Giuseppe Conte dopo il voto di fiducia ieri al Senato oggi incontrerà il Presidente Sergio Mattarella per chiedere di poter andare avanti con un governo di minoranza: la crisi di Governo non è finita, con il PD che vorrebbe prima le dimissioni del premier e poi un nuovo incarico mentre anche il centrodestra infuriato dovrebbe salire al Colle.
Per Giuseppe Conte, se possibile, il difficile arriva adesso. Incassata la fiducia prima alla Camera e poi al Senato, ma a Palazzo Madama soltanto con una maggioranza relativa, il Presidente del Consiglio è atteso oggi alle 18.30 al Quirinale.
Sergio Mattarella infatti vuole capire quale sia la strategia del Presidente del Consiglio per andare avanti, visto che adesso dopo lo strappo di Italia Viva e il soccorso a metà dei responsabili non ha la maggioranza assoluta al Senato e in diverse commissioni.
L’idea di Conte è quella di andare avanti in un primo momento con un governo di minoranza, chiedendo a Mattarella una decina di giorni di tempo per rinfoltire la propria maggioranza con l’arrivo di altri parlamentari.
Il Partito Democratico però vorrebbe che Conte prima si dimettesse, per chiedere poi una nuova fiducia a quello che sarebbe il suo terzo governo. Uno scenario questo duramente contestato dal centrodestra, con i suoi leader pronti a salire anche loro al Quirinale per parlare con il Presidente Mattarella.
Per Conte la crisi di Governo non è ancora finita
Dopo una incredibile ridda di voci e ipotesi che si sono susseguite per tutto il giorno, alla fine Giuseppe Conte al Senato nel voto di fiducia ha ottenuto 156 voti favorevoli a fronte di 140 contrari, mentre 16 senatori di Italia Viva si sono astenuti.
C’è da considerare però che il pentastellato Castiello non ha partecipato alla seduta a causa del Covid, anche se pure con 157 voti alla fine Conte avrebbe ottenuto ugualmente soltanto la maggioranza relativa e non quella assoluta.
Fondamentali sono stati i voti favorevoli di diversi ex 5 Stelle al momento nel Gruppo Misto, di Tommaso Cerno pronto a tornare nel PD, di due senatori di Forza Italia (Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin), di Sandra Lonardo la moglie di Clemente Mastella e del socialista Riccardo Nencini, che così potrebbe lasciare il gruppo di Italia Viva portandosi via anche il simbolo del PSI.
Finita questa lunga maratona parlamentare, adesso Giuseppe Conte è atteso al Colle dove Sergio Mattarella gli chiederà come intende andare avanti. L’ipotesi più accreditata è quella di seguire inizialmente la strada del governo di minoranza.
Questo però potrebbe non bastare al Presidente della Repubblica, considerando anche il delicato momento del Paese. L’idea di Conte così sarebbe quella di prendersi una o due settimane di tempo per allargare la propria maggioranza.
In questo lasso di tempo potrebbero così aggiungersi ai giallorossi alcuni parlamentari dell’UdC, altri ex grillini che non hanno votato la fiducia ma soprattutto pezzi di Forza Italia dopo quelli già fuoriusciti e che sono stati subito espulsi dal partito.
Il colpo grosso per il premier sarebbe però quello di spaccare Italia Viva, tanto che da giorni si parla di diversi deputati e senatori renziani pronti ad abbandonare il proprio leader e fare ritorno nei ranghi della maggioranza.
Il PD vuole prima le dimissioni
Di certo Mattarella chiederà a Conte che questi responsabili, ora rinominati costruttori, si uniscano in un gruppo parlamentare per rendere più stabile la maggioranza. Fondamentale a riguardo potrebbe essere la scelta di Nencini di riprendersi il suo simbolo spendendo così di fatto Renzi al Misto.
Il Partito Democratico comunque vorrebbe che il Presidente del Consiglio si dimettesse prima di dare vita al Conte-ter, salendo al Colle con già la nuova lista dei ministri in tasca per chiedere poi un nuovo voto di fiducia.
In tutto questo il centrodestra è pronto alla barricate, tanto da aver espresso la volontà di incontrare Mattarella. Per i leader della coalizione Conte al momento non ha una maggioranza assoluta, quindi non può andare avanti.
Con il voto di fiducia questa crisi di Governo non appare così essersi risolta: mentre l’emergenza sanitaria continua, il sentore è che serviranno ancora diversi giorni prima di capire se Giuseppe Conte avrà o meno la forza per andare avanti.
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