Confcommercio conferma dati drammatici per i consumi in Italia nel 2020: il crollo è il più marcato dal secondo dopoguerra. Quali aspettative sulla ripresa della domanda?
Italia: consumi sotto la lente con il bilancio stilato da Confcommercio.
A conferma dell’anno nero della pandemia, il 2020 ha toccato minimi storici sul fronte della domanda. L’allarme è ancora alta sulla ripresa della domanda e molto dipenderà dall’andamento del turismo estivo.
Per alcune regioni del Centro-Nord, per esempio, l’impatto sui consumi è stato molto pesante. Almeno 2.000 euro di domanda sono stati persi per ogni italiano.
Qual è il bilancio nero dei consumi in Italia e cosa aspettarsi?
Consumi in Italia: crollo nel 2020, i dati
Confcommercio ha presentato un conto amaro per le imprese italiane, soprattutto quelle esposte alle vendite al dettaglio e alla fornitura di servizi.
Il 2020, infatti, si è confermato un anno da dimenticare per la domanda, oppressa dalla pandemia e in difficoltà, ancora, nella ripresa. Il danno economico della debolezza dei consumi è rilevante e impatta sul PIL. Ecco perché c’è un’attenzione particolare sui livelli di spesa degli italiani.
Nel dettaglio, questi i numeri del crollo dei consumi in Italia nel 2020, come presentati da Confcommercio:
- calo dell’11,7%, dal valore di oltre 126 miliardi di euro;
- crollo della domanda pro capite di 2.000 euro;
- consumi degli stranieri a -60,4%, pari a 27 miliardi di euro in meno
La domanda, quindi, è scivolata ai livelli del 1995, con dati negativi che non si registravano dal secondo dopoguerra.
Italia divisa: Centro-Nord più colpito dalla crisi consumi
Non tutto il territorio italiano ha subito la stessa pressione. A conferma della diversità nella composizione imprenditoriale ed economica dell’Italia, è stato il Centro-Nord a incassare il peggior peso del crollo dei consumi.
Nel dettaglio, ben 23 miliardi di euro dei 27 persi sul fronte domanda straniera sono andati in fumo nei territori centrali e del Settentrione. In testa alle regioni con maggiore caduta dei consumi generali si sono piazzate: Veneto (-15,3%), Valle d’Aosta (-15,1%), Friuli Venezia Giulia (-13,7%), Lazio (-12,9%), Piemonte (-12,6%).
In generale, il Nord ha perso il 12,5% della domanda, il Centro il 12,3% e il Mezzogiorno il 9,5%.
Da evidenziare, che il Meridione scontava già un declino della domanda, avendo quindi mostrato un balzo meno evidente.
Su regioni come Lazio, Toscana, Campania, Sicilia, Veneto e Lombardia ha pesato il blocco del turismo. Solo il territorio laziale, per esempio, ha mancato il 75% di domanda proveniente dai turisti.
Quali previsioni sui consumi in Italia?
Il quadro non è dei migliori per la domanda degli italiani, ma segnali di miglioramento ci sono.
Pur in tante incognite, legate soprattutto alla mobilità degli stranieri in Italia, Confcommercio ha stimato un +3,8% nei consumi interni nel 2021.
Il presidente Sangalli, però, ha lanciato l’allerta:
“L’economia italiana si è rimessa in moto ma a velocità differenti..Ci sono regioni e settori come il turismo e la cultura che torneranno ai livelli pre-covid solo nel 2023 e molte imprese sono a rischio”
Dall’Ufficio Studi, il monito è stato ancora più netto: “in valore assoluto, la spesa pro capite, mediamente, non riuscirà a recuperare nemmeno un terzo di quanto perso durante la pandemia”
Con la riapertura delle attività, comunque, i consumi in Italia a maggio sono cresciuti del 14,2%, con un PIL a +2,9% a giugno.
Su queste basi la domanda in Italia spera di ripartire.
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