Con il ritorno alla possibilità di un governo politico 5 stelle-Lega è importante conoscere nel dettaglio il contratto proposto e sottoscritto dai due partiti. Un punto di particolare rilievo è quello riguardante la sanità.
Il contratto di governo Lega-5 Stelle, nella versione definitiva che rappresenta il risultato delle trattative intercorse tra tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, potrebbe essere il punto di partenza fondamentale di un eventuale governo polito.
Il contratto sottoscritto dai leader dei due partiti di maggioranza, già approvato da parte della base elettorale, è suddiviso in 30 punti, disposti in ordine alfabetico, che toccano le questioni più rilevanti dell’attuale situazione in Italia.
Come è evidente, un punto fondamentale è quello riguardante la Sanità, argomento di pubblico interesse, oltre che settore da sempre fortemente soggetto a tagli. Cerchiamo di fare chiarezza e capire meglio quali sono i cambiamenti in programma e quali invece le cose che rimarrebbero invariate.
Punti fermi
Molti sono i temi, in ambito sanitario, per i quali si propone un cambiamento all’interno di questo programma, ma è pur vero che alcuni principi fondamentali restano immutati. Vediamo quali:
- Preservare l’attuale modello di gestione del servizio sanitario a finanziamento prevalentemente pubblico e proteggere il principio universalistico; tutelare il servizio sanitario nazionale, infatti, vuol dire garantire equità nell’accesso alle cure e uniformità dei livelli essenziali di assistenza e salvaguardare lo stato di salute del Paese.
- Tutelare l’autonomia regionale nell’organizzazione dei servizi sanitari lasciando invariato il compito del governo nazionale di garantire ai cittadini la corretta e adeguata erogazione dei servizi sanitari dei sistemi regionali.
Proposte di cambiamento
D’altro canto però, il contratto di governo prevede diverse azioni strutturali, che partono da un intervento incisivo sulla dirigenza sanitaria che dovrà essere formata in modo adeguata e che sarà scelta secondo la competenza e il merito e non sulla base di logiche politiche o partitiche. Oltre a questo punto di partenza fondamentale, il programma avanza numerose proposte:
- trasparenza: prevede la valutazione dell’operato dei direttori generali in termini di raggiungimento degli obiettivi di salute e di bilancio nella gestione delle aziende;
- telemedicina: si propone di abbattere i costi e garantire cure domiciliari di maggiore qualità, grazie a tutte le tecnologie innovative, in modo da ridurre gli spostamenti dei pazienti;
- superamento del modello“ ospedalo-centrico”: quindi investimenti in prevenzione, senza escludere che la risposta assistenziale ospedaliera nella fase acuta della malattia deve essere garantita ma che, al contempo, si sviluppino in maniera diffusa i servizi territoriali;
- medici di medicina generale: va previsto un rafforzamento del loro ruolo perché il medico generico risulti il principale protagonista della filiera di cura del malato;
- pronto soccorso: è auspicabile una riduzione dei tempi di attesa tramite l’accrescimento di strutture a bassa intensità di cura e l’eliminazione di ogni forma di spreco;
- personale medico e sanitario: il problema dei tempi di attesa è conseguente anche alla diffusa carenza di medici specialisti, infermieri e personale sanitario. È dunque indispensabile aumentare le assunzioni;
- invecchiamento della popolazione: è importante garantire la diffusione capillare di strutture socio-sanitarie e a bassa intensità di cura; devono anche essere implementate l’organizzazione dei percorsi e le strutture di sostegno alle patologie cronico-degenerative ed oncologiche;
- potenziamento della ricerca biomedica svolta all’interno del sistema sanitario e dalle università.
Non meno importante in questo senso è sapere chi, eventualmente, riceverà l’incarico di attuare questo programma in tema Sanità. Al Ministero della Salute potrebbe sedere una donna: Giulia Grillo, l’attuale capogruppo M5S alla Camera, che rappresenterebbe quindi una delle figure scelte da Di Maio e Salvini per il Governo del cambiamento.
Finanziamenti
Ma accanto alle proposte va anche specificato in che modo sarà possibile renderle attuali. Il contratto, a questo proposito, specifica che la Sanità dovrà essere finanziata prevalentemente dal sistema fiscale e che sarà quindi ridotta al minimo la compartecipazione dei singoli cittadini.
Ma da dove si conta di recuperare queste risorse? Il recupero delle risorse avverrà grazie a:
- un’efficace lotta agli sprechi e alle inefficienze;
- una revisione della governance farmaceutica;
- l’attuazione della centralizzazione degli acquisti;
- l’informatizzazione e digitalizzazione del SSN;
- la revisione delle procedure di convenzionamento e accreditamento;
- la lotta alla corruzione e alla promozione della trasparenza.
Infine viene sottolineato che, pur con l’obiettivo di tutelare la salute individuale e collettiva, garantendo le necessarie coperture vaccinali, “va affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale”.
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