Uno studio cinese avrebbe dimostrato che la forma delle città gioca un ruolo chiave nei contagi da Covid. Dallo studio emerge il caso di Milano, la città più colpita d’Italia.
Ci sarebbero alcune caratteristiche urbane che potrebbero favorire l’aumento dei contagi da Covid-19. È ciò che è emerso da una ricerca cinese sulla progettazione urbana e su quanto questo aspetto abbia influito nell’aumento o meno dei contagi.
Tra le città studiate non poteva mancare Milano, la città più colpita d’Italia dall’inizio della pandemia. A causa della sua forma radiale e del collegamento urbano si potrebbero spiegare almeno in minima parte le ragioni di un così elevato numero di casi.
Una ricerca sui contagi Covid: perché alcune città sono più a rischio?
La forma urbana a quanto pare ha un peso, seppur limitato, nell’aumento dei contagi, come ha voluto dimostrare una ricerca condotta dagli studiosi del Centro per la pianificazione urbana dello Zhejiang in Cina.
Lo studio dal nome «Role of urban planning characteristics in forming pandemic resilient cities» ha preso in considerazione ben trenta città europee per le loro caratteristiche urbane. Dai dati è emerso che la struttura, lineare, a griglia o radiale, avrebbe potuto rendere più o meno vulnerabile la città all’arrivo dei primi contagi.
Città dalla struttura radiale, come Milano, presentano un’incidenza dei contagi più alta rispetto al numero degli abitanti se paragonata ad altre città con conformazioni diverse.
La ricerca non si è limitata ovviamente alla “forma della città”, ma ha approfondito altri aspetti urbanistici di tutta rilevanza come il trasporto pubblico. Maggiore è la capillarità del sistema e più è facile che aumenti lo spostamento delle persone causando un’impennata nei contagi.
Dall’Ottocento le epidemie sono state la spinta decisiva a rendere possibile alcuni cambiamenti e trasformazioni urbanistiche ed è per questo che è stata avviata tale ricerca. Basti pensare che per l’influenza spagnola del 1919 alcune città del Sud Italia cominciarono a dotarsi di un vero impianto fognario e non solo. Parigi, Londra, Napoli, Roma rinnovarono le proprie strutture sanitarie e urbane.
Milano e i contagi Covid: la forma urbana ha influito?
Milano è una città a forma radiale e questo sicuramente ha influito sulla possibilità di rendere vulnerabile la città all’arrivo del coronavirus. In realtà, come dimostrato dallo studio, l’associazione tra diffusione dell’epidemia e la “struttura urbana” converge su alcuni aspetti intrinsechi alla mobilità: nelle città radiali è più facile che ci sia maggiore viabilità e connessione nelle zone interne.
Tra Manchester, Friburgo, Southampton e Monaco di Baviera, Sheffield e Genova, Milano è una città in cui il 40% degli spostamenti avviene su mezzi pubblici, generando maggiore accessibilità e flussi consistenti di spostamenti.
Studiando le pandemie del passato ci si rende conto che è proprio il continuo movimento delle masse a far da motore per il contagio, motivo per cui Milano potrebbe aver registrato un così alto numero di casi.
Contagi Covid: cosa dice la ricerca a riguardo?
Oltre alla forma e alla mobilità, altri sono i fattori che possono aver influito sull’aumento costante dei contagi formando una complessa combinazione.
Il numero degli abitanti di una città non è sempre correlato alla maggiore diffusione, a differenza della densità abitativa. Le metropoli come Milano, Londra, New York con un alto numero di abitanti, hanno registrato un elevato numero di contagi, ma città come Seul, Singapore, Hong Kong, nonostante la popolazione elevata, hanno registrato numeri ben più bassi.
Ciò che conta in realtà sono le aree sovrappopolate. Milano, infatti, presenta numerose zone eccessivamente affollate rispetto ad altre città analizzate. Inoltre, bisogna considerare anche l’aspetto cronologico, la Lombardia è stata una delle prime regioni italiane e d’Europa a essere colpita dalla pandemia. Un mix che a conti fatti ha giocato un ruolo non da poco nel contagio.
Contagi Covid: quali sono le vere cause?
Oltre le cause urbanistiche bisognerebbe però aprire una più lunga riflessione sul sistema sanitario in Italia. Se è vero che ogni pandemia è riuscita a mostrare ai Paesi i punti deboli delle infrastrutture urbane e sanitarie, l’Italia dovrebbe riflettere su alcuni aspetti caratteristici.
Ad esempio, il rapporto tra il Governo e i Consigli regionali sono stati spesso al centro delle vicende sanitarie dall’inizio della pandemia, senza contare la non totale integrazione del sistema privato con quello pubblico sanitario che ha causato non pochi rallentamenti sia durante la prevenzione che durante la campagna vaccinale, specialmente in Lombardia.
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