Cina, continua la guerra a Jack Ma: Alibaba costretta a cedere il suo impero mediatico

Riccardo Lozzi

17/03/2021

Continua la guerra della Cina a Jack Ma: il Governo di Xi Jinping è pronto a obbligare Alibaba a rinunciare alle partecipazioni nel settore mediatico nazionale.

Cina, continua la guerra a Jack Ma: Alibaba costretta a cedere il suo impero mediatico

La Cina è pronta a continuare la guerra contro il gruppo Alibaba. Dopo aver bloccato l’IPO di Ant Group, la più grande della storia con un valore stimato di 34,5 miliardi di dollari, il regime di Xi Jinping sarebbe ora intenzionato a costringere Jack Ma, protagonista tra novembre e gennaio di una misteriosa scomparsa per 3 mesi, a cedere gran parte delle quote del suo impero mediatico.

Secondo diverse fonti interne, il Governo di Pechino avrebbe così intenzione di ridurre l’influenza della Big Tech di Hangzhou sull’opinione pubblica del Paese, la quale deve restare sotto il controllo del Partito Comunista Cinese senza rischiare di passare nelle mani delle società private.

Un timore, quello degli alti funzionari del Dragone, legato al portfolio mediatico messo in piedi da Alibaba negli ultimi anni, che permette attualmente a Jack Ma di giocare un ruolo di primo piano nei settori della carta stampata, dei social media, della pubblicità e dello streaming.

Cina, continua la guerra a Jack Ma

In particolare, nel mirino del Governo cinese sono finite le quote di Jack Ma del 6,7% di Bilibili, app di condivisione di video molto popolare tra le fasce più giovani, del 30% di Weibo, piattaforma di microblogging simile a Twitter, e del 100% di South China Morning Post, tra i più importanti quotidiani di Hong Kong in lingua inglese.

Inoltre, il gruppo Alibaba può contare anche su diverse partecipazioni in alcune società quotate negli Stati Uniti, per un valore stimato dal Wall Street Journal, prima dell’apertura dei mercati azionari dello scorso lunedì, di circa 8 miliardi di dollari.

Contestualmente, le autorità nazionali dell’antitrust sarebbero pronte anche a far partire una multa record di oltre 975 milioni di dollari, a causa di pratiche anticoncorrenziali riscontrate nel servizio e-commerce della stessa Alibaba.

Alibaba costretta a cedere il suo impero mediatico

Le istituzioni cinesi non hanno ancora fissato nel dettaglio le quote che Jack Ma dovrebbe cedere per rientrare nei parametri stabiliti dal Governo centrale, ma resterebbe come punto fermo la necessità di far approvare il piano di smantellamento da Pechino.

La vendita dei propri asset nel settore dei media potrebbe però anche aiutare l’imprenditore più ricco e conosciuto della Repubblica Popolare, il quale, in questo modo, potrebbe riuscire a tenere la sua compagnia fuori, almeno in un primo momento, da qualsiasi pretesto di controllo e censura da parte del regime.

Ad oggi non è ancora chiaro se anche altre compagnie del comparto tech cinese debbano procedere alla rinuncia delle proprie quote in società di media e social, le quali stanno monitorando con interesse la situazione.

Tra queste, la più importante è sicuramente Tencent Holding, la quale detiene il controllo di WeChat, l’app più utilizzata in Cina che comprende i servizi di messaggistica, social e pagamenti online.

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