Dopo la bancarotta, gli utenti di FTX si domandano come recuperare i propri fondi. Esiste un modo per avere indietro i soldi?
Come recuperare i miei soldi su FTX? È questa la domanda che migliaia di utenti italiani dell’exchange si stanno ponendo negli ultimi giorni, dopo la dichiarazione di bancarotta e il blocco dei propri fondi sulla piattaforma.
L’applicazione FTX PRO risulta attualmente non agibile, il sito ufficiale di FTX europeo è temporaneamente sospeso e lo stesso vale per FTX US. Per gli utenti dell’exchange di SBF non resta più neanche la «soddisfazione» di vedere i propri fondi bloccati sulla sezione portafoglio dell’exchange. Nessuno si sorprende del fatto che, dopo il credit crunch di FTX, i soldi degli utenti siano diventati solo un numero sullo schermo, non coperto da nessun valore reale.
In molti si stanno chiedendo se esista un modo per recuperare i propri fondi o se sia meglio solo dimenticare questa terrificante esperienza.
Sebbene non vi sia attualmente ancora nessuna certezza riguardo la possibilità di recuperare i soldi bloccati su FTX, si stanno creando dei gruppi online, comitati o associazioni finalizzate al recupero dei fondi apparentemente perduti.
Soldi bloccati su FTX
Il crollo dell’impero di FTX, creato in poco più di due anni da SBF, ha comportato non pochi problemi per il pubblico dei crypto investitori. Dal momento in cui i prelevi dall’exchange sono stati disabilitati, gli utenti di FTX hanno dovuto affrontare una serie infinita di complessità che hanno portato solo a una perdita di denaro e di tempo. Durante la tempesta DeFi, gli utenti sono stati lasciati in balia delle comunicazioni poco chiare e spesso fraudolente da parte del CEO di FTX, denominato su Twitter SBF. Tra tweet di scuse e vani tentativi di collaborazione con il CEO di Tron, Justin Sun, non c’è stato niente da fare per gli utenti di FTX, che non hanno potuto far altro che abbandonare lentamente le speranze legate al prelievo dei propri fondi.
Recuperare i soldi su FTX tramite TRON? Un fallimento
Una prima metodologia proposta da SBF e Justin Sun è quella di utilizzare la rete TRON per trasferire token TRX, SUN, BTT e JST da FTX. Quello che però sembrava essere l’unico modo per salvare i propri fondi dal collasso imminente dell’exchange si è trasformato in un enorme fallimento. A seguito della comunicazione su Twitter della possibilità di prelevare token da rete TRON, il valore degli strumenti finanziari su FTX oggetto della transazione sono aumentati di più del 400%. Quindi, nonostante fosse stato assicurato da Justin Sun una copertura 1:1 con i token provenienti da FTX, un utente avrebbe comunque perso in media l’80% del valore dei fondi. Questo senza considerare il fatto che molte delle richieste di prelievo non sono state comunque elaborate, comportando solo un’enorme perdita per i malcapitati. Poco dopo, senza preavviso, la piattaforma FTX si è trasformata in un malinconico schermo bianco e i poveri possessori di TRX, SUN e via dicendo si sono ritrovati con un credito dell’80% inferiore rispetto a quello precedente alla dichiarazione di bancarotta.
Richiedere i soldi su FTX con una compensazione alla CySEC
Attualmente non esistono metodi interni alla blockchain validi per prelevare i propri fondi. Tuttavia, online si stanno già creando comitati e associazioni finalizzate al recupero dei capitali andati perduti su FTX. Il pretesto è quello di fare affidamento sul fondo di garanzia della CySEC come interlocutore per i risarcimenti. Il processo non è facile e necessita di un supporto legale costante. Per tale motivo questa soluzione potrebbe risultare particolarmente dispendiosa in termini monetari per un privato che intenda essere seguito personalmente da uno studio legale. L’idea di creare un comitato può essere una soluzione efficace per i privati in quanto permetterebbe di abbattere i costi relativi all’assistenza legale.
Il Comitato FTX Bank Run
Uno fra i comitati più attivi online si chiama FTX Bank Run ed è stato istituito da alcuni degli utenti italiani presenti nell’ex gruppo Telegram ufficiale dell’exchange che hanno deciso di unire le proprie forze per trovare una soluzione legale al problema. L’obiettivo è quello di dare la possibilità ai detentori di asset sull’exchange insolvente di avere accesso a prezzi moderati al supporto legale per la richiesta di una compensazione alla CySEC di Cipro oppure a garantire l’accesso a qualsiasi altra soluzione si presenti nei mesi successivi. Il comitato aggiorna tramite email i propri utenti riguardo ogni update relativo al percorso intrapreso con vari studi legali. Il gruppo ha avviato una raccolta dei nominativi per intraprendere un’azione di risarcimento per l’insolvenza di FTX EU.
A quanto pare, il comitato è stato uno fra i primi a richiedere il provvedimento della CySEC. Il motivo risiede nel fatto che, nonostante FTX US, secondo la procedura del Chapter 11, abbia dichiarato bancarotta, lo stesso non vale per l’FTX europeo. Quindi la richiesta di compensazione potrà essere fatta solo successivamente alla dichiarazione di fallimento ufficiale della società cipriota titolare della licenza per operare in Unione Europea.
Come poter accedere ai fondi su FTX?
Come indicato dal comitato, chiunque, indipendentemente dall’assistenza legale, può accedere al form per aprire una richiesta di compensazione alla CySEC di Cipro. Tuttavia, non risulta un’azione facile da compiere in autonomia e per evitare errori è spesso consigliato essere assistiti da uno studio legale.
Chi può accedere al rimborso dei fondi su FTX?
Gli investitori privati dovrebbero non aver problemi a livello identificativo ai fini di richiedere la compensazione. Quelli istituzionali invece sono impossibilitati alla richiesta e si assumono completamente il rischio di quanto avvenuto. Allo stesso modo non possono aprire la richiesta gli investitori definiti professionali su loro richiesta, imprese che appartengono allo stesso gruppo di FTX, lo staff amministrativo e manageriale della compagnia fallita e investitori coinvolti in riciclaggio di denaro o responsabili delle difficoltà finanziarie della compagnia.
Il fondo copre solo gli utenti FTX EU, non quindi tutti i clienti US. Essere residenti in Unione Europea non è un carattere sufficiente per essere etichettato dal sistema di FTX come un cliente europeo. Teoricamente ciò è dipeso dalla categorizzazione fatta dal sistema algoritmico di FTX che gestisce le iscrizioni. A rigore di logica dovrebbe derivare dal processo di KYC (Know Your Customer, l’insieme di procedure che devono essere attuate da alcuni istituti e professionisti per obbligo di legge) e dalla conseguente qualificazione come cittadino europeo. Altrimenti non sarà possibile avere accesso al fondo previsto dalla MIFID II.
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Le dichiarazioni della CySEC su FTX
Qualora la CySEC dovesse dichiarasi non competente, la situazione si complicherebbe e i rimborsi sarebbero subordinati a un’azione legale. La cosa non dovrebbe teoricamente preoccupare in quanto la stessa Consob fa riferimento all’autorità cipriota per i claim inerenti alla faccenda FTX.
L’11 novembre l’autorità competente ha sospeso la licenza dell’exchange e in una dichiarazione della CySEC viene confermato il fatto che FTX era stato regolamentato sotto la disposizione dell’ “Investiment Services Law” ed era autorizzato a promuovere servizi d’investimento in derivati e altri strumenti finanziari. Tuttavia alla CySEC non risulta alcuna autorizzazione nei confronti di FTX per la commercializzazione diretta di criptovalute. Per tale motivo in molti non pongono fiducia in questa soluzione. I comitati però stanno valutando anche altri provvedimenti in quanto secondo i legali esistono altre soluzioni efficaci da poter intraprendere.
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