Il coronavirus torna a spaventare il Portogallo tanto che è stato decretato un nuovo lockdown in diversi quartieri di Lisbona, la città che ad agosto dovrà ospitare una final eight di Champions League che torna a rischio.
Per la Champions League le preoccupazioni in questa tribolata stagione non sembrerebbero essere ancora finite. Il problema è sempre lo stesso e lo conosciamo bene: il coronavirus, che nonostante l’arrivo dell’estate non sembrerebbe voler allentare la sua morsa.
Quando a inizio marzo il COVID ha fatto irruzione in Europa, è stata inevitabile una sospensione di tutti i campionati di calcio comprese le Coppe. In questi mesi, a lungo si è temuto per uno stop definitivo ma alla fine il pallone è riuscito a ripartire quasi ovunque nel Vecchio Continente.
L’Uefa per permettere alle varie Federazioni di terminare i propri campionati nazionali, ha così deciso di modificare il format adottando il sistema della final eight, a partire dall’8 agosto con la finale prevista per il 23 dello stesso mese, una volta che si saranno disputati gli ottavi di finale mancanti.
Le problematiche legate al coronavirus, le difficoltà strutturali legate alla nuova formula e i minori incassi dovute alle porte chiuse, hanno spinto Istanbul a tirarsi indietro dall’ospitare la finale di Champions League come era previsto.
L’Uefa quindi ha deciso di disputare la final eight a Lisbona, visto che la capitale del Portogallo ha campi e una situazione sanitaria che sembrava sotto controllo, ma adesso nel Paese lusitano la situazione sembrerebbe essere cambiata.
Coronavirus in Portogallo: Champions a rischio?
I dati in merito alla diffusione del coronavirus in Portogallo parlano di una media di oltre 300 nuovi casi al giorno, riscontrati nella maggior parte a Lisbona dove a partire da agosto si dovrà tenere la final eight della Champions League.
Una situazione che ha fatto di nuovo scattare il lockdown in diversi quartieri della capitale, coinvolgendo in totale 700.000 che così in piena estate sono ora tenuti a dover restare nelle proprie abitazioni a meno di motivi di necessità o di lavoro.
Dall’inizio della pandemia, in totale in Portogallo si sono registrati finora oltre 42.000 casi per un totale di 1.579 morti a causa del COVID-19. Inizialmente Lisbona è stata elogiata per la sua gestione dell’emergenza, ma adesso sta tornando la paura.
“Speriamo che tutto vada bene e che sia possibile organizzare il torneo in Portogallo - ha fatto sapere nelle ultime ore una fonte dell’Uefa - Per il momento non c’è motivo di pianificare un piano B”.
Le incognite però rimangono quando ormai sembrava che il peggio fosse ormai passato: la Champions League, insieme al suo ingente strascico economico, torna così a essere in bilico anche se l’Uefa difficilmente si farà trovare impreparata in caso di un peggioramento della situazione a Lisbona.
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