Carlo Calenda continua a ripetere la necessità di dare vita a una sorta di terzo polo moderato e riformatore: per i sondaggi questo blocco centrista sarebbe vicino alla doppia cifra.
Continua a essere iperattivo Carlo Calenda che, da quando ha lasciato il Partito Democratico per fondare Azione a seguito della nascita del governo giallorosso, è impegnato in una martellante campagna mediatica per cercare di lanciare il suo nuovo partito.
Se inizialmente l’idea dell’ex ministro era quella di tirare dritto per la propria strada, adesso invece la mission sembrerebbe essere quella di creare una sorta di terzo polo che possa essere la casa dei moderati e dei riformisti.
“Se il bipolarismo che arriva è populisti contro sovranisti - ha dichiarato Calenda al Corriere - noi dobbiamo costruire un terzo polo che sia fondato sull’idea del buon governo, un polo che diventi centrale per il voto dei popolari, dei liberal-democratici e dei socialdemocratici riformisti”.
Porte aperte dunque a tutte quelle forze politiche che attualmente non si riconoscono nei “due estremi”, per una sorta di appello a far fronte comune così come avverrà alle regionali in Puglia dove Azione e Italia Viva sosterranno un loro candidato comune.
Dando uno sguardo agli ultimi sondaggi, questo blocco centrista potrebbe essere nel complesso vicino alla doppia cifra, anche se molto dipenderà da come andrà a procedere la riforma della legge elettorale.
I sondaggi sul terzo polo di Calenda
Il prossimo 29 marzo gli italiani saranno chiamati nuovamente alle urne per esprimersi sul referendum confermativo in merito alla riforma del taglio dei parlamentari, una sforbiciata questa che se diventerà operativa porterà di conseguenza almeno a una modifica dell’attuale sistema di voto.
Visto che l’esito del referendum appare scontato con il Sì che dovrebbe prevalere, a breve si dovrebbe tornare a discutere della nuova legge elettorale presentata dal tandem PD-M5S che prevede un sistema puramente proporzionale con una soglia di sbarramento al 5% e un diritto di tribuna.
Se così fosse, guardando al sondaggio politico dell’istituto Ixè del 28 gennaio sia Azione (1,3%) che Italia Viva (3,6%) e +Europa (3,2%), sarebbero sotto questa asticella che attualmente è del 3% stando ai dettami del Rosatellum.
Al momento l’appello diretto di Carlo Calenda è rivolto soltanto a +Europa, ma da tempo sono ripresi i contatti con Italia Viva nonostante negli ultimi periodi i rapporti tra l’ex ministro e Matteo Renzi non siano dei migliori.
Sommando le varie percentuali attribuite dal sondaggio, questo terzo polo potrebbe partire da una base dell’8,1% dei voti. Non è un mistero però che un blocco centrista andrebbe ad attirare gli scontenti di Forza Italia capeggiati da Mara Carfagna.
Con l’arrivo di esponenti e forze moderate che attualmente gravitano nell’orbita del centrodestra, si potrebbe arrivare a quella doppia cifra considerata da Renzi “il minimo sindacale” che altrimenti per questi partiti sembrerebbe essere una chimera.
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