Dopo la Cina, anche la Corea del Sud stanzia investimenti milionari per la realizzazione di un proprio metaverso, che farà il suo debutto a Seul entro il 2023.
La Corea del Sud ha ufficialmente comunicato l’inizio dei lavori per la creazione di un metaverso nazionale, grazie al quale si sosterrà lo sviluppo industriale e tecnologico del Paese. Si tratta di un passo avanti senza precedenti per la Tigre asiatica, che ha sempre mostrato un atteggiamento ambiguo nei confronti del metaverso e delle tecnologie che orbitano attorno a questo.Da un lato i divieti che il legislatore sudcoreano ha adottato nei confronti dei non-fungible token, il cui scambio è illegale. Dall’altro, la finanza sudcoreana che sembra mostrare un interesse crescente verso gli ETF basati sulle aziende legate al metaverso, che hanno attirato investimenti miliardari.
L’idea di un metaverso scollegato dalle grandi Big Tech statunitensi non è nuova in Asia, dato che le grandi compagnie cinesi come Alibaba, Bytedance e Tencent starebbero già lavorando per offrire agli utenti spazi per la realtà virtuale; sebbene rimanga ancora l’incognita delle normative adottate dal governo cinese, che in passato hanno costretto molti giganti del web a rivedere parte delle loro strategie.
La Corea del Sud punta sul metaverso
A fine febbraio fonti del ministero sudcoreano delle telecomunicazioni, della scienza e della pianificazione futura hanno confermato lo stanziamento di 223,7 miliardi di won (circa $186,7 milioni al tasso di cambio attuale) per sostenere la creazione di un ecosistema nazionale sulla realtà virtuale. Il piano d’investimenti fa parte di un’ampia strategia che prende il nome di «Digital New Deal», con cui le istituzioni della Corea del Sud si sono impegnate a favorire lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie.
“Le aziende di rilievo che costruiscono la digital economy nel metaverso saranno in grado di prosperare grazie al sostegno del governo coreano”.
Lo riferisce Jason Ye, co-fondatore della società blockchain DeSpread, la quale offre servizi per lo sviluppo multichain. Il manager ha poi chiarito che le autorità eseguiranno dei controlli molto rigidi sulle imprese da finanziare. Secondo le stime del governo di Seul, la realizzazione del metaverso può favorire la creazione di 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro e la formazione di 400.000 nuovi professionisti altamente specializzati nel settore tech, le cui competenze contribuirebbero a rendere la Corea del Sud una delle nazioni più attraenti per le aziende desiderose di espandersi nelle piattaforme del metaverso.
Come funzionerà il metaverso coreano?
Un’idea di come funzionerà il metaverso sudcoreano la fornisce il progetto pilota «Metaverse Seul», avviato lo scorso novembre nella capitale del Paese: con l’ausilio dei visori per la realtà virtuale, i cittadini della capitale sudcoreana potranno visitare gli uffici amministrativi con il proprio avatar e prendere parte a consultazioni civili o sporgere denunce, il tutto senza lasciare la propria abitazione. Lo spazio virtuale di Seul sarà pienamente operativo entro il 2023 e non si esclude che in futuro questo possa comprendere molti altri servizi e attività, anche ricreative o sportive.
Sicuramente le attuali normative sudcoreane rappresentano un ostacolo per l’implementazione di un metaverso videoludico, a causa dei divieti sull’emissione e la circolazione degli NFT, risorse digitali senza le quali è difficile immaginarsi il metaverso.
“Il settore privato sta investendo attivamente nel mercato del metaverso, e il governo dovrebbe prestare maggiore attenzione alla questione normativa, dato che in Corea del Sud la pubblicazione di videogiochi basati su NFT è vietata, così come l’emissione di token”.
Sono le parole di Simon Kim, Ceo dell’azienda di venture capital Hashed, che in passato ha investito in piattaforme come The SandBox e Decentraland.
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