Il governo lascia i governatori e i sindaci liberi di attuare delle strette a livello locale. Ecco tutti i provvedimenti previsti dalle ordinanze dei presidenti di Regione.
L’Italia si appresta ad una nuova graduale chiusura. La situazione epidemica spaventa non poco i governatori e i vari sindaci delle città che cercano di correre ai ripari interrompendo la macchina dei contagi con dei provvedimenti ad hoc che inaspriscono le normative imposte del nuovo DPCM firmato dal presidente del consiglio.
Sebbene la possibilità di un nuovo lockdown generale come quello che abbiamo vissuto lo scorso marzo sia una possibilità scongiurata da tutti, il premier Conte, nel corso della sua conferenza stampa, ha ricordato che è necessario fronteggiare l’impennata di nuovi contagi che non sta investendo solamente il nostro Paese ma l’Europa intera.
Adesso si attendono i nuovi dati relativi ai contagi, che potrebbero comportare altre restrizioni, intanto in diverse Regioni è stato attuato il coprifuoco e torna in vigore l’autocertificazone, proprio come durante la scorsa fase acuta della pandemia. Dal governo invece arriva l’esortazione a ridurre gli spostamenti non necessari.
I provvedimenti a livello nazionale
Con un decreto, il governo ha imposto dallo scorso 8 ottobre l’obbligo di indossare sempre la mascherina in tutti i luoghi aperti e al chiuso a prescindere dal mantenimento della distanza di sicurezza. Anche all’interno delle proprie case, qualora dovessero essere presenti persone non appartenenti al proprio nucleo familiare, è necessario indossare i presidi di protezione.
Con il nuovo DPCM viene inoltre data la possibilità ai sindaci di chiudere vie e piazze dove si creano assembramenti. Con l’ultimo DPCM sono stata imposte delle ulteriori strette anche per le attività di ristorazione, per cui sono stati previsti dei limiti di orario per le aperture e un numero massimo di persone sedute allo stesso tavolo. Vietate anche sagre, fiere e congressi. Per quanto riguarda la didattica le lezioni resteranno di presenza, salvo che per le scuole superiori di secondo grado, dove la dad sarà aumentata del 75%. Le sale bingo e scommesse dovranno rimanere chiuse. Alcuni governatori regionali hanno voluto inasprire questi provvedimenti con delle specifiche ordinanze, imponendo anche il coprifuoco o il blocco della mobilità.
Campania: stop alla mobilità tra province
Continua il pugno di ferro del governatore De Luca che da sempre ha intrapreso la strada della prudenza nella gestione dell’emergenza sanitaria. Con la pubblicazione di due nuove ordinanze, il presidente della Regione Campania ha imposto delle misure di prevenzione molto ferree che prevedono anche lo stop alla mobilità.
Nello specifico, i residenti della Campania non potranno più spostarsi tra le varie province della regione a meno che tali spostamenti non siano comprovati da delle specifiche necessità di lavoro, salute o familiari. Arzano, in provincia di Napoli, è stato dichiarato zona rossa e nessuno può entrare o uscire dal comune. La didattica in presenza rimane sospesa per le scuole primarie e secondaria. L’ordinanza firmata da De Luca resterà in vigore fino al 30 ottobre.
Intanto nelle ultime ore il governatore De Luca ha chiesto al governo di attuare un lockdown totale con cui fermare la mobilità tra le regioni. Secondo il presidente della Campania infatti le misure attuate fino ad ora sono inefficaci e ha richiesto delle misure più ferree per contrastrare la diffusione del virus.
Dal 26 ottobre e fino al 31 ottobre, con una nuova ordinanza firmata dal governatore De Luca, i ristoranti e i bar dovranno chiudere alle ore 18, come imposto dal DPCM, ma in Camapania, diversamente dal resto d’Italia, l’asposto sarà consentito solamente fino alle 22:30, mentre la consegna a domicilio fino alle 23.
Lombardia: coprifuoco dalle 23
La Lombardia torna ad essere la regione più colpita dal coronavirus, tanto che solo nella giornata di ieri si sono superati i 4.000 nuovi contagi. Proprio per questo motivo il governatore Attilio Fontana ha pubblicato una nuova ordinanza che avrà validità fino al 13 novembre 2020.
Con il nuovo documento viene imposto il coprifuoco in tutta la regione a partire dalle ore 23.00 alle ore 5.00 del giorno successivo con cui vengono vietati tutti gli spostamenti non giustificati da motivi di lavoro o comprovate necessità. Durante il weekend i negozi all’interno dei centri commerciali dovranno abbassare le serrande, ad esclusione di quelli di generi alimentari.
Per quanto riguarda la didattica, si legge nell’ordinanza che: “le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali di secondo grado devono realizzare le proprie attività attraverso la didattica a distanza per l’intera classe, se ci sono già le condizioni di effettuarla e salvo eventuali bisogni educativi speciali”.
Liguria: riduzione della didattica in aula
Con un’apposita ordinanza, in vigore fino al 13 novembre la Regione Liguria ha disposto la didattica a distanza da alternare a quella di presenza per almeno il 50% in tutte le scuole secondarie di secondo grado, ad eccezione degli studenti del primo anno.
In tutta la regione, il governatore Toti ha inoltre disposto il divieto assoluto di assembramenti così come quello di manifestazioni pubbliche e private. Le attività di sale gioco, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 5 alle ore 18.
Anche i centri culturali e sociali e i circoli ludico ricreativi dovranno chiudere, mentre restano consentiti esclusivamente dalle 5 alle 24 i servizi di bar e ristorazione. All’interno dei centri e circoli inoltre vietata la consultazione dei giornali e il gioco delle carte.
Nelle ultime ore è stata firmata anche una nuova ordinanza che impone il coprifuoco durante il ponte di Ognissanti. Il governatore Toti ha proibito gli spostamenti non necessari a partire dalle ore 21 fino alle 6 mattino, nel periodo compreso tra venerdì 30 ottobre e fino a lunedì 2 novembre. La decisione è stata presa soprattutto in vista dei festeggiamenti di Halloween, e avrà validità su tutto il territorio della Liguria.
Piemonte: centri commerciali chiusi
Il Piemonte, con un’apposita ordinanza valida fino al 13 novembre, dispone che le scuole a partire dal 26 ottobre devono ricorrere a “misure di flessibilità organizzativa”, per il 50% delle lezioni totali, alternando quindi alle lezioni in aula delle forme di didattica a distanza.
Anche il governatore Cirio, proprio come Fontana, ha disposto la chiusura dei centri commerciali durante i fine settimana, ritenendoli luoghi in cui possono formarsi assembramenti pericolosi. Il presidente del Piemonte vorrebbe scongiurare la possibilità di introdurre dei coprifuoco nella regione, che al più, precisa, potrebbero riguardare solo le aree della movida di Torino.
Lazio: coprifuoco dalle ore 24
Anche nel Lazio è stato disposto un coprifuoco a livello regionale che entrerà in vigore da venerdì 23 ottobre e avrà validità per 30 giorni. Dal prossimo fine settimana quindi tutti gli spostamenti non giustificati da necessità di lavoro o salute saranno vietati dalle ore 24 fino alle 5 del mattino.
Novità anche per le scuole, nelle quali verrà ridotta la presenza degli studenti. Nelle scuole primarie e secondarie le presenze degli studenti in aula sarà ridotta del 50% ad esclusione degli studenti del primo anno, mentre nelle università del 75%, ad esclusione delle matricole.
Nella Capitale, la sindaca Raggi ha emanato un’ordinanza con cui anticipa l’orario del coprifuoco alle ore 21 in quattro piazze della movida. A partire da questo fine settimana l’accesso a Campo de’ Fiori, piazza Trilussa a Trastevere, piazza Madonna de’ Monti, via del Pigneto/via Pesaro sarà contingentato e permesso unicamente per recarsi in un bar o ristorante o per raggiungere il proprio domicilio.
Sardegna: in arrivo lo “Stop & Go”
Per proteggere la sua Isola, il governatore Solinas ha intenzione di emettere un nuovo documento con cui impone il blocco della Sardegna per 15 giorni. Il provvedimento che il governatore si appresta a firmare non si confà come un vero e proprio lockdown, tanto che ha assunto la forma inedita di “Stop & Go”.
La firma dell’ordinanza è prevista per il fine settimana, e di fatto si tradurrebbe nel divieto di uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute o comprovate necessità, con molta probabilità documentate mediante l’autocertificazione e comporterebbe anche la chiusura di porti e aeroporti.
Calabria: coprifuoco dalle 24
Anche la Calabria con una nuova ordinanza ha deciso di allinearsi ad altre Regioni istituendo il coprifuoco a partire dalle ore 24, fino alle 5 del mattino. Il documento avrà validità fino al 24 novembre.
Oltre al coprifuoco, la Regione Calabria ha voluto ridurre anche la didattica in presenza, incrementando almeno fino al 75% la didattica a distanza per scuole secondarie e università.
Veneto: riduzione della didattica in aula
Anche il Veneto ha introdotto delle nuove restrizioni, fa sapere il governatore della Regione Luca Zaia, il quale però ha rassicurato i suoi cittadini precisando che non verrà introdotto alcun lockdown.
Zaia ha preferito concentrarsi sulla limitazione della didattica in presenza, incrementando la dad, per quanto riguarda la chiusura di bar e ristoranti, il governatore si è detto contrario al provvedimento imposto da Palazzo Chigi, ed ha chiesto al governo di rivedere il documento, che a detta del Veneto sarebbe troppo limitante per gli imprenditori della ristorazione.
Sicilia: blocco della mobilità
Anche la Sicilia ha attuato delle ulteriori misure per contrastare la diffusione del virus all’interno della Regione. L’obiettivo del governatore Musumeci è proprio quello di limitare la diffusione del virus.
Il governatore delle Sicilia ha quindi imposto il coprifuoco a partire dalle ore 23 e fino alle 5 del mattino. Stretta anche sui mezzi di trasporto che potranno viaggiare solamente con una capienza del 50%, questi misura riguarderà il trasporto pubblico urbano ed extraurbano, ferroviario e marittimo.
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