In tre mesi di lockdown c’è stato un preoccupante aumento di nuovi poveri in Italia
È drammatico il bilancio della Caritas sulla pandemia in Italia. Nel periodo che va da marzo a maggio, secondo un report dell’istituto di carità, è aumentato del 34% il numero di “nuovi poveri”, ovvero coloro che non avevano mai chiesto aiuto alla Caritas.
Caritas, durante lockdown aumentati i nuovi poveri
La Caritas ha detto di avere assistito, nei mesi in cui si sono sentiti di più gli effetti del lockdown teso a contenere l’epidemia di coronavirus, quasi 450.000 persone. Due terzi di queste erano italiane (61,6%), mentre oltre un terzo chiedeva assistenza per la prima volta.
I dati raccolti si riferiscono a 169 Caritas diocesane (il 77,5% del totale).
Nei primi giorni di domiciliazione cautelativa le famiglie avevano più bisogno di cibo (si parla di una vera e propria impennata di richieste), mentre in seguito le domande più frequenti hanno riguardato la perdita del lavoro, difficoltà a pagare l’affitto o a curarsi.
In tanti hanno chiesto anche un aiuto di tipo psicologico per essersi ritrovati “in una situazione così drammatica e inattesa. Richiesta anche assistenza per “difficoltà scolastiche”.
I dati della povertà in Italia secondo Caritas
Nello specifico, circa 92.000 famiglie bisognose hanno avuto accesso ai fondi diocesani, mentre 3.000 sono stati i nuclei che hanno ricevuto supporto per didattica a distanza e smart working. 537 piccole aziende hanno ricevuto sostegno.
Un segnale incoraggiante è arrivato dal 28,4% delle Caritas che, concluso il periodo del monitoraggio, hanno registrato un calo delle richieste d’aiuto.
Nel suo 49esimo anniversario (è stata fondata da Paolo VI il 2 luglio 1971) la Caritas ha fatto anche un bilancio del prezzo pagato dai suoi volontari nell’ambito della pandemia. “Tra operatori e volontari sono stati 179 quelli positivi” alla COVID-19, “di cui 95 ricoverati e 20 purtroppo deceduti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA