Il commercio globale rischia di cadere in una ulteriore minaccia: la congestione di alcuni importanti porti cinesi. Cosa sta succedendo?
Venti minacciosi per il commercio globale dalla Cina.
A complicare una situazione già gravata da catene di approvvigionamento intasate, scarsità di materie prime ed elevati costi di spedizione per la mancanza di container, è arrivato l’intasamento dei porti della Cina meridionale.
Un focolaio di Covid-19 nel sud della potenza asiatica sta frenando l’attività in alcuni dei più grandi porti del Paese, alimentando i timori che ulteriori interruzioni del commercio internazionale rischino di far salire il prezzo delle sue esportazioni.
Cosa sta succedendo in Cina e quali rischi per il commercio globale?
Quale minaccia commerciale dalla Cina?
L’interruzione delle attività in alcuni porti cinesi rischia di costare ancora più caro al commercio mondiale, già in affanno.
C’è pressione sui caricatori di merci, alle prese con le interruzioni delle catene di approvvigionamento dovute alla pandemia e al radicamento di Ever Given nel Canale di Suez all’inizio di quest’anno.
Il terminal per container di Yantian a Shenzhen, che ha sospeso le esportazioni per quasi una settimana il mese scorso dopo che i lavoratori sono risultati positivi, è molto rallentato. C’è stato anche un forte calo del numero di navi che attraccano mentre le autorità applicano misure di prevenzione del coronavirus.
La lentezza del terminal, che ha aggravato la congestione nei vicini porti cinesi di Nansha e Shekou, evidenzia la vulnerabilità del trasporto marittimo globale.
Lars Mikael Jensen di Maersk, la compagnia di navigazione internazionale, ha affermato:
“È una questione di dimensioni del terminal. Questo è un terminale attivo in tutti i mercati, uno dei più grandi al mondo e porta a una sorta di effetto a catena.”
I tempi di sosta per il trasbordo a Singapore, per esempio, sono di circa 8-9 giorni ora, rispetto a circa 5 giorni fa.
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Cosa aspettarsi sui danni al commercio
Il trasporto marittimo globale ha subito una serie di tensioni nell’ultimo anno, tra cui carenza di container per il balzo della domanda globale, specialmente cinese.
In Cina alcuni produttori si sono rivolti alla ferrovia per trasportare le loro merci in Europa, sebbene tali volumi rimangano una piccola frazione del commercio marittimo.
Dinanzi a questa ultima congestione cinese, Zhiwei Zhang, capo economista di Pinpoint Asset Management ha osservato:
“Anche altri porti in Cina rallenteranno probabilmente. Aggiunto alla pandemia in India e nelle economie del sud-est asiatico, alla carenza di navi, all’aumento dei costi delle materie prime e di spedizione, questo aumento dei casi di Covid nel Guangdong può contribuire a una maggiore pressione inflazionistica in altri Paesi.”
Nuovi ostacoli si frappongono, quindi, alla ripresa completa dell’economia globale.
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