronavirus, visti i tempi stretti già si sta iniziando a preparare quella che sarà la prossima stagione.
Con il via che non arriverà prima della seconda metà di settembre, come ogni anno sono questi giorni caldissimi, e non soltanto per le torride temperature, anche sul fronte delle iscrizioni alla prossima stagione.
Con la Serie B al rush finale e la Serie A ormai pronta a congedarsi, come sempre quando si parla di rischio fallimenti o mancate iscrizioni tutti gli occhi sono puntati sulla Serie C, dove alcuni club hanno già alzato bandiera bianca.
A complicare ulteriormente le cose ci si è messo anche il coronavirus, tanto che è in corso una trattativa tra la Lega di Serie C e il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora per cercare di rivedere le regole in materia di credito di imposta e di linee guida anti-Covid, mentre per il ritorno dei tifosi negli stadi si dovrà capire a settembre quale sarà la situazione epidemiologica.
Serie C: le modalità di iscrizione
Dopo le lunghe telenovele andate in scena negli scorsi anni, tra infiniti ricorsi e conseguenti slittamenti, la Serie C ha già stilato il suo cronoprogramma: inizio del campionato il prossimo 27 settembre e niente Coppa Italia di categoria.
Per quanto riguarda l’iscrizione al campionato, il termine perentorio per presentare la documentazione è quello del 5 agosto, mentre per le squadre retrocesse dalla Serie B è stata decisa una proroga fino al 18 agosto.
Per potersi iscrivere i club devono pagare una tassa di iscrizione complessiva di 60.000 euro, che aumenta a 105.000 euro per le squadre promosse dalla Serie D e quelle retrocesse dalla cadetteria che devono versare quota straordinaria di prima partecipazione al campionato Serie C.
L’ostacolo maggiore per avere il disco verde alla partecipazione al campionato 2020/2021 è quello relativo alla fideiussione, da 350.000 euro, da dover presentare insieme alla tassa di iscrizione sempre rispettando le scadenze sopra elencate.
I club a rischio
Anche se mancano ancora alcuni giorni prima della scadenza del termine del 5 agosto il Campodarsego, società veneta che ha vinto il proprio girone dei dilettanti, ha già annunciato che non si iscriverà in Serie C.
Troppo alti i costi da affrontare, adesso lievitati a causa del coronavirus, per un club come quello patavino che ha già rinunciato. In grande difficoltà ci sarebbero però anche piazze ben più blasonate.
Grazie alla nuova proprietà, il Catania adesso guarda con ottimismo alla scadenza del 5 agosto con i nuovi soci che a breve dovrebbero immettere soldi freschi necessari per la fideiussione e il pagamento degli stipendi arretrati.
Situazione complessa invece a Teramo, dove il patron Franco Iachini ha dichiarato come “a pochi giorni da improrogabili scadenze sportive, con infinito rammarico mi trovo costretto a valutare la fondata possibilità di non iscrivere la squadra al prossimo torneo di Lega Pro”.
Problemi anche ad Arezzo dove è in corso un cambio di proprietà, con l’attuale dirigenza che comunque avrebbe già ottenuto la fideiussione bancaria da 350.000 euro per iscrivere la squadra, anche se rimane il nodo degli stipendi arretrati.
Tifoserie con il fiato sospeso per un passaggio di società anche a Siena, dove ci sarebbe l’interesse di un imprenditore armeno, a Livorno dove Aldo Spinelli è in trattativa con l’imprenditore spagnolo Manuel Fernandez e a Vercelli, dove comunque il closing sarebbe vicino.
Corsa contro il tempo a Potenza dove il presidente Salvatore Caiata ha palesato l’impossibilità ad andare avanti, ma ancora non avrebbe “incontrato nessuno e non ho avuto nessun contatto con nessuno, prima di farlo voglio avere la certezza che siano persone affidabili”.
Infine c’è poi il caso della Sicula Leonzio, con la proprietà del club etneo che dopo aver raggiunto la salvezza sul campo nei playout adesso avrebbe alzato bandiera bianca a causa di problematiche personali ed imprenditoriali.
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