Cassa integrazione: niente soldi il 15 aprile. Ecco perché

Teresa Maddonni

3 Aprile 2020 - 18:38

Cassa integrazione: niente soldi il 15 aprile. Vediamo perché la data prospettata dal governo sia inverosimile fornendo l’esempio concreto della Regione Lazio.

Cassa integrazione: niente soldi il 15 aprile. Ecco perché

Cassa integrazione: niente soldi entro il 15 aprile e il perché è subito spiegato: burocrazia, intoppi e accordi sindacali. Il problema riguarda la cassa integrazione in deroga, affidata dal decreto Cura Italia alle singole Regioni, ma anche la CIGO e il FIS tutte a 9 settimane a far data dal 23 febbraio 2020.

Solo qualche giorno fa i Consulenti del Lavoro lamentavano ritardi nelle procedure e l’impossibilità che la cassa integrazione venga pagata entro il 15 aprile come invece è stato annunciato dal Premier Conte.

Una lettera dei Consulenti del Lavoro a firma della loro presidente Marina Calderone allo stesso Presidente del Consiglio e un report della Fondazione studi che nero su bianco spiegano perché quanto prospettato verrà purtroppo disatteso.

Il problema riguarda specialmente la cassa integrazione in deroga che si affida ad accordi quadro sottoscritti da Regioni e parti sociali e molte si trovano indietro su vari aspetti. Vediamo perché i soldi della cassa integrazione non saranno corrisposti entro il 15 aprile e prenderemo in esame il caso concreto della Regione Lazio.

Cassa integrazione: niente soldi entro il 15 aprile

La cassa integrazione, anche quella in deroga, non verrà pagata entro il 15 aprile. I lavoratori che sperano di ricevere i soldi per quella data, previa richiesta del datore di lavoro, rischiano una grande delusione.

L’esempio della Regione Lazio in merito alle domande di cassa integrazione in deroga può essere esemplificativo di quella che è una lentezza a livello burocratico che interessa tutto il Paese.

Le domande per la cassa in deroga prevista dal decreto Cura Italia possono essere inoltrate solo dopo la stipula dell’accordo quadro tra Regione e parti sociali. Una volta inoltrate è la Regione, come da decreto, che deve inviarle all’INPS entro 48 ore ed è poi l’Istituto a dover controllare le domande e provvedere al pagamento.

Ma quali sono i tempi? È possibile che ciò avvenga entro il 15 aprile? Per quanto ci si voglia sforzare è molto difficile come i Consulenti del Lavoro hanno spiegato. Anche se tutte le Regioni hanno firmato l’accordo quadro in molte ancora non è possibile inviare la domanda per ottenere la cassa integrazione in deroga.

  • In Abruzzo, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Valle d’Aosta, Sicilia e Umbria non è possibile ancora inoltrare la domanda per richiedere la cassa integrazione in deroga e non è stata fornita una data;
  • in Calabria dal 6 aprile;
  • in Basilicata e Sardegna sarà possibile fare domanda dall’8 aprile;

Questi elementi già ci forniscono un’idea, come lo studio della Fondazione dei Consulenti del Lavoro cui abbiamo accennato, di come la data del 15 aprile sia praticamente inverosimile. In totale stiamo parlando di più di 2 milioni e mezzo di lavoratori che dovrebbero beneficiare della cassa integrazione in deroga. A questo punto vediamo cosa sta succedendo nella Regione Lazio per avere un’idea delle dimensioni del fenomeno.

Cassa integrazione in deroga nella Regione Lazio

Scorrendo tra le pagine del sito della Regione Lazio ci si può rendere conto di come pensare che la cassa integrazione possa essere pagata entro il 15 aprile sia utopistico. Una nota dell’assessore al Lavoro e alla Formazione Claudio Di Berardino ci pone davanti alle dimensioni reali della cassa integrazione in deroga. Egli parla di 14.050 domande giunte alla Regione Lazio al primo aprile. Come si legge:

A una settimana esatta dall’avvio della cassa integrazione in deroga, nel Lazio alle ore 16:30 sono 14.050 le domande di cassa integrazione pervenute agli uffici dell’assessorato al Lavoro e Formazione per un totale di 32.236 lavoratori coinvolti. Inoltre sono 7.755.613 le ore di lavoro su cui è richiesto l’ammortizzatore sociale e che impegna la Regione Lazio per 62,8 milioni di euro.

L’accordo quadro tra la Regione guidata da Zingaretti e le parti sociali è stato firmato il 24 marzo e al primo aprile risultano accettate solo 150 domande in tre determinazioni di Giunta differenti. 150 domande che presumibilmente sono state inviate oggi (la Regione ha 48 ore per trasmettere le domande all’INPS). L’INPS dal canto suo dovrà provvedere a visionare le stesse e procedere con i pagamenti.

L’INPS si è impegnata a procedere nel minor tempo possibile con la liquidazione della cassa integrazione, ma sappiamo bene che l’Istituto, come il sito web, è oberata di lavoro.

Non solo se il 1° aprile le domande arrivate alla Regione Lazio erano 14.050 e alla stessa data solo 150 erano state approvate significa che ne restano 13.900 oltre le altre che immaginiamo siano pervenute in questi giorni.

La Regione si è impegnata con una task force attiva anche nel weekend, ma la mole di lavoro sembra ingente da prevedere che i soldi possano arrivare prima del 15 aprile.

Le perplessità dei Consulenti del Lavoro sono quantomai confermate, senza contare che Abi ha firmato un accordo con le parti sociali per l’anticipo della cassa integrazione e anche questo ci fa pensare che gli stessi fautori della misura abbiano in realtà dubbi sulla possibilità di pagare la cassa integrazione entro la metà del mese.

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