U’ondata di vendite azionarie globali ha colpito i mercati asiatici dopo il calo più ripido di un giorno dal 2020 a Wall Street. Sotto i riflettori c’è la Cina: i suoi asset di rischio non attraggono.
Mercati ancora sotto pressione, con la Cina osservata
L’indice Hang Seng di Hong Kong è scivolato del 2,8% negli scambi pomeridiani. I gruppi tecnologici cinesi quotati nel territorio hanno registrato alcuni dei cali più bruschi, con Alibaba in perdita del 7% e l’indice Hang Seng Tech affondato del 3,6%.
L’indice cinese CSI 300 delle azioni quotate a Shanghai e Shenzhen è sceso dell’1,5% prima di recuperare lo 0,2%.
I ribassi di martedì hanno seguito un forte calo per le azioni globali il giorno prima, con l’indice FTSE All-World in calo del 3% e che ha toccato il livello più basso in più di un anno.
In Cina, intanto, fondi e asset azionari attraggono sempre meno, con investitori in fuga.
Investitori fuggono dalle azioni cinesi: cosa succede
Il momento è caotico per i mercati globali, tra guerra, banche centrali aggressive, pericolo di recessione e crisi energetica. La Cina non fa eccezione, mostrando un generale declino aggravato dalle restrizioni severe per il Covid.
Le perdite asiatiche dei mercati sono arrivate, infatti, dopo che i deprimenti dati sulle esportazioni cinesi hanno mostrato che la crescita era notevolmente rallentata il mese scorso, con l’indebolimento della domanda a causa del brutale blocco contro la pandemia che ha continuato ad affondare la seconda economia più grande del mondo.
In questa cornice, gli investitori cinesi stanno evitando i fondi azionari dirigendosi piuttosto in obbligazioni, depositi e prodotti del mercato monetario, mentre le azioni crollano e le cupe prospettive economiche indeboliscono la domanda di asset rischiosi.
Stando alle indicazioni di Reuters, la nuova raccolta di fondi da parte di azioni attive e fondi comuni di investimento bilanciati in Cina è crollata dell’83% durante il periodo gennaio-aprile rispetto all’anno precedente, per un valore di 154,6 miliardi di yuan (dati della società di consulenza Z-Ben Advisors).
Un indice che replica la performance dei fondi azionari attivi cinesi è crollato del 25% finora quest’anno, rispetto a una perdita del 17% nell’indice di riferimento.
La propensione al rischio è svanita negli ultimi mesi, in seguito alla crisi Ucraina-Russia e al lockdown per Covid di Shanghai. I dati di Z-Ben mostrano un aumento della raccolta di fondi obbligazionari negli ultimi due mesi, per un totale di 127 miliardi di yuan, ovvero il 27% in più rispetto ai livelli dell’anno precedente.
“Il mercato immobiliare è lento e non si azzarda ad acquistare azioni. Quindi è naturale trasferire i tuoi soldi in fondi del mercato monetario, obbligazioni o depositi”, ha affermato Rocky Fan, economista di Guolian Securities.
Da evidenziare, inoltre, che BlackRock la scorsa settimana ha invertito la sua posizione rialzista sulla Cina. La casa di investimento con sede a New York ha declassato il suo rating su azioni e obbligazioni del Paese a neutrale a causa del deterioramento delle prospettive economiche, nonostante le promesse di sostegno di Pechino il mese scorso.
Il più grande gestore patrimoniale del mondo stava espandendo la sua presenza in Cina e il suo gruppo di esperti in precedenza aveva raccomandato agli investitori di aumentare l’esposizione al Paese fino a tre volte.
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