Goffredo Bettini, influente esponente del PD, ha dato una ricostruzione inedita della fine del Governo giallorosso: “Conte non è caduto per i suoi errori o ritardi, ma per una convergenza di interessi nazionali e internazionali”.
“ Conte non è caduto per i suoi errori o ritardi (che in parte ci sono stati) ma per una convergenza di interessi nazionali e internazionali che non lo ritenevano sufficientemente disponibile ad assecondarli e dunque, per loro, inaffidabile”.
Queste sono le parole, riportate da La Repubblica, che Goffredo Bettini avrebbe inserito nel manifesto di Le Agorà, la nuova area politica dell’influente storico esponente del Partito Democratico.
Un retroscena al forte sapore di complotto, con il successivo governo Draghi che così sarebbe “una risposta di emergenza ad una situazione di emergenza”. Parole che hanno fatto sobbalzare il nuovo vertice del PD.
“È una posizione personale di Bettini, che non riflette in alcun modo la nostra - ha specificato una nota dello staff della segreteria dem - Nessuno può dubitare che il go-verno Draghi sia il governo del Pd di Letta”.
Le parole di Bettini però riaccendono in qualche modo le polemiche su come è maturata la crisi che ha portato alla fine del governo Conte, innescata dalle dimissioni in blocco dei ministri e sottosegretari di Italia Viva.
Dietro la caduta di Giuseppe Conte c’è stata una sorta di congiura a livelli anche internazionali? Questo al momento nessuno lo può dire, ma le parole di Goffredo Bettini alimentano dubbi e sospetti mai completamente dissipati in questi mesi.
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