Sentiment di mercato positivo grazie alla Cina pronta ad allentare la politica monetaria e sostenere l’economia in affanno con il ritorno del Covid. Altrove, le banche centrali inaspriscono le misure.
La maggior parte delle azioni asiatiche guadagna oggi, dopo che la Cina ha nuovamente indicato che una politica monetaria più accomodante è in arrivo e gli operatori obbligazionari hanno respinto le scommesse aggressive sugli aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve.
Mentre l’inflazione record degli Usa è considerata al picco e l’Europa attende con trepidazione la riunione odierna della Bce, pressata da prezzi sempre più alti, il dragone affronta condizioni economiche diverse.
Le mosse della banca centrale cinese potrebbero dirigersi verso un allentamento, mentre in altre parti dell’Asia, e del mondo, si inaspriscono le misure per freddare un’inflazione inarrestabile.
In Cina la banca pronta a sostenere l’economia: che succede?
La Cina dovrebbe tagliare il tasso di interesse chiave per la seconda volta quest’anno e ridurre presto il coefficiente di riserva obbligatoria: il gabinetto della nazione ha fortemente segnalato quest’ultima mossa poiché i blocchi per il Covid stanno indebolendo l’economia.
Le proiezioni di crescita del dragone vengono costantemente declassate e alti funzionari hanno lanciato ripetuti avvertimenti sulle prospettive, evidenziando la gravità della situazione. Il Governo ha promesso maggiori stimoli fiscali e monetari per rilanciare l’economia poiché il suo obiettivo di crescita di circa il 5,5% sembra sempre più precario.
I blocchi e altre misure di controllo per il ritorno aggressivo dei contagi hanno portato a colli di bottiglia logistici e alla chiusura di stabilimenti di proprietà di Volkswagen, il produttore di iPhone Foxconn Technology Group e altri.
Non solo, la spesa per turismo e automobili è crollata, mentre i prezzi dei generi alimentari sono in aumento. Gli economisti ora prevedono che la crescita economica rallenterà al 5% nel 2022 nella nazione asiatica.
Al di fuori della Cina, le impostazioni monetarie continuano invece a restringersi nella campagna per ridurre il costo della vita. La Corea del Sud ha alzato il suo tasso di interesse di riferimento e Singapore ha ulteriormente inasprito la politica, stimolando i progressi nelle loro valute.
L’allentamento della politica monetaria cinese, comunque, è in netto contrasto con l’approccio della Federal Reserve statunitense, che di recente è diventata più aggressiva per combattere l’aumento dell’inflazione.
Questa divergenza significa che la PBOC esaurirà rapidamente il tempo per tagliare i tassi, rendendo probabile una mossa domani, affermano molti economisti.
I decisi rialzi dei tassi da parte della Fed ridurrebbero l’attrattiva degli investitori stranieri per le attività cinesi, alimentando i deflussi di capitali e mettendo sotto pressione lo yuan. Il premio di rendimento del titolo di Stato cinese a 10 anni rispetto ai Treasury è già svanito all’inizio di questa settimana per la prima volta dal 2010.
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