16 miliardi di euro è il risarcimento spettante agli italiani che hanno sottoscritto un mutuo nel periodo di manipolazione dell’EURIBOR. Ma la giurisprudenza si divide.
Il 29 gennaio 2024, il Tribunale di Torino, presieduto dal Giudice Astuni, ha emesso una sentenza che diverge dalla precedente ordinanza del 13 dicembre 2023 della Cassazione in materia di intese anticoncorrenziali relative alla manipolazione dell’Euribor da parte di quattro grandi gruppi bancari (Barclays, Deutsche Bank, Société Générale e Royal Bank of Scotland), e alla nullità parziale dei contratti di finanziamento.
La Cassazione, interpretata dal Tribunale di Torino, ha stabilito un principio giuridico fondamentale: le intese vietate dall’art. 2 della Legge n. 287 del 1990, nota come legge antitrust, non si limitano ai contratti o negozi giuridici, ma includono anche comportamenti o condotte “non negoziali”. Tali comportamenti, con la partecipazione di almeno due imprese, devono restringere o falsare in modo consistente la concorrenza nel mercato.
La decisione della Commissione Europea del 4 dicembre 2013 riguardante la manipolazione dell’Euribor costituirebbe una prova privilegiata di un’intesa illecita, invalidando i contratti successivi che si richiamano a tale manipolazione.
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