Come funziona la vendita di cannabis terapeutica nelle farmacie italiane? Dalla ricetta medica al prezzo, ecco regole e chiarimenti sull’acquisto di cannabis in farmacia.
La cannabis in Italia per uso terapeutico è autorizzata da alcuni anni, ma sono ancora tanti i dubbi che ruotano intorno al suo acquisto in farmacia. Ecco cosa dice la legge e tutte le info utili su prezzo, distribuzione gratuita, adempimenti del medico e chi può farne uso.
Nel 2017 in Italia ha preso il via la vendita della cosiddetta cannabis di Stato, ossia quell’erba prodotta nell’Istituto chimico-farmaceutico militare di Firenze e venduta alle farmacie e alle aziende ospedaliere di tutto il territorio.
Dopo anni di polemiche, la prima produzione di farmaci cannabinoidi “made in Italy” giunge sugli scaffali delle farmacie italiane per agire contro ansia, insonnia, gli effetti collaterali della chemioterapia e i sintomi della Sla. La Cannabis terapeutica è venduta in barattoli e può essere inalata o bevuta, ma attenzione perché è legale solo dietro ricetta medica. Prescritta e a pagamento per alleviare i dolori, è gratis solo per determinate cure.
Cannabis in farmacia, 2017: cosa cambia in Italia
La risposta, per chi oggi si chiede se la cannabis è legale in Italia, è sì. Per uso terapeutico nel nostro Paese l’uso di marijuana e derivati è consentito dalla legge, mentre non è stato ancora legalmente autorizzato l’uso ricreativo e personale. Leggi anche Coltivare cannabis è reato: la sentenza della Corte Costituzionale. Non c’è, quindi, depenalizzazione o liberalizzazione.
La legge italiana è ferrea sul consumo di cannabinoidi, ma il discorso cambia se l’assunzione avviene per motivi di salute. Solo in questo caso, e dietro prescrizione medica, è infatti possibile acquistare cannabis presso farmacie, Asl e ospedali.
Già dal 2013 in Italia si può, in teoria, utilizzare la cannabis a scopo terapeutico: i medici possono scegliere tra 5 diversi preparati a base di cannabis (Bedrocan, Bediol, Bedica, Bedrobinol e Bedrolite), tutti importati dall’Olanda e prescritti in base alle esigenze e ai disturbi del paziente.
Come precisato dal presidente della Società Italiana Ricerca Cannabis all’Espresso, pero, “sono in pochi a farlo, perché si tratta di una prescrizione off label, cioè in cui mancano indicazioni scientifiche su dosaggi e tempi di somministrazione”.
La cannabis legale che viene venduta in Italia proviene dalle serre farmaceutiche olandesi, ma si è dato il via anche alla coltivazione di cannabis made in Italy, prodotta dall’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze.
Da gennaio 2017, accanto alla cannabis legale che proviene dalle serre farmaceutiche olandesi, sono arrivate nelle farmacie di tutto il territorio nazionale le prime tranche di cannabis prodotta in Italia. Ciò consente un risparmio per il pubblico pari al 30% ed entro fine anno usciranno dalle serre fiorentine circa 100 chili di prodotto.
Cannabis in farmacia 2017: come richiederla e acquistarla
La cannabis terapeutica può essere acquistata solo tramite ricetta medica bianca redatta da qualsiasi medico (di base, specialista, non specialista, pediatra...) iscritto all’Ordine dei Medici Italiani. La prescrizione viene fatta su ricettario privato e unicamente a pagamento, a meno che il paziente non soffra di una delle patologie che godono della distribuzione gratuita di cannabis. Per questo motivo non ci sono limiti quantitativi o di durata della terapia.
La cannabis terapeutica può essere richiesta presso gli ospedali, le Asl o le farmacie che effettuano preparazione di farmaci galenici e che ne dispongono in giacenza. A fine mese ogni farmacia deve inviare le ricette alla Asl, che le gira al ministero per le verifiche necessarie. Gli stessi medici curanti devono a loro volta inviare al Ministero una scheda del paziente a cui viene somministrata cannabis terapeutica spiegando motivi, quantità e qualità del prodotto.
Cannabis in farmacia 2017: quanto costa in Italia?
Finora la cannabis tearapeutica circolante in Italia proveniva soltanto dall’Olanda. Da gennaio 2017 è possibile acquistare ovunque anche farmaci cannabinoidi made in Italy, derivanti dall’erba prodotta a Firenze.
Con Gazzetta Ufficiale n° 127 del 3 giugno 2017 è stato annunciato che la cannabis terapeutica deve essere venduta a 9€ al grammo, a prescindere dalla derivazione e dal prezzo di acquisto da parte del farmacista.
Fino a quel momento i prezzi erano:
18-22€ al grammo (10% IVA inclusa) per la cannabis olandese
15,14€ al grammo (10% IVA inclusa) per la cannabis italiana
La cannabis terapeutica a pagamento può essere prescritta per qualsiasi tipo di patologia “per la quale esista un minimo di letteratura scientifica accreditata”. La cannabis a carico del SSR (Sistema Sanitario Regionale), quindi gratuita per il paziente, viene prescritta in caso di sclerosi multipla e tumori, dolore oncologico e cronico, trattamenti di chemioterapia, anoressia, HIV, glaucoma e sindrome di Tourette. Tuttavia spetta alla Regione decidere in autonomia quali patologie rientrino nella distribuzione gratuita o no della cannabis.
Cannabis nelle farmacie italiane: chi può farne uso
La cannabis in campo medico è un ambito ancora in via di esplorazione e per questo motivo mancano le indicazioni e il corretto dosaggio. In ogni caso la sperimentazione sui pazienti afflitti da numerosi disturbi va avanti da anni e i risultati dei principi attivi (Thc e Cbd) presenti nei farmaci cannabinoidi sembrano incoraggianti.
La cannabis aiuterebbe gli anziani a dormire meglio, rivelandosi un buon sostituto delle benzodiazepine, ma può essere utilizzata anche in pazienti giovani con patologie gravi come spasticità, Sla o malattie del sistema nervoso periferico. I medici hanno anche osservato che la cannabis riduce gli effetti collaterali della chemioterapia e fa aumentare l’appetito nei malati di cancro.
Inoltre i pazienti affetti da fibromialgia, una malattia reumatica caratterizzata da dolore muscolare cronico, che sono stati trattati con cannabis hanno registrato miglioramenti sotto diversi aspetti: dolore, qualità della vita, ansia e depressione.
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