Come assicurarsi una pensione adeguata?

Simone Micocci

12/07/2018

In futuro gli assegni pensionistici saranno sempre più bassi; ecco perché per assicurarsi una pensione è importante investire i propri risparmi in un fondo pensione o in un portafoglio d’investimento personale.

Come assicurarsi una pensione adeguata?

Come assicurarsi una pensione?

In futuro c’è il rischio che le pensioni siano sempre più basse; il problema è che in Italia è in atto un vero e proprio invecchiamento demografico, con i giovani (i quali finanziano le casse dell’INPS versando i contributi) che sono sempre di meno rispetto agli Over 65 (percettori di una pensione).

Questo fa sì che le casse dell’INPS siano sempre più debilitate ed è per questo che negli scorsi anni sono stati introdotti provvedimenti come il passaggio dal sistema retributivo a contributivo (dal 1° gennaio 1996) e l’adeguamento con le aspettative di vita (previsto dalla Legge Fornero) che influito negativamente sull’importo delle pensioni.

I giovani d’oggi, infatti, andranno in pensione più tardi e, a causa del metodo di calcolo contributivo sommato alle difficoltà nel trovare un lavoro stabile e ben pagato, percependo un assegno previdenziale molto basso.

Si stima infatti che andando in pensione con un’anzianità lavorativa tra i 15 e i 20 anni molto difficilmente si potrà ottenere una pensione superiore al 50% dell’ultima retribuzione percepita; in poche parole, l’assegno previdenziale potrebbe essere la metà dell’ultimo stipendio, troppo poco per vivere una vecchiaia serena.

Per questo motivo da anni si discute dell’introduzione di una pensione di garanzia, così da tutelare tutti i giovani penalizzati dalle nuove riforme. In attesa che un provvedimento di questo tipo venga approvato, è importante capire come fare, nonostante le difficoltà del sistema, per assicurarsi una pensione dignitosa in futuro.

Ne parleremo di seguito, dove trovate alcuni consigli utili per garantirvi una pensione e aumentare l’importo dell’assegno così da vivere una vecchiaia serena.

L’importanza del secondo pilastro

Quando si parla di assicurarsi una pensione si pensa subito al secondo pilastro pensionistico, ossia alla pensione integrativa. Infatti, se l’attuale sistema previdenziale italiano vi impedisce di avere una pensione adeguata al costo della vita, dovrete provvedere personalmente alla vostra pensione.

Per assicurarsi una pensione, quindi, è importante aderire ad un fondo pensione al quale verserete un contributo mensile, o l’intero TFR, così da garantirvi un assegno aggiuntivo a quello che, al raggiungimento di determinati requisiti, vi riconosce l’INPS (o la cassa professionale di appartenenza).

A tal proposito è bene sapere che esistono due tipologie di fondi pensione:

  • negoziali (detti anche “chiusi”) nati dall’accordo tra le organizzazioni sindacali e quelle imprenditoriali di settori, aziende o categorie specifiche. Vi possono aderire solamente i lavoratori impiegati in quel determinato settore (si pensi ad esempio al Fondo Cometa dei lavoratori del settore metalmeccanico);
  • non negoziali (detti anche “aperti”) sono rivolti a tutti i lavoratori di tutti i settori e sono distribuiti da banche, società finanziarie e compagnie di assicurazioni. Vista la differenza notevole con i fondi negoziali, si dice che questi costituiscono il “terzo pilastro”.

Il loro funzionamento, però, è simile: il lavoratore infatti contribuisce personalmente ad accrescere il proprio montante contributivo scegliendo, come anticipato, di destinare il TFR al fondo pensione o anche versando regolarmente un contributo.

Il capitale finale dipende sia da quanto è stato versato che dalla rendita sullo stesso riconosciuta dal fondo. Al momento del raggiungimento della pensione, quindi, sarà il titolare a scegliere se convertire tutto il capitale maturato negli anni in una rendita mensile (quindi in pensione integrativa) o solo per una parte; infatti, è possibile riscattare almeno la metà del proprio montante così da avere a disposizione una certa liquidità per far fronte alle difficoltà eventuali causate dalla cessazione dell’attività lavorativa.

Creare un portafoglio d’investimento personale

In questo caso non si può parlare di una vera e propria “pensione”, tuttavia creando un portafoglio d’investimento personale è comunque possibile garantirsi una rendita integrativa che si andrà ad aggiungere alla pensione riconosciuta dallo Stato.

Ci sono diversi prodotti finanziari con i quali è possibile creare un portafoglio d’investimento personale: ad esempio le obbligazioni, gli ETF o anche i fondi comuni di investimento, i quali possono essere sottoscritti anche tramite dei Piani di Accumulo.

A differenza dei fondi pensione, il portafoglio d’investimento personale ha il vantaggio di avere dei costi di gestione contenuti, oltre alla massima libertà di decidere come utilizzare il proprio capitale. Allo stesso tempo, però, c’è lo svantaggio di non avere alcuna agevolazione fiscale (oltre al fatto che la gestione è lasciata all’iniziativa del risparmiatore).

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