Si aprono le trattative tra centrodestra e M5S, PD e LeU per accordarsi sul nome di chi sarà il futuro Presidente della Repubblica. Ecco chi potrebbe essere eletto domani.
Al via le trattative per trovare il nome del futuro Presidente della Repubblica. È di nuovo una fumata nera dal Quirinale, ancora non è stato trovato un accordo sul nome di chi potrebbe ricoprire il ruolo di Capo di Stato.
Solo oggi i partiti di centrodestra si sono aperti al dialogo con le altre forze in campo: PD, M5S, LeU e IV. Ancora non è sicuro però chi potrebbe essere eletto all’indomani degli accordi, sono molti i veti e i disaccordi che dividono le fazioni. Ciò che è sicuro è che per adesso sono quattro, per quanto alcuni divisivi, i nomi che compongono la rosa dei “papabili”, o forse sarebbe meglio dire “eleggibili”. Tra di questi spicca il nome dell’attuale Presidente uscente Mattarella, il quale ha ricevuto un cospicuo numero di voti, ma non solo. Ecco quindi chi potrebbe diventare Presidente della Repubblica domani e perché.
Presidente della Repubblica: il perché un Mattarella bis
Nonostante abbia più volte ribadito di non essere disponibile a un secondo mandato, Sergio Mattarella continua a essere una delle soluzioni plausibili a queste elezioni, e la conferma arriva dalle votazioni di oggi: oltre i 443 elettori astenuti e 106 schede bianche, Mattarella ha ottenuto ben 340 voti, ma non è solo questo.
Infatti in caso di perenne stallo, non è escluso che le forze politiche si rivolgano ancora una volta, nonostante il suo diniego, a lui. Il gran numero di voti infatti suggerisce che Mattarella potrebbe veramente rivelarsi l’unica, se non una delle poche, soluzioni che possa soddisfare tutti, senza mettere in crisi il Governo Draghi. Proprio durante il sesto scrutinio il segretario del PD, Enrico Letta ha affermato che “Il suo bis sarebbe il massimo”, scatenando reazioni anche dure da parte di alcuni elettori.
Secondo il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio (FdI) il centrosinistra mancherebbe di rispetto al Presidente Mattarella, che da fine costituzionalista ha più volte sconsigliato la rielezione di un Presidente. Il centrosinistra votandolo non rispetterebbe la sua posizione.
Presidente della Repubblica: perché potrebbe essere Draghi
Un altro nome che da giorni si rincorre sui titoli dei mass media è quello dell’attuale premier Mario Draghi. Un nome che, pur essendo risolutivo, allo stesso tempo potrebbe risultare divisivo.
Mario Draghi, con il suo Governo metà tecnico e metà politico, è ormai una figura centrale della politica italiana. Il suo nome potrebbe realmente mettere d’accordo la maggioranza, sorge però un problema: chi ricoprirà il ruolo di premier a sua volta?
Con l’elezione di Draghi infatti bisognerebbe trovare un’alternativa alla Presidenza del Consiglio, salvo andare alle votazioni cosa che, a parte la Meloni, nessun partito ha intenzione di fare. A confermare questa linea è stato il ragionamento portato avanti da Salvini: “Da italiano sarei più tranquillo se andasse avanti a fare il presidente del Consiglio”. Se smettesse infatti la maggioranza, che già fatica a dialogare, dovrebbe trovare un nuovo premier. La conclusione di Salvini però lascia la porta aperta: è solo un ragionamento non un veto.
Presidente della Repubblica: perché potrebbe essere la Cartabia
Non è detto però che il Presidente della Repubblica sia per forza un uomo, potrebbe essere anche una donna e due sono i nomi papabili. Tra questi uno è quello di Marta Cartabia, ministro della giustizia del Governo Draghi. Proprio il suo incarico nell’esecutivo è visto come una garanzia di continuità con le politiche del premier.
Infatti È stata anche considerata come possibile successore a Draghi, in caso sia quest’ultimo a diventare Presidente della Repubblica. La Cartabia è un nome sostenuto da diverse fazioni, tra queste ovviamente la Lega, con il suo leader, Matteo Salvini, che ha affermato di star lavorando da giorni all’elezione di una donna al Quirinale in gamba. Purtroppo però come già spiegato, non basta una donna al Quirinale per garantire la parità dei diritti tra uomo e donna e la rottura del “tetto di cristallo”-
Presidente della Repubblica: perché potrebbe essere la Belloni
Infine all’indomani degli accordi c’è un quarto nome, anche questo con le sue complessità, quello di Elisabetta Belloni. Da giorni la Belloni è stata più volte citata dai mass media come possibile prima donna a diventare Presidente della Repubblica.
Anche in questo caso diversi i partiti che appoggiano la sua elezioni, altri invece che sono totalmente contrari. La candidatura della direttrice del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), ossia dei servizi segreti, potrebbe infatti avere il sostegno di Conte, probabile anche il sostegno di PD, della Lega e della Meloni, che ha comunque invocato le urne per un nuovo governo. Il leader del M5S, Giuseppe Conte ha infatti dichiarato: “Una presidente donna è possibile, da parte del M5S ci sarà compattezza”.
Chi invece sembra essere totalmente contrario sono Italia Viva, FI e LeU, le cui fonti hanno commentato così la sua possibile elezione: “Con tutto il rispetto per la competenza e la capacità di Elisabetta Belloni, in un Paese democratico è assolutamente inopportuno che il capo dei Servizi segreti diventi presidente della Repubblica”.
Va detto però che questi sono i nomi a oggi verso cui sembra propendere il Parlamento, ma le trattative sono appena iniziate e non sono esclusi colpi di scena. Non resta quindi che aspettare i prossimi scrutini.
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