Concorso scuola: come essere ammessi senza abilitazione?

Rosaria Vincelli

01/03/2016

L’ammissione al Concorso scuola per soli abilitati ha destato non poche polemiche, ma ora l’ANIEF annuncia ricorsi. Ecco chi può partecipare ai ricorsi e forse anche al Concorso scuola.

Concorso scuola: come essere ammessi senza abilitazione?

Il tanto atteso bando Concorso scuola 2016 finalmente è stato pubblicato, ma in molti ha lasciato solo malcontento poiché le previsioni si sono confermate vere: il Concorso scuola ammette soltanto gli insegnanti in possesso dell’abilitazione TFA-PAS o in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’a.a. 2001-2002 per il bando infanzia e primaria.
Infatti, restano esclusi dal Concorso scuola coloro che già da tempo insegnano o che non hanno ultimato percorsi abilitanti, ma l’ANIEF annuncia ricorsi e consiglia di presentare comunque la domanda di partecipazione.
Vediamo quali sono i motivi del ricorso, chi può parteciparvi e molto probabilmente prendere parte anche al Concorso scuola 2016.

Concorso scuola: come e chi può essere ammesso?

Il dettato del bando Concorso scuola 2016 e della Legge 107 è molto chiaro: ammessi a partecipare al Concorso sono solamente gli insegnanti in possesso dell’abilitazione TFA-PAS od altro titolo abilitante equivalente o coloro che abbiano conseguito ila diploma magistrale entro l’a.a. 2001-2002 per il bando infanzia e primaria, in base a quanto previsto dall’art. 3 del bando.

Chi potrebbe essere escluso dal Concorso scuola?
Restano esclusi, quindi, tutti quegli insegnanti che da tempo svolgono la propria attività di insegnamento ma che non sono in possesso dell’abilitazione e coloro che non hanno ultimato il percorso abilitante, nello specifico:

  • docenti precari non abilitati con 36 mesi di servizio;
  • abilitandi di sostegno;
  • abilitandi di TFA;
  • chi ha conseguito un’abilitazione all’insegnamento all’estero che non rientra tra quelle riconosciute dal MIUR;

Inoltre, svantaggiati sono anche gli insegnanti assunti con contratto a tempo indeterminato nelle scuole statali che non possono effettuare un passaggio ad una nuova classe di concorso attraverso la procedura concorsuale attualmente prevista dal MIUR.

L’ANIEF annuncia una serie di ricorsi a tutela di tutte queste categorie di insegnanti che dopo anni di lavoro o di studio restano esclusi dal Concorso a cattedra del 2016 e consiglia loro di ricorrere al TAR ed allo stesso tempo di presentare ugualmente la domanda di iscrizione al Concorso nei tempi e nelle modalità previste dal bando del MIUR.

In questo modo, stando alle parole di Marcello Pacifico, presidente dell’ANIEF, chi aderirà al ricorso Concorso scuola 2016 potrebbe partecipare alla procedura di selezione con riserva.

Concorso scuola: motivi del ricorso

Come abbiamo detto, il Concorso scuola ha generato malcontento in diverse categorie di insegnanti e, stando alle parole dell’ANIEF, numerose sono le irregolarità contenute nel bando ed infatti l’Associazione consiglia di presentare ricorso al TAR ed anche la domanda di iscrizione al Concorso scuola ed essere ammessi alla selezione con riserva.

Per quanto attiene ai docenti non abilitati ma con più di 36 mesi di servizio l’ANIEF intende far leva sul dettato dell’art. 34, introdotto dalla Legge di Stabilità 147/2013 che stabilisce che è possibile indire un concorso pubblico con riserva per i dipendenti che hanno prestato servizio per almeno 3 anni presso la “stessa amministrazione pubblica che emana il bando” e, per quanto riguarda i laureati fa riferimento ad una sentenza del Consiglio di Stato che stabilì che “potevano partecipare anche tutti i laureati”, in riferimento al Concorso scuola 1999.

L’ANIEF intende presentare ricorso anche sulla scia di quanto accaduto in passato, infatti, il Consiglio di Stato ha annullato il bando dell’ultimo Concorso a cattedra grazie ai ricorsi presentati dall’Anief, poiché venivano esclusi i laureati dopo il 2012 o i docenti di ruolo. Questa dovrebbe essere la giurisprudenza che il legislatore e l’amministrazione dovrebbero seguire.

Inoltre, da non dimenticare è anche il rispetto del principio di affidamento: molti laureati hanno intrapreso il loro corso di studio proprio con l’obiettivo di insegnare e adesso le loro aspettative non possono essere deluse perché esclusi dal Concorso a cattedra.

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