Il giornalista Claudio Brachino interviene su Money.it per parlare della rapida obsolescenza delle linguaggio della politica ai tempi dei Social. Tanti annunci, una sola certezza: il MES
Il giornalista Claudio Brachino è intervenuto su Money.it per commentare l’attuale situazione italiana partendo dal linguaggio della politica al tempo dei social network. Il Leitmotiv che secondo l’ex conduttore Mediaset impregna il susseguirsi di annunci e slogan, spesso anche in contraddizione fra di loro, è quello dell’obsolescenza.
Brachino: la rapida obsolescenza degli annunci della politica
Per obsolescenza, afferma Brachino, s’intende il rapido diventare vecchio “degli oggetti, dei fenomeni, delle mode, nella nostra tumultuosa epoca digitale”.
L’epidemia di coronavirus sembra aver accentuato tale tendenza, tanto che, secondo il giornalista, ci siamo abituati a sentire ogni giorno bellissime promesse che, però, non si avverano mai.
La serie di quotidiani annunci e promesse ha generato una vera e propria “neolingua del COVID: salva Italia, rilancio, recovery (fund), semplificazione, sblocca-cantieri, più spazio all’ambiente e alla tecnologia”. Questo per quanto riguarda il discorso pubblico, e “detto così è il libro dei sogni”. Ma la realtà racconta un’altra storia.
Brachino ricorda a questo punto i nodi ancora sospesi della situazione italiana: “Il caos del ponte Morandi, l’industria del turismo che avrà un deficit del 35% anche nel prossimo anno, non si vedono gli stranieri, molti italiani rischiano gli sfratti, moltissimi a settembre rischiano di perdere il lavoro”.
E poi ancora “non si capisce bene come sarà la scuola e si parla di una grave crisi sociale”.
In un susseguirsi di vuote reiterazioni, le parole della politica, “sempre più scisse dalla realtà”, finiscono per perdere “l’appoggio semantico della loro verifica, il cosiddetto fact-checking”.
Brachino: di tutti gli annunci rimarrà il MES (con i voti di Berlusconi)
E così, spiega Brachino, “se ne possono dire in continuazione, tanto diventano immediatamente vecchie e nessuno chiede conto a nessuno, perché c’è sempre una nuova lite il giorno dopo”. Cosa rimarrà di concreto?
“Rimarrà il MES, che sono 38 miliardi che l’Europa ci dà per la sanità, che prenderemo con i voti di Berlusconi così il centrodestra si spaccherà definitivamente, e che useremo probabilmente non per la sanità, ma per pagare la cassa integrazione”.
“Insomma, questo mi sembra il vero caos italiano”, conclude il giornalista.
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