Per i dipendenti pubblici la pensione può essere una scelta, ma può anche scattare l’obbligo di pensionamento d’ufficio, ecco quando.
I dipendenti della pubblica amministrazione sono sottoposti all’istituto del collocamento a riposo d’ufficio al compimento dei 67 anni di età (se hanno raggiunto i 20 anni di contributi minimi per accedere al pensionamento di vecchiaia) o prima, se in possesso di determinati requisiti.
Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:
“L’anno prossimo compirò 65 anni e, informalmente, la mia amministrazione dice che sarò messo in pensione per raggiunti limiti di età. Ma se volessi, invece, raggiungere i 42 anni e 10 mesi della legge Fornero, posso farlo?”
Pensionamento d’ufficio, quando?
I dipendenti della pubblica amministrazione sono collocati a riposo d’ufficio al compimento dei 67 anni, in presenza di almeno 20 anni di contributi. Ma il pubblico dipendente è pensionato di ufficio anche qualora al compimento dei 65 anni abbia raggiunto il diritto alla pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne).
Il collocamento a riposo, quindi, scatta al compimento dei 65 anni solo quando si è raggiunto il requisito contributivo di accesso alla pensione anticipata e mai in altri casi.
Se, anche informalmente, le hanno comunicato che al compimento dei 65 anni sarà posto a riposo d’ufficio, quindi, significa che per quando compirà tale età avrà raggiunto il diritto alla pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi poiché in caso contrario la pubblica amministrazione non può predisporre il collocamento a riposo dei suoi dipendenti.
La risposta alla sua domanda, quindi, è implicita: se la collocano a riposo a 65 anni il requisito che vuol raggiungere lo ha già raggiunto.
Per completezza di informazione, in ogni caso, è bene specificare che il dipendente posto a riposo d’ufficio non può decidere di continuare il proprio servizio poiché dopo al riforma della pubblica amministrazione del 2014, l’istituto del trattenimento in servizio è stato abolito quasi del tutto e mantenuto accessibile solo per i dipendenti che al compimento dei 67 anni non abbiano raggiunto il diritto alla pensione di vecchiaia (con almeno 20 anni di contributi).
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