Si può denunciare l’istituto bancario in caso di usura ed estorsione. Come fare e responsabilità del Presidente del consiglio di amministrazione.
Il cliente che ritiene di aver subito un’estorsione dall’istituto bancario o l’applicazione di tassi di usura in seguito ad un prestito bancario può denunciare il fatto alle Forze dell’ordine sporgendo una denuncia o una querela.
Siccome la responsabilità penale è personale, in nome della banca risponde sempre il Presidente del consiglio di amministrazione, anche se il contratto bancario è stato stipulato con il direttore o con un altro funzionario.
Tuttavia, provare il dolo del Presidente può rivelarsi arduo: infatti la contrattazione strandardizzata rende difficile provare la consapevolezza e la volontà di arrecare un danno al cliente.
Denunciare una banca, a chi rivolgersi?
Denunciare una banca è possibile, specie in caso di tassi di usura o di estorsione. Tuttavia occorre fare una precisazione: nel nostro ordinamento la responsabilità penale è personale, dunque in seguito ad una denuncia/querela, solo il Presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto bancario può stare in giudizio e rappresentare la banca nel contenzioso penale.
Questo significa che, anche se il cliente ha stipulato il contratto bancario illecito con il direttore o un altro funzionario della banca, la denuncia deve essere rivolta sempre e solo al Presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto.
Sporgere una denuncia/querela è molto semplice: basta recarsi in uno degli uffici delle Forze dell’ordine presenti sul territorio e compilare l’apposito modulo, dove si devono indicare:
- le proprie generalità;
- l’istituto bancario ed il suo Presidente;
- il contratto bancario;
- la descrizione dettagliata del fatto.
(Per approfondire, suggeriamo la lettura del’articolo di approfondimento su come fare una denuncia.)
Denuncia per tassi di usura
La denuncia per tassi di usura è la circostanza più frequente di denuncia degli istituti bancari.
L’usura si ha quando un prestito bancario viene subordinato al pagamento di somme a titolo di restituzione con interessi sproporzionati, tali da provocare un ingiusto profitto per il creditore.
L’articolo 644 del Codice Penale punisce il delitto di usura con la reclusione da 2 a 10 anni e con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
Per capire se il tasso applicato dalla banca è usurario bisogna prima consultare i tassi indicati dalla Banca d’Italia nella pubblicazione periodica sulla Gazzetta Ufficiale.
In pratica, la Banca d’Italia chiede alle banche e agli intermediari finanziari di rilevare periodicamente il Tasso Effettivo Globale applicato ai clienti, per controllare il rispetto dei limiti stabiliti dalla legge. La rilevazione del Tasso Effettivo Globale (T.E.G) avviene 4 volte l’anno, con scadenza trimestrale.
Denuncia per estorsione
Altro caso in cui si può denunciare una banca è quando viene posto in essere il delitto di estorsione.
Secondo l’articolo 629 del Codice Penale, l’estorsione consiste nel costringere qualcuno a fare o a non fare qualcosa al fine di procurare un profitto ingiusto.
Il reato di estorsione è punito con la reclusione da 5 a 10 anni e con la multa che va da 1.000 euro a 4.000 euro.
Nel caso della banca, si ha un tentativo di estorsione quando l’istituto chiede al cliente delle somme indebite dietro la minaccia di azioni legali. Può trattarsi di somme di usura o di somme non pattuite negli accordi bancari.
La responsabilità del Presidente del consiglio di amministrazione
In caso di reati bancari, il Presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto non è sempre penalmente responsabile; l’ordinamento non prevede alcuna presunzione di colpa, pertanto la sua responsabilità deve essere accertata di volta in volta.
Nel caso di delitto di usura, il danneggiato dovrà provare in giudizio il dolo del Presidente, quindi la consapevolezza e la volontà dei tassi usurai lesivi della posizione del cliente.
La prova dell’elemento psicologico del Presidente del consiglio di amministrazione può rivelarsi molto difficile a causa della modalità con cui vengono stipulati i contratti bancari. Infatti, si tratta sempre di contratti standardizzati, prestampati e molto simili tra loro, senza una vera contrattazione tra cliente e Presidente. In altre parole, provare che il Presidente fosse a conoscenza di tutte le clausole contrattuali spesso è una vera e propria probatio diabolica.
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