Zone rosse, arancioni e bianche: quali regioni cambiano colore dopo il report Iss di oggi? Chi rischia maggiori restrizioni e chi può sperare in misure più leggere a partire da lunedì 22 marzo.
La Sardegna passa da zona bianca a zona arancione, il Molise passa dal rosso in arancione, la Campania resta rossa come rosse molto probabilmente resteranno anche Lombardia, Lazio, Piemonte, PA di Trento, Friuli Venezia Giulia, Marche, Emilia Romagna, Puglia e Veneto.
È riassumibile così il quadro in arrivo dopo la cabina di regia odierna dell’Iss, che ha notato una situazione “in peggioramento per la settima settimana consecutiva”, invitando pertanto a “mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali”.
Con dieci regioni ad alto rischio infatti la situazione mostra numeri simili alla scorsa settimana, per questo la decisione va verso un mantenimento della zona rossa per Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Piemonte, Veneto, Puglia, Provincia autonoma di Trento e Campania, che resteranno così nel maggior regime di restrizioni almeno fino al 4 aprile.
Nella bozza del report diffusa già nel pomeriggio l’Istituto indicava un “aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri che richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali, accompagnate da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione”.
Sono poi ben 16 le Regioni che hanno un indice Rt maggiore di 1, vale a dire Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto.
Colori regioni, cosa cambia oggi: nuove zone rosse e arancioni
In bilico verso la zona rossa, la Toscana va verso la conferma in zona arancione, grazie a un indice Rt in miglioramento e un’incidenza inferiore ai 250 casi/100mila abitanti. Rischiano però la zona rossa locale due province, Arezzo e Grosseto. Resterà arancione anche la Liguria, stando ai dati diffusi dalla conferenza stampa della Regione alla vigilia del report Iss di oggi. Il presidente Toti ha fatto sapere che l’indice Rt della Liguria questa settimana è 1,01 nella parte bassa, quello che vale per la configurazione delle zone, “dunque saremmo arancioni per uno 0,1 se non fosse che la zona gialla non esiste, quindi il problema non si pone”.
Cambio colore per il Molise, rosso dal 1° marzo e ora, da lunedì 22 marzo, in fascia arancione.
Reduce da 14 giorni in zona rossa, per la Campania sono praticamente certe almeno altre 2 settimane nel più elevato regime di restrizioni. I dati attuali non sono infatti incompatibili con la zona arancione, malgrado l’Rt in Campania sia sceso nell’ultima settimana, ma con l’incidenza di nuovi positivi (274/100mila abitanti) che resta al di sopra della soglia critica di 250.
Sotto osservazione Liguria e Valle D’Aosta. Si monitora l’andamento della curva in Calabria, tra le poche regioni a sfiorare la zona bianca nelle scorse settimane.
Sorvegliata speciale Valle D’Aosta: se fino a un mese fa la più piccola regione d’Italia poteva ambire alla zona bianca, adesso rischia l’inserimento in zona rossa a causa di un aumento dei contagi e dell’Rt. In Valle D’Aosta, a differenza delle altre regioni arancioni, fino al 6 aprile sono consentiti gli spostamenti su tutto il territorio regionale tra le 5 e le 22 ma non si può andare nelle seconde case fuori regione.
La Sardegna fa addirittura un doppio balzo all’indietro, passando da zona bianca a zona arancione visto il costante peggioramento dei numeri pandemici sul territorio soprattutto nell’ultima settimana, con un +32% di contagi.
Regioni rosse quando cambiano colore
Tutte le altre regioni entrate in zona rossa lunedì scorso dovranno aspettare almeno un’altra settimana per ambire a un nuovo status.
Il report del 19 marzo dovrebbe confermare i numeri da zona rossa per 8 regioni e province autonome: Lombardia, Piemonte, PA di Trento, Friuli Venezia Giulia, Marche, Emilia Romagna, Puglia e Veneto. Queste regioni sarebbero così destinate a restare in zona rossa fino al 6 aprile. Per legge, infatti, la permanenza nella fascia di rischio maggiore (rossa e arancione) deve essere di almeno 14 giorni, ma per venire riclassificata una regione deve registrare un livello di rischio o scenario inferiore rispetto a quello che ha portato a maggiori misure restrittive.
Il Lazio, che ha un Rt in calo già da questa settimana, può invece sperare nel passaggio ad arancione solo da lunedì 29 marzo. Sarà decisivo il report del prossimo venerdì 26 marzo, che potrebbe promuoverle in [zona arancione prima della zona rossa di Pasqua e Pasquetta.
Se il bollettino settimanale di venerdì 26 marzo confermerà il miglioramento tale da giustificare la promozione in fascia arancione, in Lazio si potrà uscire nel proprio Comune senza autocertificazione e negozi e parrucchieri potranno riaprire prima del lockdown di Pasqua.
Il 6 aprile scadranno sia il Dpcm 2 marzo che il decreto-legge 12 marzo, e il Governo dovrà decidere se continuare con le restrizioni o allentare la stretta.
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