Italia vulnerabile tra crisi politica e rialzo dei tassi Bce: gli eurobond potrebbero essere l’unica soluzione per uscire dalla crisi. Vediamo cosa sono e come funzionano.
Cosa sono gli eurobond? Mai come oggi è importante per ogni cittadino essere informato su quanto sta accadendo a livello politico-economico-finanziario in Italia e in Europa e quali soluzioni possono essere prese in considerazione per salvarci dalla crisi.
La stretta monetaria della Bce è arrivata in uno dei peggiori periodi della politica italiana, favorendo un allargamento dello spread Btp-Bund. Il rapporto debito/Pil al 151% rende l’Italia più vulnerabile all’inflazione rispetto agli altri Paesi europei, portando alla ribalta gli “eurobond”. Ma cosa significa, di cosa stiamo parlando?
Money.it, che da anni è in campo lavorando a favore di una corretta formazione finanziaria, spiega in maniera semplice cosa sono gli eurobond.
Cosa sono gli eurobond (spiegato semplice)
Cosa sono gli eurobond?
Come riporta il Parlamento Europeo, gli eurobond sono dei titoli di debito (titoli emessi da un debitore che ha bisogno di soldi e che vengono acquistati da investitori, ovvero i creditori) tramite i quali tutti gli Stati membri dell’UE diventano responsabili del debito in maniera congiunta. In poche parole, se uno Stato non dovesse riuscire a ripagare il suo debito - contratto tramite l’emissione di eurobond - non sarebbe nei guai, perché ci sono gli altri membri dell’UE a pagare.
Gli eurobonds sono obbligazioni emesse in sostituzione dei titoli di Stato, con garanzie proporzionali alla quota di partecipazione al capitale della Banca Centrale Europe), da tutti i Paesi dell’eurozona.
Come funzionano gli eurobond?
L’obiettivo degli eurobonds è quello di raccogliere la liquidità (i soldi) e darla ai Paesi più in difficoltà per potenziare le infrastrutture e finanziarie le misure di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese.
Gli eurobonds possono essere garantiti dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) o da altro istituto di credito purché non sia la Banca Centrale Europea (BCE).
Un termine strettamente legato agli eurobond è “mutualizzazione”: si prevede infatti la mutualizzazione del debito, ovvero la condivisione dei relativi oneri del debito tra più soggetti.
Gli unici eurobonds emessi fino ad ora, coperti da garanzie proporzionali alle quote di capitale nella BCE, sono quelli del MES in favore di Irlanda, Portogallo e Grecia, durante la crisi del debito sovrano, tra il 2011 e il 2015.
I vantaggi degli eurobond
Gli eurobond riducono le probabilità di una crisi sovrana ma portano con loro un rischio morale: i governi con i conti pubblici più disastrati (Italia in primis) potrebbero decidere di aumentare il proprio debito in maniera irresponsabile, accollando il rischio ( e il costo) del debito ai Paesi più virtuosi.
Le critiche agli eurobond
Apparentemente gli eurobond sembrano proprio la soluzione per trovare tanti soldi e in fretta, così da sostenere Paesi come Italia, Spagna e Francia. Tuttavia, la strada per arrivare alla loro emissione è ricca di ostacoli, la maggior parte collocati ad arte dalla Germania e dai Paesi del Nord Europa.
Il principale risiede nella totale mancanza di armonia in materia di politica fiscale e finanziaria tra i Paesi che compongono l’Unione Europea: i conti pubblici dei vari governi sono molto diversi tra loro, come le leggi e i finanziamenti per il welfare, per non parlare delle profonde differenze nell’andamento delle differenze economie, che si misura tradizionalmente tramite il PIL.
Fino ad oggi nemmeno a seguito della pandemia è stato trovato un accordo sull’emissione di nuovi eurobond. Tutte le proposte sono state bocciate dal Nord Europa, Svezia in testa, come pure l’ipotesi francese di lanciare nuove emissioni per affrontare insieme i costi legati al caro energia e alle conseguenze del conflitto in Ucraina.
La politica monetaria più restrittiva potrebbe tuttavia rendere necessarie nuove emissioni comuni di debito nell’Eurozona, dove la crisi economica e la mancata crescita hanno aumentato i debiti .
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