Come capire se ho già avuto il Covid in passato? Ecco i segni e gli strascichi sintomatici a cui fare attenzione e cosa fare per scoprire se si è già entrati in contatto con il coronavirus senza saperlo.
In tanti potrebbero chiedersi come capire se si è stati contagiati dal COVID in precedenza e come sapere se si è già avuto il coronavirus. Visto l’elevarsi della curva dei contagi e la campagna vaccinale, che potrebbe dare precedenza ai soggetti che non hanno mai contratto il virus, capire se si è già entrati in contatto con il coronavirus può tornare utile.
I segni e alcuni strascichi possono essere importanti campanelli d’allarme per capire se hai avuto il COVID (anche in forma lieve o asintomatica) ma il ricorso a esami specifici come il test sierologico tramite prelievo sanguigno.
I dati emersi negli ultimi mesi attraverso diversi studi dimostrano come il coronavirus Sars-Cov-2 si trovava in Italia già diverso tempo prima l’individuazione dei primi casi nel Nord Italia, aprendo la strada al virus nel nostro Paese già a fine 2019.
Così, alcune persone potrebbero aver contratto il virus (sviluppandone anticorpi) molto prima che la malattia fosse riconosciuta e monitorata in Italia. In tanti potrebbero ricordare un’influenza stana o dei sintomi anomali che possono innescare dubbi o ritrovarsi con alcuni strascichi tipici di una passata infezione da COVID-19 nei mesi successivi alla guarigione.
Ho avuto il Covid? Come scoprirlo
Abbiamo già analizzato in passato la differenza tra tampone e test sierologico: con il primo si documenta l’infezione in atto mentre con il secondo si ricercano gli anticorpi nel sangue, individuando una eventuale infezione avuta in passato tramite la ricerca di anticorpi Igm e e Igg.
Per fare un test sierologico è sufficiente rivolgersi a un laboratorio privato (dal costo in media di 50 euro) o in ospedale attraverso un test rapido (con una goccia di sangue tramite puntura sul dito) e quantitativo (con prelievo, scelta consigliata).
Un referto positivo al test sierologico non deve essere visto come una cattiva notizia, anzi: la presenza di anticorpi di tipo Igg documenta un’infezione passata con successo con relativa cicatrice sierologica (analoga a qualsiasi tipo di infezione).
Come capire se hai avuto il Covid: segni e strascichi
Non tutte le infezioni da COVID-19 sviluppano sintomi gravi e non tutte riportano la medesima sintomatologia.
Ecco che alcuni malori sporadici, o nessuno di questi, possono ricondursi ai cosiddetti sintomi aspecifici comuni a diverse patologie e non direttamente riconducibili a un’infezione da Covid.
Il primo di questi segnali o sintomi post infezione, veri e propri strascichi che molti portano con sé anche a guarigione avvenuta, è l’affaticamento. Una sensazione di spossatezza e affaticamento onnipresente è presente in quasi della metà dei pazienti guariti dal Covid che hanno partecipato a uno studio tenuto dal Saint James Hospital di Dublino. La sensazione di stanchezza e affaticamento durava in questo caso fino a sei settimane dalla guarigione indipendentemente dalla manifestazione grave o lieve dei sintomi.
L’altro possibile segno è la ormai popolare perdita di gusto e olfatto che altera o fa perdere di tutto la capacità di sentire i sapori e gli odori. Questa caratteristica tende a manifestarsi durante l’infezione conclamata e a permanere anche successivamente, a guarigione avvenuta.
Tramite la Ruskin University, centro studi inglese, è emersa un’altra caratteristica comune pre e post Covid, ovvero il disturbo dell’udito. L’acufene tende a manifestarsi nel 40% dei casi confermati di Covid e a peggiorare leggermente anche una volta guariti riportando un fastidioso fischio o ronzio nei casi coinvolti.
Anche diarrea e congiuntivite anomala rientrano nei casi di sintomatologia pre e post infezione.
Riassumendo quindi, dalle varie ricerche effettuate i sintomi più comuni post infezione da COVID-19, utili a capire se si è entrati già in contatto con il virus, sono:
- affaticamento e spossatezza;
- perdita o alterazione gusto e olfatto;
- acufene e disturbi dell’udito;
- disturbi gastrointestinali e diarrea;
- congiuntivite.
Trattandosi come abbiamo già visto di sintomi aspecifici, la scelta migliore resta quella di rivolgersi al test sierologico tramite prelievo endovenoso e quantitativo degli anticorpi da Sars-Cov-2, con un esito positivo avrete la certezza di essere già entrati in contatto con il virus prima mentre con un esito negativo invece saprete di non aver mai aver sviluppato la COVID-19 e relativi anticorpi a difesa del vostro organismo.
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