Cedolare secca al 10% dal 2015? Un’ipotesi che sarebbe già realtà nel pacchetto di norme sulla casa meglio conosciuto come “decreto Lupi”. Ma l’intervento sul regime opzionale di tassazione per le locazioni non è l’unica novità prevista. Ecco qualche anticipazione.
Cedolare secca: sarà al 10% nel 2015? Non è la prima volta che ne parliamo, ma stavolta sembrerebbe praticamente fatta: sarebbe questa, infatti, una delle misure contenute nel tanto atteso decreto Lupi sulla casa, da mesi in stand by – soprattutto per le sorti altalenanti dell’esecutivo Letta-Alfano – ma adesso pronto a sbarcare definitivamente in uno dei prossimi Consigli dei Ministri presieduti dal neo premier Matteo Renzi.
Cedolare secca ma non solo
Ovviamente il decreto in questione non si limiterà a ridurre ulteriormente l’aliquota della cedolare secca, ma sono previste anche tutta una serie di misure sia per contrastare il sempre crescente disagio abitativo, sia per restituire ossigeno alle imprese di costruzione. Queste ultime, infatti, potranno trarre beneficio dalla disposizione di interventi di manutenzione straordinaria per gli alloggi popolari. Verrà, inoltre, sbloccata la loro vendita e saranno possibili sconti su Ires e Irap per gli investitori che decideranno di puntare sull’edilizia sociale.
L’incognita della Tasi
Una serie di interventi di sicuro gradimento nell’opinione pubblica italiana, cosa che potrebbe far presagire un imminente approdo del decreto in Cdm. Resta, tuttavia, l’incognita della Tasi: il provvedimento dovrebbe prevedere anche l’apposito aumento dell’aliquota (fino allo 0,8 per mille) necessario a garantire ulteriori risorse per i Comuni e per poter concedere detrazioni simili a quelle previste per la vecchia Imu sulla prima casa. Non è del tutto chiaro, però, quale sia l’opinione di Matteo Renzi in merito, né se voglia rischiare il fuoco di fila da parte delle opposizioni (Forza italia in primis) sull’inaugurare la propria azione di Governo con un intervento a carico delle tasche degli italiani. Tuttavia, è comunque possibile che si opti, almeno momentaneamente, per uno stralcio dell’articolo sulla Tasi, rimandandolo a un altro provvedimento di natura fiscale.
Cosa cambierà per la cedolare secca
In ogni caso, l’abbassamento della cedolare secca dall’attuale 15 al 10 per cento è sicuramente una misura molto attesa. Nello specifico, secondo quanto anticipato oggi dal quotidiano Milano Finanza, la nuova aliquota partirebbe già dal 2015 e si protrarrebbe fino a tutto il 2018, con estensione anche agli affitti per enti non profit o cooperative se le abitazioni sono sublocate a studenti universitari.
Le altre misure previste
Inoltre, gli incassi derivanti dalla dismissione delle case popolari verranno utilizzati per la costruzione di nuovi alloggi sociali o per ristrutturare quelli esistenti. Previsti anche sconti Ires e Irap per gli investitori che punteranno sull’edilizia sociale oltre che un rafforzamento del Fondo per la morosità incolpevole, che dovrebbe passare da 40 milioni di euro fino a quasi 300 milioni di euro complessivi entro il 2020.
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