Clown Killer in Italia: esistono davvero? Cos’è la «clown isteria» che impazza sul web, da dove è partita e fino a che punto è da prendere sul serio.
Clown Killer in Italia: esistono davvero? Cos’è la “clown isteria” che impazza sul web in questi giorni? C’è una risposta a tutto.
Quelli che ora sono definiti Clown Killer, di cui rimbalzano le notizie da ogni lato del mondo, sono dei clown che appaiono di notte, in parchi pubblici, parcheggi, ai bordi delle strade di periferia, con il semplice obiettivo di mettere paura ai malcapitati di turno, talvolta minacciandoli con coltelli, martelli, mazze da baseball o motoseghe.
Uno scherzo cattivo? Un’emulazione del feroce del romanzo It di Stephen King? Forse i Killer Clown non sono soltanto questo. Finora, l’appellativo Killer è motivato soltanto dal loro inquietante aspetto, perché fortunatamente non c’è stata alcuna uccisione nelle tante “apparizioni”.
Difficile stabilire da dove sia iniziata la clown isteria. Sicuramente il fenomeno si sta diffondendo dagli Stati Uniti, dove gli episodi e gli arresti sono tantissimi. Da lì si è espanso in Canada e Australia e ora sembra essere arrivato con successo in Europa, precisamente in Gran Bretagna dove alle polizie locali arrivano decine di chiamate per avvistamenti. Sicuramente l’isteria collettiva per i Clown Killer è realtà, e ora che sono arrivati in Italia, scopriamo quanto sono pericolosi.
Qualcuno potrebbe non crederlo, ma per i più esperti di YouTube, i Clown Killer non sono una novità nel nostro Paese, perché i primi video in circolazione risalgono addirittura a due anni fa. Andiamo quindi con ordine per capire se i Clown Killer esistono e chi sono, e soprattutto se in Italia si può già parlare di clown isteria.
Clown Killer in Italia: esistono davvero? Chi sono?
Non si sa con precisione chi siano i Clown Killer: in Inghilterra, ad esempio, è stato fermato un clown killer sotto la cui maschera si nascondeva il figlio di una stella della Premier League. Chiunque può diventare un Clown Killer, data la facilità di reperire una comune maschera da clown e un abito stravagante.
Molti preferiscono mettere paura ai più giovani, facendosi vedere fuori le scuole: a Liverpool, ad esempio, sono state evacuate otto scuole. Altri preferiscono infastidire le coppiette a passeggio di sera, in strade poco affollate. Altri si fanno vedere in zone periferiche delle città, e altri ancora nei parcheggi dei centri commerciali.
Alcune persone non si lasciano impressionare e reagiscono: sempre nel Regno Unito, un Clown Killer è stato assalito fisicamente e verbalmente da quelli che dovevano essere le sue vittime. Questo conferma che la clown isteria è alle stelle e da ogni parte del mondo arriva l’invito a non imitare queste azioni.
Un invito che rimane inascoltato, e la clown isteria è arrivata anche in Italia. Decine di avvistamenti nella provincia di Modena e in Sicilia, dove alcune apparizioni hanno coinciso con la polemica sulla scarsa illuminazione dei tratti stradali nelle ore notturne. Vediamo quindi da dove parte la clown isteria e chi sarebbe dietro alla mania di clown killer.
Clown isteria in Italia: sono pericolosi i Clown Killer? L’esempio di DM Prank
Dopo Stati Uniti e Regno Unito, la clown isteria è arrivata anche in Italia. Alcuni non sanno però che in alcune zone del nostro Paese questa mania esiste già da tempo. Il canale YouTube DM Prank Production, infatti, è frutto del lavoro di un italiano ed è stato uno dei primi a pubblicare video dei clown killer più di due anni fa. Oltre 4 milioni di iscritti e un numero di visualizzazioni totali che supera il miliardo. Di seguito il video più cliccato.
Intervistato in questi giorni dalla Bbc, il 29 enne Matteo Moroni, ideatore del canale e pioniere di questi scherzi, ha spiegato che ogni suo video è stato realizzato nella massima sicurezza per tutti e che alle vittime è sempre stato spiegato infine che si trattava di uno scherzo. Nelle sue produzioni si è avvalso di comparse, assistenti e nessuno si è mai fatto male, in molti però non l’hanno presa bene. Quanto guadagna dai suoi video non si sa, ma nel 2014 disse che bastava a far vivere lui stesso e i suoi tre o quattro collaboratori.
Inevitabili le emulazioni. Ma sono davvero pericolosi i Clown Killer? Finora no. Come si vede dal canale di Moroni, che ha iniziato a girare i video a Perugia, nessuno si fa male, ma ci si prende soltanto grandi spaventi.
Del resto non è possibile prevedere quali saranno gli esiti della clown isteria, e se qualcuno utilizzerà questa ondata per commettere dei crimini. Per questo da ogni parte del mondo la polizia non si sta mostrando indulgente e arresta tutti i clown assassini fermati. Inoltre quasi tutti coloro che si travestono da clown per terrorizzare le persone non hanno lo staff e l’organizzazione di Moroni, per cui è anche difficile prevedere le reazioni di chi viene spaventato.
Clown Killer: emulazione o marketing?
C’è da dire, infine, che è possibile scorgere una manovra di marketing dietro questa clown isteria. Tra un anno uscirà al cinema il remake di It, adattamento del romanzo di Stephen King già uscito per il piccolo schermo nel 1990, dove protagonista è un clown assassino di nome Pennywise che terrorizza i bambini.
Lo stesso autore ha scritto un tweet dove invita a prendere la cosa molto meno seriamente.
Hey, guys, time to cool the clown hysteria—most of em are good, cheer up the kiddies, make people laugh.
— Stephen King (@StephenKing) 3 ottobre 2016
Le riprese del film sono terminate poche settimane fa, e non è da escludere che questa clown isteria sia partita per alzare un polverone attorno al clown più temuto di sempre e al film di cui sarà protagonista.
Resta il fatto che i clown killer non sono gli imbranati saltimbanco che divertono al circo, ma qualcosa di più simile a degli incubi che prendono forma.
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