Oggi in Cina non è stato registrato nessun nuovo contagio ’interno’ ma secondo uno studio basterebbero 4 infetti per far ripartire l’epidemia.
In Cina oggi si cerca di sorridere. È la prima volta da quando dall’inizio della diffusione del coronavirus che non si registrano casi ’interni’. Tuttavia, una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Lancet sottolinea come con almeno 4 nuovi casi si possa assistere a una nuova ondata.
Ovviamente, rispetto al passato, nel caso di nuovi focolai ci sarebbero gli strumenti adeguati per contenerli. Certo è che la guardia non andrà abbassata neanche in questo momento.
In Cina zero nuovi contagi, ma la guardia è ancora alta
In Cina nella giornata di oggi si sono registrati zero contagi ‘domestici’ per la prima volta da quando il Paese ha osservato i primi focolai di coronavirus. Per quanto riguarda invece i positivi ‘esterni’ se ne sono registrati 34, l’incremento più sostanzioso da due settimane a questa parte. Questi verranno isolati e monitorati, nulla di preoccupante rispetto ai numeri del passato. Non si teme una nuova ondata.
Le misure restrittive hanno sicuramente funzionato. Il tasso di contagiosità del virus originato a Wuhan è diminuito dal 2,35 (con una persona che contagia più di due persone) registrato una settimana prima delle restrizioni all’1,05 del 31 gennaio. In quel momento quasi la totalità della popolazione della città, il 94,8, era probabilmente ancora suscettibile al virus. Solamente con un tasso di contagiosità sotto 1 l’epidemia è stata interrotta.
Coronavirus: solo 4 nuovi contagi per una nuova ondata
Ciò che ha alimentato nuovi timori circa la possibile insorgenza di una nuova ondata è la ricerca pubblicata su Lancet, una delle più autorevoli riviste scientifiche. All’interno della stessa si legge che “una volta che quattro o più infezioni sono state introdotte in una nuova sede, c’è una probabilità superiore al 50% che si verifichi un focolaio”. Lo studio secondo gli scienziati che l’hanno condotto avrebbe alcuni limiti, nonostante non sia lontano dalla realtà. Questo si è infatti basato sui dati riguardati SARS e MERS.
Quindi, in definitiva, è poco probabile che possa nascere un nuovo focolaio da un caso singolo - ci sono dal 17 al 25% di possibilità - ma servirebbero almeno 4 individui. In quel caso le percentuali sono più alte e al 50% ne potrebbe emergere uno.
La Cina terrà la guardia alta nonostante sia uscita dall’emergenza, consapevole del fatto che ora ha in pugno molti più mezzi e informazioni per isolare nuovi casi e focolai.
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