Cosa significa che un tweet è stato venduto per quasi 3 milioni di dollari

Giulia Adonopoulos

23/03/2021

Il primo tweet della storia è stato acquistato per 2,9 milioni di dollari. Ma cosa significa comprare un tweet e perché una persona dovrebbe possedere un bene virtuale disponibile online da 15 anni? Che valore ha? Facciamo chiarezza.

Cosa significa che un tweet è stato venduto per quasi 3 milioni di dollari

Il primo tweet della storia, pubblicato dal fondatore di Twitter Jack Dorsey il 21 marzo 2006, è stato venduto a un’asta di beneficenza per 2,9 milioni di dollari. Ad accaparrarselo è stato l’imprenditore malese Sina Estavi, Ceo della società blockchain Bridge Oracle.

Il primo tweet della storia, venduto per quasi 3 milioni di dollari

“Questo non è solo un tweet. Penso che tra qualche anno la gente si renderà conto del suo vero valore”, ha twittato Estavi, che ha paragonato l’acquisto del tweet a quello di un quadro come la Gioconda.

Ma come si fa a comprare una cosa intangibile e disponibile pubblicamente come un tweet? Cosa significa davvero acquistare un tweet? Proviamo a fare chiarezza.

Comprare un tweet: come funziona e cosa significa

Il tutto è avvenuto tramite blockchain. Sulla piattaforma chiamata Valuables, quella su cui è avvenuta la compravendita del primo tweet della storia, le persone autorizzano i propri account Twitter e possono coniare qualsiasi tweet da loro pubblicato, creando un token non fungibile (NFT) sulla blockchain di Ethereum.

Un NFT tecnicamente può contenere qualsiasi cosa digitale, come disegni, GIF animate, canzoni o elementi dei videogiochi, è unico nel suo genere, come un dipinto o una carta da collezione, e non può essere scambiato con qualcos’altro.

Il tweet viene registrato su un libro maestro digitale su cui vengono registrate le transazioni che certifica: “Questa persona ha scritto questo tweet e lo possiede”. Installando un plug-in l’autore è quindi in grado di accettare offerte da chiunque desideri acquistare il tweet. Concordato il prezzo, l’NFT viene trasferito al nuovo proprietario. L’acquisto di un NFT di solito dà anche alcuni diritti di utilizzo di base, come la possibilità di pubblicare il post o un’immagine online e impostarla come foto profilo.

Il ricco imprenditore malese non ha quindi comprato propriamente il tweet di Jack Dorsey, bensì il certificato digitale del tweet, che è unico perché è stato firmato e verificato dal creatore. In altre parole è come se avesse comprato all’asta un autografo.

Anche dopo essere stato venduto all’asta il tweet resterà online fino a quando Dorsey e l’azienda decideranno di mantenerlo in rete. In qualità di acquirente il signor Estavi riceverà un certificato, firmato digitalmente e verificato da Dorsey, nonché i metadati del tweet originali che includeranno informazioni come l’ora di pubblicazione e il suo contenuto.

A cosa serve acquistare un tweet?

L’idea di acquistare un post, un tweet o un bene virtuale è un concetto difficile da comprendere, perché chiunque può fare clic con il tasto destro del mouse, o uno screenshot, e scaricare una foto o un testo dal web salvandoli per sempre sul proprio smartphone o PC.

Tuttavia gli esperti di social media prevedono che le vendite di tweet e altri post online diventeranno sempre più popolari. “Viviamo in un’epoca in cui celebrità, musicisti e influencer hanno fan che sarebbero disposti a pagare per possedere un pezzo delle loro star preferite”, ha detto a BBC Cathy Hackl, fondatrice della società di consulenza tecnologica Futures Intelligence Group. “Proprio come le persone comprano cimeli, compreranno anche i loro tweet, post e foto per sentirsi più vicini a quella star”. I fan potrebbero essere disposti a spendere dei soldi per supportare twitstar e influencer e possedere i loro contenuti preferiti, come collezionare figurine o sneakers.

A inizio marzo Christie’s è stata la prima grande casa d’aste a vendere un’opera digitale con NFT e ad accettare la criptovaluta, in questo caso Ether, come forma di pagamento, vendendo l’opera dell’artista digitale Beeple, al secolo Mike Winkelmann. Il suo monumentale collage digitale “Everydays: the first 5000 days”, composto dalle immagini digitali scattate ogni giorno per 13 anni e mezzo, è stato acquistato alla cifra di oltre 69 milioni di dollari.

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