Consob: tutti i Presidenti che si sono succeduti alla guida dell’Autorità

Ufficio Studi Money.it

20 Marzo 2019 - 19:15

La Commissione nazionale delle società e della Borsa ha il suo nuovo Presidente: il professor Paolo Savona. L’ufficio studi di Money.it è tornato indietro nel tempo per conoscere chi, durante questi ultimi 44 anni, ha presieduto la Presidenza della Consob

Consob: tutti i Presidenti che si sono succeduti alla guida dell’Autorità

Il professor Paolo Savona è il nuovo Presidente della Consob.

Il passaggio delle consegne tra la Presidente vicaria, Anna Genovese, e l’ex ministro degli Affari europei e neo Presidente della Commissione di vigilanza, è avvenuto nel corso di una riunione di Commissione, tenutasi stamattina a Roma.

Con Savona, i Presidenti che sono stati al vertice della Consob dal 1975, anno della sua istituzione, sono dodici.

Ecco di seguito tutti i precedenti Presidenti della Consob partendo dal più recente:

Mario Nava

Mario Nava, nato a Milano il 19 ottobre 1966, è un economista italiano. È stato Presidente della Consob dal 16 aprile 2018 al 13 settembre 2018 quando si dimette dall’incarico per «questioni politiche».

Nel 1989, a 23 anni, ha conseguito la laurea in economia all’Università Bocconi di Milano, per poi studiare all’Università cattolica di Lovanio in Belgio, dove ha ottenuto un Master’s nel 1992. Conclude la sua carriera accademica alla London School of Economics, dove ha completato gli studi con un dottorato in finanza nel 1996.

Dopo gli studi entra in Commissione Europea dove, in vent’anni di attività, raggiunge ruoli di vertice. Nel 2016 viene, infatti, nominato Direttore per la sorveglianza del Sistema finanziario e della gestione delle crisi della Commissione Europea, ruolo che ha ricoperto prima di essere nominato alla Consob.

Nell’organo esecutivo dell’Unione, Nava è uno dei maggiori esperti di economia, e riesce a curare diversi rapporti sotto quattro presidenti: Jacques Santer, Romano Prodi, Josè Manuel Barroso e Jean Claude Juncker. È stato consigliere di Prodi durante la sua presidenza della Commissione, dal 1999 al 2004. Nello stesso periodo lavora nello staff di Mario Monti, quando quest’ultimo ricopre la carica di commissario Ue per il mercato interno.

Dal 2004 al 2009, Nava guida, sempre all’interno della Commissione europea, l’unità “Infrastruttura dei mercati finanziari”. Dal 2001 al 2004 ha collaborato con Romano Prodi, quando questi era Presidente della Commissione europea. Successivamente, dal 2009 al 2013, è Responsabile dell’unità «Banche e conglomerati finanziari».

Nel dicembre 2017 viene nominato dal governo Gentiloni alla presidenza della Consob. Nel 2018, ricorrendo all’istituto giuslavoristico del distacco, al posto invece dell’aspettativa, rispetto alla sua posizione presso la Commissione europea.

Si dimette dall’incarico italiano il 13 settembre 2018 in seguito a pressioni da parte del governo Conte e della maggioranza per supposta incompatibilità con il ruolo in Commissione europea.

Giuseppe Carlo Ferdinando Vegas

Nato a Milano il 16 giugno 1951 è un politico ed economista italiano, già esponente di Forza Italia e del Popolo della Libertà. È stato Presidente della Consob dal 2010 al 2017. Attualmente è Membro del Comitato di gestione, organo esecutivo dell’Esma, European Securities and Markets Authority. È inoltre Presidente della Mediterranean Partnership of Securities Regulators.

Vegas si è laureato con lode in giurisprudenza nel 1973 presso l’Università degli Studi di Milano, giornalista pubblicista, è stato direttore scientifico della Fondazione Einaudi di Roma e direttore responsabile di Einaudi Notizie, newsletter della fondazione.

Dal 1975 ha lavorato nel campo della pubblica amministrazione. Dal 1978 è stato consigliere parlamentare del Senato della Repubblica parallelamente era inoltre segretario della Commissione di bilancio. Nel 1995 viene nominato sottosegretario alle Finanze e, successivamente, al Tesoro nel Governo Dini.

Alle successive elezioni del 1996, è eletto senatore nel collegio di Novara per la coalizione del Polo per le Libertà. In questa legislatura è membro della Commissione Bilancio, della Commissione Bicamerale per le riforme costituzionali e della Giunta per il Regolamento. È anche Vicepresidente del gruppo parlamentare di Forza Italia.

È stato delegato dal suo partito al congresso del Partito Popolare Europeo di Berlino del gennaio 2001. Rieletto al Senato alle politiche del 2001 sempre nel Collegio uninominale di Novara. Nominato sottosegretario e successivamente Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze dei governi della Casa delle Libertà nel quinquennio 2001-2006.

Alle elezioni politiche del 2006 viene rieletto senatore per la terza volta per la lista di Forza Italia in Piemonte. È membro della Commissione Bilancio e della Commissione per le Politiche dell’Unione europea. Ricopre anche l’incarico di vice capogruppo di Forza Italia al Senato.

Alle elezioni politiche del 2008 è rieletto in Parlamento, questa volta alla Camera, per il PDL e nominato sottosegretario e successivamente vice ministro dell’Economia e delle Finanze nel quarto Governo Berlusconi.

Il 18 novembre 2010 è stato designato dal Consiglio dei ministri alla carica di presidente della Consob. Ha continuato a partecipare ai lavori della Camera dei deputati, compreso il voto di sfiducia al governo Berlusconi del 14 dicembre 2010, poiché le sue dimissioni sono state calendarizzate dopo i voti sulle mozioni di sfiducia.

Il 10 gennaio 2011 la Camera dei Deputati approva le sue dimissioni, cui gli subentra come deputato Valerio Cattaneo. In seguito alla nomina si dimette dal Popolo della Libertà per ragioni di imparzialità.

Lamberto Cardia

Nato a Tivoli il 29 maggio 1934 è un politico italiano. È stato nominato Presidente Consob per il quinquennio 30 giugno 2003 - 30 giugno 2008. Nominato dopo cinque mesi di Presidenza vicaria, aveva già ricoperto, per la Commissione nazionale delle società e della Borsa la carica di Commissario. Lamberto Cardia è stato l’ultimo Presidente durato in carica per 5 anni. Infatti, con il decreto legge n° 31 del 28 febbraio 2008, la durata dell’incarico è stata portata a sette anni, tuttavia senza possibilità di riconferma.

Cardia si è laureato in giurisprudenza L’Università degli Studi di Roma «La Sapienza», già presidente di sezione della Corte dei Conti (attualmente fuori ruolo), ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali:

  • Tra il gennaio 1995 e il maggio 1996 è stato Sottosegretario di Stato e Segretario del Consiglio dei Ministri.
  • Nel biennio 1988-1989 è stato inoltre Capo di gabinetto del Ministro e della programmazione economica.
  • Dal 1978 al 1979 è stato Capo di gabinetto presso il Ministro del turismo e dello spettacolo, tra il giugno 1994-1995 è stato Capo ufficio legislativo presso il Ministero del Tesoro e del Ministero delle partecipazioni statali nel 1980.
  • È stato più volte Vice capo di gabinetto presso la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri e presso il Ministero delle poste e delle telecomunicazioni.

Luigi Spaventa

Nato a Roma il 5 marzo 1934 è stato un economista, docente e politico italiano. Nel 1998 su indicazione di Carlo Azeglio Ciampi, allora Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, viene nominato dal Presidente del Consiglio Romano Prodi come Presidente della Consob. Vi resterà sino alla fine del mandato, a giugno 2003.

È stato professore ordinario di Economia politica presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Perugia e presso la Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università degli Studi di Roma «La Sapienza».

Nel 1964, e nei bienni 1970-1972 e 1973-1974 è stato Consulente al Ministero del Bilancio e della Programmazione economica. Nel 1976 è eletto deputato alla Camera, come indipendente nelle liste del PCI, e aderisce al gruppo degli Indipendenti di sinistra. Riconfermato nel 1979, resta a Montecitorio fino al 1983, quando torna all’università come professore. Durante il suo primo mandato si distingue tra le altre cose per essere un forte oppositore della Moneta Unica Europea, contrapponendosi decisamente al compagno di partito Altiero Spinelli ed al radicale Marco Pannella.

Nel 1988 viene nominato dal Governo De Mita Presidente del Comitato scientifico-consultivo sulla gestione del debito pubblico istituito dal Ministro del Tesoro. Nel 1989 viene nominato titolare della cattedra intitolata a Luigi Einaudi presso la Cornell University negli Usa, cattedra creata nel 1986 con fondi principalmente dello Stato Italiano.

Su indicazione del Presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi viene nominato Ministro del bilancio e della programmazione economia del Governo Ciampi dal 28 aprile 1993 al 10 maggio 1994.

Alla fine del febbraio del 1994 si candida alle Elezioni politiche italiane dello stesso anno nelle file del Partito democratico della sinistra, entrando in diretto scontro con Silvio Berlusconi nel collegio elettorale uninominale di Roma I, uscendone sconfitto.

Nel 1997, a seguito di un contrasto accesosi in seno al Partito Democratico della Sinistra senese tra due opposte fazioni facenti capo a Luigi Berlinguer e Franco Bassanini, che non riescono a trovare l’accordo sulla nomina, viene nominato Presidente della banca MPS, grazie ad una congiunta mediazione tra le due fazioni da parte del Ministro del tesoro del Governo Prodi I, Carlo Azeglio Ciampi, e del Segretario del PDS Massimo D’Alema.

Nel 2006 diviene Presidente del CDA di Capitalia Asset Management la società della banca Capitalia che si occupava del risparmio gestito. Nel 2008 viene nominato Presidente del Consiglio di sorveglianza di MTS Group, la Società che gestisce la piattaforma elettronica della Borsa italiana ed è posseduta principalmente dalla Borsa Italiana stessa.

È stato editorialista di la Repubblica e Corriere della Sera nel 1981 ha fondato insieme a Giorgio Ruffolo e Antonio Pedone il CER-Centro Europa Ricerche, centro studi di economia applicata. È stato presidente del gruppo finanziario Sator, fondato da Matteo Arpe, ex Banca di Roma.

Tommaso Padoa-Schioppa

Nato a Belluno il 23 luglio 1940 ha fatto parte delle più alte istituzioni finanziarie italiane ed europee quali Banca d’Italia Commissione europea e BCE. Tra 1997 e 1998 assunse l’incarico di Presidente della Consob.

Laureato in economia all’Università Bocconi di Milano nel 1966, ottiene un Master in economia dal MIT di Boston nel 1970. Convinto europeista, ha fatto parte del Comitato Delors che ha disegnato la strada per la creazione della moneta unica. È stato infine Ministro dell’economia e delle finanze nel governo Prodi II e dirigente del Fondo Monetario Internazionale.

Entra in Banca d’Italia nel 1968 con il titolo di Responsabile della divisione mercati monetari del dipartimento di ricerca. Condivide il percorso in Banca d’Italia assieme a Carlo Azeglio Ciampi.

Dal 1979 al 1983 è stato Direttore generale per l’Economia e la Finanza della Commissione europea, nel periodo di lancio del Sistema Monetario Europeo. Risale ad allora la collaborazione con lo stimato Jacques Delors, futuro Presidente della Commissione, così come il rapporto con Paul Volcker, Presidente della Federal Reserve, con cui avrebbe in seguito discusso approfonditamente della crisi finanziaria del 2008 e alla Volcker-Rule per la riforma del sistema finanziario americano. Dal 1984 al 1997 è stato Vice Direttore generale della Banca d’Italia.

Nel 1989 Jacques Delors diviene presidente della Commissione europea e Ciampi, ormai presidente della Banca d’Italia, affida a Padoa-Schioppa il ruolo di membro del Comitato Delors, che redige il progetto di Unione economica e monetaria che porterà in dieci anni alla nascita dell’euro.

Nel 1993 Ciampi diviene Presidente del Consiglio, e Padoa-Schioppa sembra essere destinato a rilevarne il posto in Banca d’Italia. Tuttavia, gli viene opposta la candidatura di Lamberto Dini. Alla fine dopo un accordo le forze politiche si accordano sul nome di Antonio Fazio.

Nel corso della sua attività in Banca d’Italia è stato inoltre:

  • Presidente del Comitato consultivo bancario della Commissione europea (1988-1991)
  • Presidente del Gruppo di lavoro sui sistemi di pagamento delle banche centrali della Comunità europea (1991-1995)
  • Presidente del Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria (1993-1997)
  • Presidente del Comitato regionale europeo dello IOSCO, International Organization of Securities Commissions (1997-1998)
  • Presidente del FESCO, Forum of the European Securities Commissions (1997-1998)
  • Alla Banca Centrale Europea (1998-2006)
  • Dal 1998 al 2006 ha fatto parte del Comitato esecutivo della Banca centrale europea
  • Nel 2005 venne di nuovo fatto il nome di Padoa-Schioppa come successore di Antonio Fazio alla Banca d’Italia; infine, le forze politiche scelsero Mario Draghi.

Nel corso della sua attività alla BCE è stato inoltre:

  • Presidente del Comitato sui Sistemi di pagamento e regolamento del G10 (2000-2005)
  • Presidente dell’International Center for Monetary and Banking Studies di Ginevra (2001-2006)
  • Presidente della Fondazione International Accounting Standards Committee (IASC) (2005-2006)
  • Senior Fellow dell’Istituto Affari Internazionali (IAI) a Roma e Senior Adviser del Promontory Financial Group (2005-2006)
  • Membro del Gruppo dei Trenta e dell’Advisory Board dell’Institute for International Economics di Washington
  • Ministro dell’Economia (2006-2008)

Dal 17 maggio 2006 divenne Ministro dell’economia e delle finanze, con Vincenzo Visco vice-ministro, nel secondo governo Prodi, come tecnico indipendente: prima di questa nomina era stato il presidente dell’Istituto internazionale dei revisori dei conti.

Come primo impegno ministeriale affrontò il varo della legge finanziaria 2007: una manovra di notevole portata, etichettata da alcuni come coraggiosa e necessaria per risollevare uno Stato che versava in condizioni economiche non positive, e da altri aspramente criticata.

Divenne famoso il termine «tesoretto» da lui coniato per identificare l’extra-gettito nelle casse statali, dovuto in parte a entrate fiscali non previste e, dall’altra, alla lotta contro l’evasione fiscale che vide un netto incremento di «entrate recuperate» rispetto all’anno precedente.

Introdusse il termine, poi divenuto corrente, di «bamboccioni» per segnalare il comportamento di quei giovani che pur avendo un lavoro rimangono in famiglia per ragioni di comodità anziché crearsi una propria indipendenza.

Altrettanto criticata fu la sua affermazione che «la tasse sono una cosa bellissima» in quanto consentono allo Stato di finanziare al servizio di tutti alcuni beni pubblici essenziali quali la scuola, le cure mediche, le vie di comunicazione, la tutela del territorio, la ricerca scientifica.

Nel gennaio 2008 Padoa-Schioppa chiese la rimozione dal consiglio di amministrazione della RAI di Angelo Maria Petroni, consigliere di nomina del Ministero dell’Economia, nominato dal precedente governo Berlusconi. Allo stesso modo, chiese di rimettere il mandato all’ex-generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale. Il TAR del Lazio giudicò in seguito come illegittime tali rimozioni, e il centrodestra presentò una mozione di sfiducia al Senato verso Padoa-Schioppa, che tuttavia non venne votata.

Nei due anni in cui Tommaso Padoa-Schioppa fu Ministro dell’Economia l’avanzo primario dell’Italia risalì dallo 0,3% al 3%, il deficit passò dal 4% al 2%, il debito pubblico scese dal 106,5% al 104%, il recupero di imposte evase fu di 20 miliardi, gli investimenti in infrastrutture superarono i 40 miliardi di euro.

Incarichi successivi nel Fondo monetario intenzionale, oltre che consigliere del governo greco. Il 5 ottobre 2007, mentre ancora era Ministro del secondo governo Prodi, è nominato Presidente del Comitato monetario e finanziario internazionale dell’FMI.

Dal 3 agosto 2010 è stato uno dei due consiglieri economici del primo ministro greco, George Papandreou. Il 15 dicembre 2010 era entrato nel Consiglio di amministrazione di Fiat Industrial.

Tommaso Padoa-Schioppa è stato definito l’impeto intellettuale dietro la nascita dell’euro e «padre fondatore» della nuova moneta.

Enzo Berlanda

Nato a Verona il 25 gennaio 1927, è stato nominato Presidente della Consob in sostituzione di Bruno Pazzi. Si schierò contro i «noccioli duri», lanciando attacchi alle banche ed arrivando ad imporre l’OPA a Mediobanca di Enrico Cuccia sulla Ferfin. Completò il suo mandato nel 1997.

Lasciata la Consob, è nominato Presidente della Gestore del mercato elettrico dal 2000 al 2003. È stato Consigliere di Borsa Italiana, Commissario della Fondazione Cariplo e AD di Sacbo. Tra le varie benemerenze acquisite, Berlanda era anche Cavaliere di Gran Croce.

Berlanda iniziò presto a lavorare prima come operaio quindi come impiegato. Entrò nelle ACLI e nel 1949 è nominato Segretario provinciale. Si laureò in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano nel 1959.

Iniziò come commercialista a Bergamo, ma fu subito preso dalla politica. Nel 1964 è eletto Consigliere comunale a Bergamo, nel 1979 è eletto senatore nelle liste della Democrazia Cristiana. Rimase al Senato per tre legislature. Fece parte di molte commissioni, a cominciare da quella per la «riforma tributaria» e da quella sul «caso Sindona». Arrivò alla presidenza della Commissione Finanze e Tesoro. A lui si devono le leggi sull’Offerta Pubblica d’Acquisto e sui fondi d’investimento.

Bruno Pazzi

Bruno Pazzi nato ad Avezzano nel 1912, in Consob fin dal 1978 è stato Presidente dal 1990 al 1992, quando l’allora Presidente Franco Piga venne nominato Ministro delle Partecipazioni statali. Pazzi, sotto designazione di Giulio Andreotti, rimane in via Isonzo fino al marzo del 1992. Alla Consob, Pazzi era stato cooptato circa 10 anni prima, sostituendo il commissario De Marchi, dopo una grossa esperienza maturata nell’industria della distilleria. Finito sotto i riflettori il 28 luglio 1993: Pazzi finì agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione su richiesta dei magistrati di Mani Pulite per la vicenda Enimont.

Franco Piga

Franco Piga, nato a Roma il 18 marzo 1927, è stato un politico italiano, già ministro della Repubblica. Dal 1984 al 1990 è stato Presidente Consob. Nel 1987, mentre era Ministro dell’industria e deputato Democristiano, si prese i previsti 30 giorni di tempo per decidere se rimanere alla Presidenza Consob o se fare il parlamentare. Alla fine optò per la prima opzione.

Piga si laureò in legge molto giovane ed entrò quasi subito a far parte della magistratura. A 31 anni, divenne Presidente di sezione del Consiglio di Stato, carica alla quale era stato introdotto allo studio dal primo Presidente della Repubblica Italiana Enrico De Nicola. Entrò quindi a far parte dei gabinetti ministeriali prima di Edgardo Lami Starnuti all’Industria e poi di Lorenzo Natali alla Marina Mercantile. Dal 1969 al 1974 fu Capo di gabinetto alla Presidenza del Consiglio, dal 1971 al 1980 fu presidente del consorzio di credito delle opere pubbliche. Il 27 luglio 1990, è stato Ministro delle Partecipazioni Statali dopo le dimissioni di Carlo Francanzani, chiamato da Giulio Andreotti allora primo ministro.

Franco Piga muore il 26 dicembre 1990, a causa di un infarto, nel pieno del suo mandato ministeriale, a Cortina d’Ampezzo dove si trovava per trascorrere con la famiglia le vacanze di Natale. Proprio nei mesi antecedenti alla sua morte fu regista di importantissime operazioni. Tra queste la soluzione del caso Enimont, la costituzione della superbanca e la creazione della Iritecna, che nasceva dalla fusione di Italstat e Italimpianti.

Vincenzo Milazzo

Presidente Consob dal 1983 al 1984. Classe 1923, nasce ad Adrano, in provincia di Catania, considerato grande conoscitore e attore della burocrazia pubblica. Ex ragioniere generale dello Stato, Milazzo è stato uno dei rari esempi di funzionari pubblici cresciuti nei ministeri che siano arrivati ad avere un peso politico determinante e importanti incarichi. Milazzo era entrato nell’amministrazione pubblica quale semplice funzionario nel 1941 e aveva percorso tutti i gradi della carriera fino a diventare ragioniere generale dello Stato nel 1974.

Milazzo restò alla Ragioneria generale dello Stato fino al 1983 quando fu chiamato a ricoprire l’incarico di presidente della Consob, dopo essere stato nei consigli di amministrazione di molti enti pubblici quali Anas, Crediop, Ferrovie, Monopoli e alla presidenza del collegio sindacale di Eni al tempo della tempestosa vicenda con Banco Ambrosiano.

Il suo incarico quale controllore della Borsa durò solo dieci mesi: nell’ottobre del 1983 rassegnò le dimissioni in seguito alle polemiche apertesi sulla commissione e sul suo operato nel caso Europrogramme.

Da allora aveva mantenuto alcuni incarichi. Era stato infatti nominato nel consiglio di amministrazione del Banco di Sicilia e di Eni international, era Presidente del collegio sindacale della Stet. In questi ultimi mesi all’attività pubblica si era unito un impegno culturale: era infatti docente di contabilità di Stato alla Luiss.

Guido Rossi

Presidente Consob dal 1981 al 1982, avvocato e giurista nato nel 1931 a Milano. Dal 4 maggio 2011 è stato nominato Garante etico, carica dalla quale si è dimesso il 26 ottobre 2012. Laureatosi in Giurisprudenza all’Università di Pavia nel 1953, ha conseguito nel 1954 il Master of Laws all’Università di Harvard.

Rossi è stato a lungo docente universitario, insegnando Diritto commerciale e Diritto privato comparato a Trieste, Venezia, Pavia e Milano. Tra i suoi assistiti eccellenti vengono ricordati Cesare Geronzi e la banca olandese Abn Amro.

Tra i massimi esperti di diritto societario, è stato consulente di Fiat e Presidente di Telecom. Rossi ha avuto ruoli di primo piano anche nel mondo dello sport italiano: è stato consigliere d’amministrazione dell’Inter e commissario straordinario della Federcalcio nel 2006, quando scoppiò lo scandalo di «Calciopoli». E’ stato anche senatore nelle fila della Sinistra indipendente, tra il 1987 e il 1992 e uno dei promotori della legislazione antitrust in Italia.

Gastone Miconi

È stato il primo Presidente Consob dal 1976 al 1981, nato il 20 luglio 1911 si era laureato in Giurisprudenza e in Scienze statistiche e attuariali, ed era poi diventato docente di Contabilità nazionale. Molteplici gli incarichi che ha ricoperto: da magistrato della Corte dei Conti, a Direttore dell’ Isco, da Direttore generale del Tesoro e per qualche tempo anche dell’ Industria, prima di approdare in Consob. La sua ultima apparizione pubblica risale al novembre del 1983 quando Miconi fu ascoltato dalla Commissione Finanze della Camera, impegnata nella sua indagine conoscitiva sulla Consob.

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