Il dog sitter è il lavoro ideale per gli amanti degli animali che desiderano fare di questa passione una professione. Ma come si diventa dog sitter, cosa serve e quanto si guadagna? La guida completa.
Il dog sitter è una figura sempre più richiesta al giorno d’oggi: le persone che non possono prendersi cura del proprio animale domestico per qualche ora o qualche giorno a causa del lavoro o di un viaggio, si rivolgono al dog sitter.
L’attività di dog sitter o di pet sitter può essere svolta sia come secondo lavoro per guadagnare qualcosa in più a fine mese, ma anche come vera e propria professione.
Molti si chiedono come funziona questo lavoro, quale percorso occorre seguire, se sia o meno necessario aprire la Partita Iva e quanto guadagna un dog sitter.
La prima cosa da sapere è che per diventare un dog sitter occorre avere una grande passione per gli animali, essere persone sensibili verso i quattrozampe, flessibili, pazienti, affidabili e con buone capacità di comunicazione. Di seguito un’utile guida per chi sta valutando l’idea di fare il dog sitter ma vuole saperne di più su come diventarlo e quando può guadagnare.
Diventare dog sitter
Cosa fa il dog sitter: compiti e mansioni
Il dog sitter o pet sitter è una figura professionale che occupa dell’assistenza e della cura degli animali domestici altrui. Nonostante la professione prenda il nome di “dog sitter”, ci sono molti tipi di animali di cui si può decidere di prendersi cura, ma per ognuno di essi sono necessarie conoscenze e attrezzature specifiche.
Il mercato dell’assistenza agli animali è molto ampio visto che sono sempre di più le persone che, pur possedendo un animale, non possono trascorrere tutta la giornata con lui per motivi di lavoro ed è per questo che decidono di rivolgersi ad un dog sitter.
Ma cosa fa concretamente un dog sitter? Il suo compito è quello di prendere in affidamento gli animali altrui per un periodo di tempo che può andare da qualche ora a qualche giorno e provvedere a tutte le loro necessità.
Il dog sitter si occupa di portare fuori il cane per fare i bisogni e le sue passeggiate quotidiane, dargli cibo e acqua, somministrargli eventuali medicinali se occorre, pulire gli ambienti in cui vive, portarlo dal veterinario o alla toelettatura e altri compiti assegnatigli dal proprietario dell’animale.
Come diventare dog sitter
Quella del dog sitting può essere una buona opportunità di lavoro part-time per gli studenti universitari che vogliono guadagnare qualche soldo senza togliere troppo tempo allo studio. Ma questo non è l’unico modo di svolgere questa attività.
Negli ultimi anni, la professione si è diffusa sempre di più e molti la svolgono anche a tempo pieno, come un vero e proprio lavoro.
Sia che si svolga come attività part-time, sia che sia un lavoro a tempo pieno, diventare dog sitter implica delle accortezze e delle procedure ben precise, oltre che una preparazione adeguata.
Anche se non è necessario un titolo o una preparazione dal punto di vista legale, si deve conoscere come prendersi cura degli animali nel migliore dei modi, soprattutto per essere in grado di sopperire a tutte le loro necessità.
D’altro canto, chi vuole fare il dog sitter a tempo pieno e da professionista potrebbe pensare di seguire dei corsi specializzati in materia, in modo da essere anche più competitivi sul mercato. Inoltre, è bene ricordare che il dog sitter è responsabile dell’animale di cui si prende cura e di eventuali danni che potrebbe arrecargli o che lui potrebbe arrecare a cose e persone nel momento in cui è sotto la sua tutela.
Dal momento in cui siete convinti di svolgere questo mestiere e possedete tutti i requisiti necessari, dovrete iniziare a crearvi una clientela fidata.
Per farlo ci sono diversi metodi, tra cui uno dei più efficaci è sicuramente l’utilizzo di internet. Il consiglio è quello di creare delle pagine social o un vero e proprio sito web in cui promuovere la vostra attività. Un’altra idea è quella di distribuire volantini per la città, oltre che nei luoghi di interesse come negozi di animali o studi di veterinari.
Importantissimo è anche il passaparola: una volta che siete riusciti ad ottenere i primi clienti, se il vostro lavoro è di qualità e fatto con passione, questi vi consiglieranno ad amici e conoscenti e ciò vi permetterà di far crescere la vostra clientela.
Per fare il dog sitter serve la Partita Iva?
Per svolgere la professione di dog sitter non è sempre necessario aprire una Partita Iva. Qualora venga svolta un’attività come libero professionista e non a tempo pieno è sufficiente dichiarare i proventi al momento della dichiarazione dei redditi.
Quando i guadagni superano la soglia di 5.000 euro all’anno, però, diventa necessario aprire una Partita Iva, sia per le attività part time sia a tempo pieno, e dunque rilasciare la fattura ai clienti, oltre a pagare contributi e tasse.
Quanto guadagna un dog sitter
Un dog sitter può stabilire diverse tariffe per la sua attività: i guadagni, chiaramente, variano al variare delle ore svolte e del numero di clienti del professionista. Generalmente un dog sitter può ottenere da un minimo di 200/300 euro al mese sino a circa 2 mila euro al mese.
Per i liberi professionisti, invece, occorre tenere in considerazione che le tariffe medie oscillano tra i 10 e i 20 euro all’ora, sulla base dell’esperienza e del tipo di animale di cui ci si sta prendendo cura. Oltre al piano tariffario, infine, alcuni clienti potrebbero anche rilasciare una mancia extra per il lavoro svolto.
Se sarete creativi, preparati e saprete svolgere bene la vostra professione, in breve tempo potreste avere una vostra clientela, arrivando a guadagnare tra i 15 e i 20 mila euro l’anno lordi.
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