Chi è il Supply Chain Manager? Ecco ruolo, compiti, skills, gli sbocchi lavorativi, stipendio e tutto ciò che c’è da sapere.
Chi è, cosa fa e quanto guadagna un Supply Chain Manager, figura sempre più richiesta nell’attuale mercato lavorativo?
Dietro un pacco che arriva a casa, o un oggetto in vetrina in negozio, c’è ormai sempre più spesso un Supply Chain Manager. È una figura che non si trova né al vertice, né alla base, né al di fuori dell’azienda, ma fa da collante tra tutte le dimensioni in cui si articola un’attività. Non ci sono leggi particolari che regolano il lavoro del Supply Chain Manager, né sono richiesti ufficialmente titoli di studio specifici. Solitamente, viene affidato questo ruolo a chi possiede una triennale o magistrale in ambito economico.
Cosa fa un Supply Chain Manager
Da semplice gestore del magazzino, il concetto di Supply Chain Manager si è col tempo notevolmente allargato. Ad oggi, chi ricopre questo ruolo è una figura di riferimento sia fuori che dentro l’azienda. Ha il compito di:
- gestire i rapporti con i fornitori, controllando l’approvvigionamento di materie prime merci di cui l’azienda non dispone;
- monitorare i dipendenti, organizzando e cercando di rendere più efficienti i processi produttivi;
- finalizzare gli sforzi al cliente, gestendo le consegne.
In breve, un Supply Chain Manager segue la catena del valore dalla materia prima al prodotto finito, cercando costantemente di migliorare la produttività in generale, o di risolvere problemi specifici che di volta in volta si possono presentare lungo la strada.
Le skills del Supply Chain Manager
I requisiti fondamentali per ricoprire questo ruolo sono, oltre alla conoscenza del campo specifico in cui opera l’azienda, doti diplomatiche e di leadership, per intrattenere rapporti con altri soggetti economici e guidare i processi interni, nonché problem solving, attitudine nella risoluzione dei problemi. Chi vuole essere un Supply Chain Manager deve poi soprattutto avere destrezza con la tecnologia. Strumenti del mestiere sono infatti i gestionali, con cui accumulare e analizzare dati sulla produzione. Soprattutto nel campo della logistica, la digitalizzazione è un processo quantomai necessario rispetto ad altri settori e il trend è in continua ascesa, viste anche le nuove applicazioni derivanti dall’uso dell’IA.
L’ampiezza del ruolo gli consente di non essere legato esclusivamente alla grande distribuzione o al mondo delle aziende produttive, ma di essere fondamentale anche per un settore come quello dei servizi, specie se si tratta di aziende che devono approvvigionarsi, ad esempio, di macchinari e strumenti specialistici, o anche materie prime.
Lo stipendio del Supply Chain Manager
A tanta responsabilità corrisponde una buona paga: in media, un Supply Chain Manager guadagna tra i 50 e 55 mila euro annui, con picchi, a seconda per esempio dell’anzianità, che possono arrivare fino a 80 mila euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA