Mentre il mondo guarda alla Russia e alla guerra, la Cina si tiene defilata. Pechino sta costruendo la sua strategia di crescita economica per il 2022 e non solo: cosa prevede?
Oltre la guerra ucraina, la Cina progetta la sua rinascita eocnomica non negando ostacoli e sfide per il 2022 e i prossimi anni.
Pechino ha annunciato un obiettivo di crescita del PIL di circa il 5,5% per il 2022, mentre prende il via una riunione parlamentare annuale.
Questo obiettivo è impegnativo e spingerà il Governo a promuovere gli investimenti nelle infrastrutture, stimolare la domanda immobiliare e fornire un maggiore allentamento monetario, affermano gli economisti.
Quanto può davvero crescere la Cina e cosa sta progettando il dragone?
Il piano di crescita della Cina
In base a quanto presentato ufficialmente, si prevede che la spesa totale del Governo centrale cinese per il bilancio pubblico generale aumenterà del 14,3% a 13,40 trilioni di yuan quest’anno, con piano per un aumento del 7,1% della spesa per la difesa.
La Cina punterà a un tasso di disoccupazione nelle città “non superiore al 5,5%” e un indice dei prezzi al consumo di “circa il 3%”, secondo il premier Li Keqiang . Ha aggiunto che il Paese prevede di aggiungere “oltre 11 milioni di nuovi posti di lavoro urbani”, sempre la stessa cifra dell’anno scorso.
“Un’analisi completa delle dinamiche in evoluzione in patria e all’estero indica che quest’anno il nostro Paese incontrerà molti più rischi e sfide e dobbiamo continuare a spingere per superarli”, ha affermato il premier, secondo una versione ufficiale in lingua inglese delle sue osservazioni riportata da CNBC.
Le osservazioni conclusive di Li includevano una dichiarazione su come la Cina avrebbe “preparato il terreno” per il 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese. Quell’incontro, previsto in autunno, darà al presidente Xi Jinping un terzo mandato senza precedenti.
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Cosa pensano gli analisti dell’economia cinese
L’obiettivo del PIL cinese è superiore alla proiezione degli economisti di un’espansione del 5,1% per quest’anno, un tasso di crescita che sarebbe il più basso dal 1990, escludendo l’anno della pandemia del 2020.
L’economia è cresciuta dell’8,1% nel 2021, quando il governo ha stabilito un obiettivo conservativo di sopra il 6%.
Secondo Jacqueline Rong, vice capo economista per la Cina presso BNP Paribas “l’attuale slancio di crescita dell’economia è probabilmente inferiore al 5,5%. Sarà ancora necessario un maggiore sostegno da parte della politica monetaria”.
Si aspetta che la People’s Bank of China riduca il tasso di prestito a medio termine di 5 punti base ad aprile o maggio e riduca di 50 punti base il rapporto tra i fondi che le banche devono tenere in riserva nella seconda metà dell’anno.
Ci saranno difficoltà anche per Zhang Zhiwei, capo economista presso Pinpoint Asset Management, che prevede un anno difficile per il Governo. L’analisi si basa sul settore immobiliare che sta rallentando e la pandemia di Covid che ha limitato gravemente il settore dei servizi.
Su queste basi, l’esperto ha sottolineato che “non è chiaro quanto possano crescere gli investimenti infrastrutturali nel 2022 per compensare tali effetti negativi da alloggi e Covid”.
Chang Shu e David Qu, di Bloomberg, ha evidenziato:
“L’obiettivo di crescita del 5,5%, in calo rispetto al 6% nel 2021, segnala l’intenzione di stabilizzare un’economia che deve far fronte alle forti pressioni di un crollo immobiliare e ai nuovi rischi della guerra Russia-Ucraina. Gli obiettivi di budget sembrano prudenti in superficie, ma lasciano ampio spazio a stimoli che potrebbero essere ancora più potenti del supporto fornito nel 2020 per attutire il colpo della pandemia.”
In generale, la Cina punta ora alla stabilità economica, più che al grande balzo.
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