Chi è Mario Nava, nuovo presidente Consob: dalla formazione e dall’esperienza internazionale, è tra i funzionari europei più esperti e apprezzati.
Dal Consiglio dei Ministri è arrivata l’attesa nomina: il nuovo presidente della Consob è Mario Nava, economista di lungo corso attualmente responsabile della direzione generale Mercato interno e servizi della Commissione europea.
Davanti alle commissioni Finanze di Camera e Senato, Nava ha già chiarito quale sarà l’indirizzo che darà alla Consob. Bisogna apportare modifiche nel meccanismo di funzione dell’Authority per renderla più incisiva e ispirandosi alla Commissione Europea.
Chi è Mario Nava
Nato a Milano 52 anni fa, Mario Nava vanta una formazione e una competenza professionale di stampo internazionale. Si laurea a 23 anni all’Università Bocconi e tre anni dopo frequenta un master all’Università di Lovanio, in Belgio, per poi sbarcare a Londra dove consegue un Phd in Finanza alla London School of Economics.
Venti anni di esperienza nelle istituzioni europee, Nava è riconosciuto come uno dei funzionari comunitari più preparati sul fronte dei servizi finanziari.
Accettando la guida della Consob per il triennio 2018-2021, lascia il posto di direttore per il monitoraggio del sistema finanziario e gestione delle crisi presso la Direzione generale dell’Ue dedicata ai servizi finanziari.
Tra il 2004 e il 2013 ha ricoperto altri incarichi nel direttivo comunitario: è stato il responsabile dell’unità Banche e Conglomerati e dell’unità Infrastruttura dei Mercati Finanziari.
Nava è stato anche collaboratore di Romano Prodi e Mario Monti, quando ricoprivano rispettivamente gli incarichi di presidente della Commissione europea e commissario europeo.
Il compito di Nava
Il compito che aspetta Nava non è semplice. La Consob, anche a seguito degli scandali che hanno coinvolto diversi istituti finanziari italiani, è stata spesso messa sotto accusa per non aver saputo cogliere i segnali del drammatico crollo.
Per questo la Commissione:
“dovrà riuscire il più possibile a passare da un’azione ex post a un’azione ex ante perché è questa che funziona nei mercati per produrre ricchezza finanziaria”,
ha detto il neo presidente davanti alle commissioni Finanze di Camera e Senato.
Una riforma interna e una nei processi di comunicazione esterna (con Bankitalia in primis) sarebbero auspicabili e Nava su questo fronte ha le idee chiare:
“Non voglio una Consob verticistica, presidenziale né a livello di collegio né di struttura; l’attuale meccanismo in cui collegio e struttura si incontrano attraverso il presidente e il direttore generale non va bene, il modello a cui mi ispiro è quello della Commissione europea, dove c’è osmosi nettissima tra collegio e struttura e non ci sono modelli verticistici, che strozzano e impediscono passaggi di competenze, alla fine inefficienti”.
Le aspettative
Nell’ambiente, Nava ha fama di essere persona attenta e misurata, avendo particolare cura nella salvaguardia degli equilibri politici. Viste, poi, le sue competenze indiscutibili, ci sono grandi aspettative sul suo operato come presidente Consob.
C’è da risanare il sistema finanziario dell’Italia oltre che ripulire l’immagine del nostro Paese agli occhi dei partner europei: Nava sarà la persona giusta?
Intanto il nuovo presidente incassa la stima dell’ex europarlamentare francese, Sylvie Goulard:
“Mi sembra una buona cosa per l’Italia e per l’Europa. Per l’Italia prima di tutto perché l’uomo coniuga competenza tecnica e distanza rispetto ai giochi politici degli ultimi anni. Può quindi ridare serenità in un campo dove le tensioni sono state elevate. Poi, è una buona cosa per l’Europa perché la sua nomina potrà contribuire a riportare fiducia tra i partner”.
La nomina di Nava dovrà, ora, passare al vaglio delle commissioni parlamentari per un parere non vincolante.
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