Grazie alla focalizzazione sul comparto Equity Comgest è riuscita a schivare le vicissitudini del 2018 e a portare a casa un risultato positivo con le strategie dedicate a Usa, Europa, Giappone e ai mercati azionari globali
Il 2018 è stato uno degli anni più volatili e ricchi di sfide dell’ultimo decennio per diversi gestori azionari, eppure non per tutti è stata un’annata da dimenticare.
Ne è un esempio Comgest, che grazie alla focalizzazione sul comparto equity è riuscita a schivare le vicissitudini che hanno interessato l’obbligazionario e a portare a casa uno dei migliori risultati della sua storia trentennale (la società è stata fondata nel 1985) in termini di diversificazione dei flussi in entrata.
Nel complesso gli afflussi netti per la società hanno superato gli 800 milioni di euro lo scorso anno, con il totale degli Asset Under Management (AUM) pari a 25,7 miliardi di euro al 31 dicembre 2018.
“Questi risultati sono stati ottenuti grazie alle strategie dedicate a Usa, Europa, Giappone e ai mercati azionari globali, che hanno tutte superato i rispettivi benchmark di riferimento fra il 7 e il 10 per cento”, ha spiegato Gabriella Berglund (nella foto), Country head Italia di Comgest, nel corso di un evento con consulenti e investitori a Milano.
Qualche difficoltà, ma c’era da aspettarselo visto le difficoltà riscontrate su più fronti in quest’area, sulle strategie incentrate su mercati emergenti. “Su questo fronte abbiamo riscontrato qualche difficoltà, ma in termini assoluti consideriamo attraente il rapporto rischio rendimento per i titoli Quality growth nell’universo emergente. La fase attuale rappresenta la seconda volta dal 1995 in cui i titoli quality hanno registrato una sottoperformance all’interno di un mercato in calo. Questo derating potrebbe rappresentare una buona opportunità d’investimento”, ha spiegato Berglund.
Quali prospettive per il mercato azionario globale nel 2019?
Fra i gestori di Comgest chiamati in causa nel corso dell’evento a Milano c’è stato Zak Smerczak, Portfolio manager e analista del team Global Equities. Secondo l’esperto della casa d’investimento il nodo chiave per il 2019 sarà capire se la recente fase di volatilità sia una momentanea pausa nella corsa più che decennale del bull market o se rappresenta un punto di svolta.
“Abbiamo iniziato il nuovo anno nel segno della cautela, prestando grande attenzione sia alle valutazioni che alle opportunità di crescita. Abbiamo già ridotto o venduto diversi titoli che erano presenti – in alcuni casi da più di dieci anni - nel nostro fondo globale (Comgest Growth World) dato che la traiettoria di crescita sul lungo periodo appare più incerta, soprattutto nei casi in cui le valutazioni appaiono superiori ai dati storici in termini relativi. Questo si è visto in particolare nei titoli dell’IT e dell’automazione industriale”.
Le posizioni di Comgest sull’azionario globale
Smerczak ha fornito una panoramica generale sulla composizione delle strategie che segue in Comgest:
«Ad oggi le posizioni più importanti dei nostri fondi includono realtà in crescita con modelli di business resilienti. Unilever, leader globale nel settore dei beni di prima necessità, continua a registrare una crescita dei ricavi a media cifra, con il 60% delle sue attività nei mercati emergenti. Medtronic, leader nel campo dei dispositivi medici globali e della chirurgia minimamente invasiva, continua a beneficiare di una solida pipeline di innovazione di prodotto sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti. Infine, Ping An Insurance, il più grande assicuratore privato cinese del ramo vita, continua a beneficiare della crescita strutturale di penetrazione del mercato, introducendo non solo prodotti assicurativi del ramo vita, ma anche servizi sanitari e altri servizi finanziari».
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