Nel futuro di Facebook si prevede la condivisione delle emozioni fra gli utenti tramite telepatia. Dopo le innumerevoli condivisioni fra stati, immagini e video, si potrà condividere anche la felicità.
Qual è il futuro che spetta alla piattaforma sociale di Facebook? A rivelarlo è il giovanissimo fondatore, Mark Zuckerberg.
Una delle prossime sfide che spera di vincere il CEO di Facebook è quella di abbattere le frontiere della condivisione sociale tramite la telepatia e permettere, in tal modo, la condivisione delle emozioni fra utenti Facebook.
Il brillante Zuckerberg non ha paura di mettersi in gioco e di scommettere sul suo futuro e sul futuro della piattaforma da lui creata:
«Un giorno saremo in grado di scambiarci pensieri pieni e ricchi l’un l’altro direttamente usando la tecnologia. Sarete in grado di pensare a qualcosa e i vostri amici saranno in grado di vivere la stessa esperienza immediatamente, se voi lo vorrete. Questa sarà l’ultima frontiera della tecnologia».
Per raggiungere tale, ambizioso, traguardo è necessario lo sviluppo di strumenti sempre più portatili e potenti per migliorare le prestazioni comunicative sui social network.
Di non essere solo un visionario, Mark Zuckerberg, ha avuto modo di dimostrarlo ampiamente con la sua acuta intelligenza e le grandiose, ma brillanti, idee. Riuscirà a garantire un florido futuro a Facebook e vincere la scommessa da lui imposta?
Al momento, per migliore la piattaforma sociale Facebook, la sua preoccupazione è capire il significato di ciò che condividono gli utenti:
"Per esempio, se scatti una foto in cui c’è un amico, noi vogliamo assicurarci che quell’amico la veda. Se fai la foto a un cane o scrivi un post di politica, dovremmo aiutarti a connetterti con persone che amano i cani e la politica.
Per permettere ciò, l’idea di Zuckerberg è di costruire un sistema di AI, intelligenza artificiale, che abbia le funzionalità sei sensi umani, ma perfezionati.
L’intelligenza artificiale e la telepatia, opzioni promesse dal CEO Facebook, spaventano alcuni suoi utenti; non tutti sono pronti a condividere i propri pensieri ed emozioni su una piattaforma sociale.
La creazione di Zuckerberg è nata per unire le persone lontane e di permettere loro, dietro uno schermo, di restare in contatto nonostante le varie avversità.
La contro risposta arriva tempestiva: nel futuro verranno eliminati i click e tutto sarà più intuitivo e veloce, canoni ordinari per la navigazione web; inoltre un social contestuale, che abbia l’intelligenza e la prontezza di capire il desiderio del proprio utente, potrebbe aiutare nella navigazione.
Gli esempi che elenca Zuckerberg riguardano le ritualità ordinarie dei propri utenti Facebook: un potenziale utente, la mattina, potrebbe mettersi sul portale sociale per informarsi sulle novità o su quello che è successo nel mondo, al contrario, la sera, il suddetto utente, potrebbe avere l’esigenza o la necessità di dilettarsi con argomenti meno formali e più leggeri per allontanare la pesantezza della giornata passata.
Non si tratta di fantascienza, ma di machine learning, ovvero algoritmi che avranno imparato a parlare tra di loro per anticipare le richieste dei navigatori invece di rincorrerle.
L’interrogativo, però, resta: in quanti sono pronti di mettere a nudo le proprie emozioni e i propri pensieri davanti agli «amici» virtuali di Facebook?
Per approfondire: Gli utenti Facebook intervistano il suo fondatore.
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