Investire nel mattone poteva sembrare un investimento sicuro e senza tempo; ma nel 2021 comprare casa per affittarla, conviene davvero?
Per chi dispone di un piccolo capitale da investire da versare come anticipo al venditore dell’immobile cui si è interessati, se da un lato è vero che al momento è più conveniente comprare casa che andare in affitto, a causa dei tassi dei mutui bassi, lo stesso discorso non può essere fatto sulla seconda casa.
Acquistare una seconda casa - categoria in cui rientrerebbe un immobile acquistato a uso investimento - è più costoso rispetto a comperare una prima casa, che gode dei benefici fiscali (il bonus prima casa); e nemmeno è prevista, nel caso della seconda casa, la detrazione sugli interessi dovuti alla banca.
Per di più c’è il discorso inerente alla tassazione, com Imu e Tasi sugli immobili che non sono adibiti ad abitazione principale, ossia quella in cui si detiene la residenza. La domanda è la seguente: un affitto coprirebbe tutte queste spese oltre a fruttare un utile? E quindi: comprare casa per affittarla, conviene?
Investire sul mattone
Si tramanda dalle generazioni antecedenti che “investire sul mattone” sia sempre una soluzione preferibile alla scelta di tenere i soldi in banca e, in effetti, fino a quando l’inflazione era mobile e il valore del denaro rischiava di svalutarsi in breve tempo, investire nell’acquisto di proprietà e case poteva tutelare maggiormente.
Con l’arrivo dell’euro e le nuove politiche europee, le cose sono un po’ cambiate. L’inflazione è tenuta “sotto osservazione” e i risparmi sono più stabili rispetto a qualche anno fa. Per di più, il valore delle case durante gli ultimi anni è sceso in maniera considerevole e in particolare nell’ultimo periodo.
Certamente ognuno deve vedere il proprio portafogli e capire cosa è meglio fare con il proprio denaro. Tuttavia, si possono vagliare tanti tipi di investimento più attuali. Infatti, insieme al mondo anche il mercato sta cambiando.
Quanto costa una seconda casa da tenere in affitto
Ciò che maggiormente grava sul possesso di una seconda casa è il fisco, sia per quanto concerne l’atto di compravendita, sia per il mantenimento.
Sulla compravendita, bisogna considerare sia la parcella del notaio, che di solito si aggira intorno ai 3.000 euro, sia le tasse. Per chi acquista da privato, l’imposta di registro è al 9% del valore catastale dell’immobile in questione (contro il 2% della prima casa); per chi acquista da una società, l’Iva è pari al 10% (contro il 4% per la prima casa), sempre che non si tratti di immobili di lusso.
Per quanto riguarda il mantenimento di una seconda casa da affittare, bisogna tenere in considerazione Imu e Tasi. Queste due tasse, che si pagano a cadenza annuale, possono essere scaricate sull’affittuario, ma ciò comporta o un aumento dell’affitto o una diminuzione dell’utile. In entrambi i casi, in città potrebbe risultare difficile rimanere competitivi con i prezzi.
Conviene comprare casa per affittarla?
Il mercato degli affitti è particolarmente agguerrito e la concorrenza è alta in ogni angolo delle città. Se ci si affida a un’agenzia, bisogna considerarne i costi; se al contrario, ci si districa tra gli annunci di internet, si deve considerare bene il tempo che una pratica simile richiede.
C’è anche da mettere in considerazione la tassazione sul contratto di affitto, che può essere a canone libero con un’aliquota al 21% o a canone concordato con l’aliquota agevolata al 10%, a cui si aggiunge il pagamento di un esperto per redigere il contratto, cosa importante per non rischiare di incorrere in morosità dell’inquilino e dover procedere a un eventuale sfratto, cosa non semplice.
Per capire se conviene comprare casa per affittarla, molto dipende anche dalla cifra che si possiede e da quella che bisogna richiedere in banca con un eventuale mutuo e anche dalla città in cui si vuole procedere con l’acquisto e dal mercato locale.
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