Come individuare un crollo di mercato?

David Pascucci

25 Aprile 2023 - 17:22

L’emotività gioca brutti scherzi ai traders e investitori. Vediamo come individuare un crollo di mercato a livello tecnico

Come individuare un crollo di mercato?

L’emotività all’interno dei mercati finanziari è un elemento cruciale nelle decisioni di investimento, siano esse di breve che di lungo periodo. Molte notizie, talvolta sensazionalistiche, potrebbero spingere gli operatori ad avere paura, a provare emozioni che incidono fortemente sul “sentiment” di mercato e pertanto si prendono molte decisioni in condizioni non ottimali, ossia in preda all’emotività.

In merito al trading e agli investimenti questo è un approccio assolutamente sconsigliato in quanto va a smontare completamente tutto il lavoro che riguarda la pianificazione di un investimento o di un trade specifico.

Ne consegue che un elemento essenziale per evitare l’emotività è quello dell’analisi di certe notizie e la contestualizzazione delle stesse all’interno del nostro piano di investimento/trading.

Parliamo di emotività perché, visti i fatti accaduti di recente, con i mercati in preda alle notizie riguardanti alcune banche in fallimento (vedi il caso SVB o Credit Suisse) abbiamo visto dei capovolgimenti di fronte da parte di molti analisti che, prima erano rialzisti, poi sono diventati ribassisti, il tutto in preda alle emozioni che le notizie di mercato scaturiscono negli operatori.

In questo contesto di paura e incertezza, risulta doveroso fare un po’ di analisi sui grafici e vedere effettivamente quanto tempo impiega un mercato a crollare, ossia a compiere dei movimenti che portano il mercato a scaricarsi di compratori con conseguenze importanti nel lungo periodo.

Investimenti, trading ed emotività

Iniziamo subito con lo specificare cosa comporta l’emotività nel trading. Abbiamo già detto che l’emotività porta inevitabilmente a prendere delle decisioni che non sono assolutamente razionali per definizione, pertanto la probabilità di compiere errori per poi pentirsi è molto alta.

Questo è dovuto ad un “effetto gregge” secondo cui le emozioni che proviamo, qualora vengano provate da altri, ci danno un senso di sicurezza inconscio, ci infondono tranquillità. In pratica, le nostre analisi vengono influenzate dalle emozioni che proviamo in quel momento e di conseguenza quando vediamo un insieme di persone che provano ciò che stiamo provando anche noi, ci tranquillizziamo e siamo portati a stravolgere quanto abbiamo fatto fino a quel momento pur di sentirci tranquilli ed evitare uno stato di ansia che potrebbe essere deleterio nel lungo periodo. In sostanza, questa emotività è frutto di un’analisi condotta in modo approssimativo e poco chiaro, la stessa poca chiarezza che ritroviamo poi nel processo decisionale in merito a investimenti e trading. Una buona analisi mette in preventivo tutti i pericoli, “cigni neri” compresi, ed è proprio questa poca chiarezza che fa affiorare tutta l’emotività che si scatena nei momenti concitati di mercato.

Per fare un esempio recente, in molti hanno gridato al panico sul fallimento di SVB e sulla crisi di Credit Suisse, alimentando così nuove voci circa un nuovo 2008 imminente. In questi casi, tutte le valutazioni fatte in precedenza vengono messe in dubbio solamente da chi non ha considerato il fatto che alcune banche, o il sistema bancario stesso, potesse essere in pericolo per via dei tassi di interesse alti, cosa nota già da un anno. Chi nei mercati ha messo in preventivo eventi di questo tipo (non nello specifico sia ben chiaro), affronta questi momenti in modo più tranquillo e senza grandi problemi.

In questi contesti, ad avere la meglio sono gli operatori con un più alto grado di preparazione, ossia quelli più tecnici che strutturano portafogli di investimento in base al rischio e alle opportunità di rendimento commisurate alle possibili perdite, siano esse nel breve che nel lungo periodo. In tal merito, visto il pessimismo che sta aleggiando sui mercati in questo momento, dobbiamo ricorrere all’analisi tecnica e vedere effettivamente se in passato si sono verificate delle condizioni simili a quelle attuali prima di un crollo di mercato, in questo caso simili ad un crollo come quello del 2008. In questa analisi guarderemo solo ed esclusivamente i prezzi, senza prendere in considerazione quelli che sono i fattori macroeconomici, altri fattori fondamentali per condurre un’analisi in modo accurato.

Il caso del Dax e le dinamiche di discesa (esempio)

La prima cosa da fare in questi casi, quando dobbiamo esaminare movimenti di mercato che si sono protratti nel tempo, è quello di scegliere un timeframe (ossia un riferimento temporale) lungo. In questo caso, come vediamo nell’immagine, abbiamo preso l’andamento del Dax su grafico a candele con timeframe 1 mese, ossia ogni candela che vediamo rappresenta 1 mese di negoziazione.

Il primo step è quello di individuare i crolli di mercato, ossia quelle condizioni sul grafico che vengono rappresentate da forti movimenti discendenti, movimenti che in questo caso sono evidenziati dalle frecce di colore blu.

Il secondo step consiste nel vedere come si è mosso il mercato appena è iniziata la dinamica del crollo.

Il terzo step consiste nell’evidenziare come il mercato si è mosso prima che iniziasse il movimento.

Dax Mensile esempio Crollo Dax Mensile esempio Crollo Le frecce blu indicano il crollo del mercato mentre le aree rosse indicano i prezzi prima del crollo

Osservando il grafico possiamo notare che il mercato, prima di iniziare un crollo, ha conseguito diversi mesi al di sotto dei massimi mensili prima di far partire un movimento discendente. Osservando bene vediamo che il movimento che ha visto una “preparazione più veloce” è durato almeno 3 mesi. Stiamo parlando della seconda area rossa che vediamo nel grafico a partire da sinistra. Le altre aree vedono almeno 4 candele di preparazione al movimento, mentre l’ultima area vede addirittura 6 candele prima di vedere una discesa consistente.

Al momento quindi, vista la dinamica attuale del Dax, possiamo dire che ancora non siamo in presenza di un movimento ribassista di rilievo. Attenzione però al fatto che è evidente che ci sia un ribasso attualmente ma, con una certa probabilità. Avendo osservato quanto successo in precedenza, molto probabilmente non è ora il momento di vedere ribassi consistenti. Questo non vuol dire che il ribasso non ci sarà, anzi, magari stiamo vedendo un movimento di preparazione del ribasso, ma al momento, a livello temporale non stiamo vedendo nulla di concreto rispetto a quanto vediamo sul grafico.

Ne consegue che, in un momento di paura come questo, dove si grida al “nuovo 2008”, un investitore sa che la dinamica attuale non coincide con quanto visto in precedenza e di conseguenza i crolli che si vedono ora potrebbero essere solamente momenti di preparazione ad un crollo. L’operatore in questione non sarà disposto a liquidare asset in portafoglio o ad assumere posizioni nettamente ribassiste se fa trading nel momento in cui, a livello temporale (quindi valutazione tecnica) non abbiamo le condizioni ideali per vedere un evento “crollo” nell’imminente.

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